Intestino capriccioso, ecco come ritrovare il benessere
Pancia gonfia, diarrea, dolori addominali. Sono solo alcuni dei disturbi che affliggono ogni giorno circa 7 milioni di persone in Italia. Ciò che bisogna comprendere è che l’intestino non è semplicemente un organo, ma un vero e proprio «ecosistema complesso», in grado di condizionare la nostra quotidianità e i nostri comportamenti. A spiegarlo è il professor Enrico Stefano Corazziari, senior consultant nel dipartimento di gastroenterologia dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano, parlando del suo nuovo libro «Noi e il nostro intestino. Curare i disturbi e ritrovare l’equilibrio», edito da Aboca.
Benessere
Il testo offre gli strumenti per poter conoscere meglio il funzionamento del tratto gastro-intestinale: attraverso il dialogo tra medico e paziente, l’autore fa emergere aspetti e sintomi della patologia dell’intestino irritabile (IBS), al fine di facilitarne l’individuazione e il trattamento. Ne risulta inoltre una nuova visione dell’intestino, non più considerato come un sistema isolato, ma come un ecosistema complesso in grado di comunicare con il sistema nervoso, con il sistema immunitario e con tutto il resto dell’organismo. «Il rapporto tra mente e intestino – spiega il professore – ha una importanza rilevante per il nostro benessere psico-fisico e questo libro focalizza l’attenzione sulle sensazioni e i disturbi delle persone affette da questa sindrome cronica. E’ importante che le persone riescano a identificare e comprendere i sintomi e i molteplici fattori che concorrono a causarla. Fortunatamente la maggior parte delle persone ha disturbi intestinali occasionali e lievi, spesso gestibili in maniera autonoma o con l’aiuto del farmacista, ma è fondamentale che sia riconosciuta e compresa la sofferenza di chi ha manifestazioni gravi (circa il 20 per cento), restituendo loro dignità e sostegno».
Il disturbo intestinale
In 77 pagine il professor Corazziari ripercorre il vissuto di alcune persone affette da sindrome dell’intestino irritabile e il loro dialogo con il medico, delineando così le diverse espressioni cliniche della malattia e i molteplici meccanismi che la sottendono. Nella seconda parte, il testo si focalizza sul ruolo del medico, che deve riuscire a instaurare un rapporto in cui il paziente trova il riconoscimento della sua malattia, del suo stato di sofferenza e un sicuro punto di riferimento per gestire i disturbi.