HIV, quarant’anni dopo l’arte vince sullo stigma
Quattro i mesi messi a disposizione per ricevere le candidature da tutta Italia alla Call4Artists lanciata lo scorso dicembre 2020 da Gilead con un obiettivo ben preciso: contribuire a creare consapevolezza intorno al tema dell’HIV e scovare i nuovi talenti che racconteranno l’HIV e i suoi 40 anni nell’edizione 2021 del progetto Together we can stop the virus. La giuria, formata da esperti del settore e dalle azssociazioni di pazienti, ha avuto l’arduo compito di selezionare i 5 vincitori tra le oltre 40 candidature pervenute. Nelle precedenti edizioni del progetto sono state realizzate opere che raccontano, grazie anche al supporto della realtà aumentata, cosa vuol dire vivere oggi con l’HIV attraverso i vissuti dei protagonisti: stigma, paura della diagnosi, accettazione di una terapia per tutta la vita, il successo delle terapie, la gioia di poter invecchiare nonostante il virus e il raggiungimento di una buona qualità di vita. Nel 2020 anche un’opera che racchiude alcune delle sfide delle persone con HIV durante il periodo di emergenza sanitaria Covid-19.
LA MOSTRA
L’obiettivo del progetto è creare la prima mostra permanente sull’HIV che ogni anno possa arricchirsi di nuovi contributi artistici. Per la prima volta il progetto ha aperto le porte ad artisti da tutta Italia grazie alla Call4Artists. Tra i premi per i vincitori una Residenza Artistica ovvero una formazione tecnica, teorica e pratica, sul linguaggio della realtà aumentata, con focus in ambito artistico, nonché formazione sull’arte contemporanea e sul contesto scientifico dell’HIV. Un piccolo laboratorio creativo dove far fiorire idee unendo mondi anche molto distanti. La sfida lanciata agli artisti è quella di raccontare i 40 anni di HIV con la propria sensibilità e la propria cifra stilistica facendosi guidare in questo percorso dalle suggestioni delle Associazioni di pazienti, dalle case studies sugli artisti che per primi, a partire dagli anni ’90, hanno raccontato l’HIV, quando l’HIV era un tabù, quando l’HIV faceva veramente paura, quando di HIV si moriva prematuramente.
I VINCITORI
La rosa dei vincitori: Lisa Pizzato classe 1996, grafica, illustratrice, con una particolare attenzione per animazione e realtà aumentata. Ha collaborato tra gli altri con BASE Milano (ARDA), Lago Film Fest (I Laghi Aumentati); Giulia Tolino classe 1983, ha lavorato nel campo dei videogiochi, dedicandosi poi all’animazione. Nel 2019 ha collaborato con il regista sardo Medas alla realizzazione di due cortometraggi; Marco D’Ambrosio alias Adam Tempesta illustratore e grafico, ha pubblicato due graphic novel, ha lavorato per Il Corriere della Sera, Menelique Mummu London, Vogue Italia ed è stato inserito in mostra e catalogo sull’arte urbana MAUA – Torino; il duo Allegria Bulgaria composto da Arianna Di Betta e Cecilia Piazza classe 1990 e 1988. Entrambe graphic designer visionarie di Bologna; Raffaele Lasciarrea classe 1982, per l’Accademia di Belle Arti di Brera ha realizzato una piattaforma multimediale che indaga il rapporto tra arte e tecnica, ha partecipato con illustrazioni a tre edizioni della mostra collettiva TaukayEdizioniMusicali e per il concorso Movie&Co ha realizza un cortometraggio animato in 3D.