Tempo di lettura: 2 minutiCosa ci fa Ricky Tognazzi in un set pieno di vampiri? Ci spiega quanto sia importante non abusare degli antibiotici e lo fa con una storia fantastica degna del miglior Bram Stoker. Lo spot è stato realizzato per iniziativa dalla Società italiana terapia antinfettiva, presieduta dal professor Claudio Viscoli (direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Università di Genova – IRCCS San Martino-IST Genova), per raccontare l’incombente pericolo dei superbatteri, i batteri in grado di resistere a tutti o quasi gli antibiotici disponibili. Un’emergenza globale che preoccupa ormai i governi e le organizzazioni internazionali. Solo poche settimane fa a New York, durante l’Assemblea Generale dell’ONU, 193 Capi di Stato hanno sottoscritto una dichiarazione politica congiunta sulle linee guida mondiali per la lotta alla resistenza antimicrobica. Prima del 2016 solo Hiv, malattie croniche ed Ebola erano arrivati all’Assemblea Generale come «emergenze di salute pubblica».
Anche l’Italia è in prima linea
«Entro il primo semestre 2017 sarà sviluppato un piano nazionale per combattere le resistenze antimicrobiche basato sull’approccio “One Health” e gli obiettivi strategici del piano di azione globale dell’OMS – spiega Vito De Filippo, sottosegretario di Stato alla Salute -; la modifica di comportamenti non corretti passa anche attraverso campagne di comunicazione come quelle promosse da Aifa o l’iniziativa Sita, in grado di favorire un uso appropriato degli antibiotici con miglioramento della tutela della salute pubblica e dell’efficacia di questi farmaci».
Una catastrofe annunciata
Entro il 2050, le infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero essere la prima causa di morte al mondo, con un tributo annuo di oltre 10 milioni di vite, più del numero dei decessi attuali per cancro. Assumere antibiotici senza prescrizione del medico, ridurre o aumentare la dose, interrompere la terapia prescritta, utilizzarli contro raffreddore e influenza, sono errori che favoriscono la selezione di batteri resistenti in grado di causare infezioni non curabili con le terapie antibiotiche disponibili. Dunque, come vincere la minaccia dei superbatteri? Lo spiega Pierluigi Viale, direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. «Gli ambiti d’intervento sono tre: la ricerca di nuove opportunità terapeutiche, le misure finalizzate al controllo epidemiologico della trasmissione dei patogeni multi resistenti, accomunabili nel termine “infection control”, e, strettamente correlato alla seconda, il contenimento dell’uso incongruo degli antibiotici, ossia la antimicrobial stewardship». Fondamentali, come indicano tutti i documenti degli organismi internazionali, anche il rilancio della pratica vaccinale, in preoccupante calo, e l’uso consapevole degli antibiotici anche negli animali, secondo l’approccio One Health, vale a dire una nuova visione della salute umana e della salute animale, intese come “salute unica”.
Le 4 regole
Inoltre la Sita distribuirà negli ospedali italiani un leaflet con le 4 regole da ricordare per usare bene gli antibiotici: assumerli sempre dietro prescrizione del medico, non assumerli per curare raffreddore e influenza, rispettare le dosi prescritte e non interrompere la terapia.
Punto nel vivo. La campagna contro le punture di imenotteri
News, PrevenzionePunture di imenotteri.
Proseguirà fino alla fine di ottobre la campagna nazionale “Punti nel vivo”contro le punture di imenotteri, patrocinata da FederAsma e Allergie Onlus – Federazione Italiana Pazienti e realizzata con il contributo di ALK-Abellò. L’iniziativa punta a far conoscere agli italiani l’esistenza e le caratteristiche delle reazioni allergiche da punture di api, vespe e calabroni o meglio imenotteri (famiglia di insetti che comprende 100.000 specie), oltre alle terapie con cui trattarle.
La Lombardia, prima regione in Italia per numero di centri partecipanti, ha aderito con 13 centri allergologici e i Pronto Soccorso afferenti, nelle provincie di Milano, Como, Sondrio, Bergamo (all’ospedale di Treviglio, in Pneumologia), Brescia, Lecco, Cremona e Pavia dove è stato messo a disposizione materiale informativo per far conoscere i rischi legati alle punture di questi insetti e i trattamenti a queste legati.
Secondo i dati, nel corso della loro vita, 9 italiani su dieci vengono punti da un’ape, vespa o calabrone almeno una volta e fino all’8% di questi può sviluppare una reazione allergica, spesso senza conoscere quali possano essere le reali conseguenze: reazioni locali importanti, con lesioni cutanee in sede di puntura superiori al diametro del palmo della mano, casi più rari di shock anafilattico fino all’evento eccezionale della morte (non meno di 10 casi all’anno accertati in Italia). Categorie particolari sono quelle dei bambini e degli anziani.
Per i primi, in caso di puntura sospetta, è sempre bene rivolgersi ad un presidio medico, per gli anziani, invece, la situazione è piuttosto delicata perché, soprattutto a causa di patologie o malattie cardiovascolari, possono diventare allergici o sviluppare reazioni più gravi di quelle manifestate abitualmente
Farmacoresistenza, un super vampiro nello spot con Tognazzi
Farmaceutica, News PresaCosa ci fa Ricky Tognazzi in un set pieno di vampiri? Ci spiega quanto sia importante non abusare degli antibiotici e lo fa con una storia fantastica degna del miglior Bram Stoker. Lo spot è stato realizzato per iniziativa dalla Società italiana terapia antinfettiva, presieduta dal professor Claudio Viscoli (direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Università di Genova – IRCCS San Martino-IST Genova), per raccontare l’incombente pericolo dei superbatteri, i batteri in grado di resistere a tutti o quasi gli antibiotici disponibili. Un’emergenza globale che preoccupa ormai i governi e le organizzazioni internazionali. Solo poche settimane fa a New York, durante l’Assemblea Generale dell’ONU, 193 Capi di Stato hanno sottoscritto una dichiarazione politica congiunta sulle linee guida mondiali per la lotta alla resistenza antimicrobica. Prima del 2016 solo Hiv, malattie croniche ed Ebola erano arrivati all’Assemblea Generale come «emergenze di salute pubblica».
Anche l’Italia è in prima linea
«Entro il primo semestre 2017 sarà sviluppato un piano nazionale per combattere le resistenze antimicrobiche basato sull’approccio “One Health” e gli obiettivi strategici del piano di azione globale dell’OMS – spiega Vito De Filippo, sottosegretario di Stato alla Salute -; la modifica di comportamenti non corretti passa anche attraverso campagne di comunicazione come quelle promosse da Aifa o l’iniziativa Sita, in grado di favorire un uso appropriato degli antibiotici con miglioramento della tutela della salute pubblica e dell’efficacia di questi farmaci».
Una catastrofe annunciata
Entro il 2050, le infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero essere la prima causa di morte al mondo, con un tributo annuo di oltre 10 milioni di vite, più del numero dei decessi attuali per cancro. Assumere antibiotici senza prescrizione del medico, ridurre o aumentare la dose, interrompere la terapia prescritta, utilizzarli contro raffreddore e influenza, sono errori che favoriscono la selezione di batteri resistenti in grado di causare infezioni non curabili con le terapie antibiotiche disponibili. Dunque, come vincere la minaccia dei superbatteri? Lo spiega Pierluigi Viale, direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. «Gli ambiti d’intervento sono tre: la ricerca di nuove opportunità terapeutiche, le misure finalizzate al controllo epidemiologico della trasmissione dei patogeni multi resistenti, accomunabili nel termine “infection control”, e, strettamente correlato alla seconda, il contenimento dell’uso incongruo degli antibiotici, ossia la antimicrobial stewardship». Fondamentali, come indicano tutti i documenti degli organismi internazionali, anche il rilancio della pratica vaccinale, in preoccupante calo, e l’uso consapevole degli antibiotici anche negli animali, secondo l’approccio One Health, vale a dire una nuova visione della salute umana e della salute animale, intese come “salute unica”.
Le 4 regole
Inoltre la Sita distribuirà negli ospedali italiani un leaflet con le 4 regole da ricordare per usare bene gli antibiotici: assumerli sempre dietro prescrizione del medico, non assumerli per curare raffreddore e influenza, rispettare le dosi prescritte e non interrompere la terapia.
Medici: vaccinarsi può salvare la vita
Associazioni pazienti, Economia sanitaria, Farmaceutica, News Presa, PrevenzioneContro le bufale e la disinformazione gli esperti della Ulss 14 scendono in campo per difendere l’importanza delle vaccinazioni pediatriche . “Basta fare un giro online per trovare decine di siti e pagine facebook promosse dagli antivaccinisti per intuire quanta potenziale disinformazione dilaghi tra i neogenitori. Perché oggi giorno, lo sappiamo, per ogni cosa si tende ad andare a informarsi in internet. Peccato però che in questo mare magnum navighino anche tante bufale, pronte ad instillare il dubbio sulla validità di pratiche mediche fondamentali per la sicurezza e la vita delle persone come accade per le vaccinazioni”. Lo denuncia la Ulss 14 che ha organizzato la sua 15° Giornata della Salute intitolata “VACCINARSI PER LA VITA”, prevista per domani alle 17 nell’Ospedale di Chioggia. Ci saranno la dottoressa Clelia De Sisti del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, il dottor Mario Lattere primario della Pediatria, il dottor Giampaolo Parolini pediatra di libera scelta, il dottor Renzo Boscolo Cegion medico di medicina generale. L’obiettivo degli specialisti è mettere in luce l’importanza delle vaccinazioni e spiegare come le notizie messe online dagli antivaccinisti siano pericolose per la salute dei propri figli e anche di quei bambini che non si possono vaccinare (in quanto ancora non in età da vaccino o perché immunodepressi), per i quali avere vicino coetanei vaccinati diventa quindi vitale. Tra le bufale più gettonate che minano la fiducia dei neogenitori nei vaccini ci sarebbe tra le prime in classifica il business delle lobby farmaceutiche. «Falso», risponde la dottoressa De Sisti. «Basta guardare i numeri che snocciola il rapporto OsMed 2015 – spiega la dottoressa – per capire che la spesa per i vaccini (pesa 1,4% sulla spesa totale dei farmaci, pari ad una spesa lorda pro-capite di 5,23 euro) sia irrisoria rispetto ad altri tipi di farmaci come gli antiacidi o gli ipertensivi (circa 1 miliardo). Come dire che i vaccini hanno un costo pari a 5 caffè all’anno per ogni cittadino col vantaggio che trovano protezione milioni di bambini, ragazzi, adulti e anziani nei confronti di tetano, difterite, pertosse, poliomielite, epatite B, heamophilus, morbillo, parotite, rosolia, HPV in coorti di femmine, malattia invasiva da meningococco C e da pneumococco, influenza e varicella, meningite da meningococco B, HPV nei maschi, rotavirus». Altra bufala che mina la credibilità dei vaccini è la correlazione tra autismo e vaccinazione che nel 1998 era stata ipotizzata dal gastroenterologo Andrew Wakefield. Uno studio che era stato anche pubblicato su una rivista scientifica autorevole e che poi era stato ritirato in quanto le indagini che seguirono scoprirono che l’autore aveva realizzato un falso scientifico deliberato e, spiega la Ullss, per questo era stato anche radiato dall’Ordine. «Vaccinarsi può salvare la vita – ha dichiarato il direttore generale della Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – vaccinarsi significa allontanare il rischio del ritorno di malattie che sembrano scomparse come il morbillo, la polio e la difterite, di cui noi occidentali talvolta ne sottovalutiamo le complicanze e la pericolosità perché non ne abbiamo più memoria: il morbillo, ad esempio, è una malattia infettiva che viene generalmente percepita come innocua, ma non è così perché può portare a patologie come la neurite ottica, l’otite media e la polmonite fino a complicanze più gravi come l’encefalite con danno cerebrale permanente o decesso».
Giovanni Scambia è il nuovo presidente della SIGO
Associazioni pazienti, News PresaCambio alla guida della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia. Il prof. Giovanni Scambia è il nuovo presidente, eletto durante il 91° congresso nazionale della Società Scientifica che si è chiuso ieri a Roma. Cinquantasettenne, nato a Catanzaro, una figlia, il prof. Giovanni Scambia è Direttore del Polo Scienze della Salute della Donna e del Bambino dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Subentra al prof. Paolo Scollo e a partire dal 1 gennaio 2017 guiderà per tre anni la SIGO. “Sono lieto della fiducia che mi hanno dato i miei colleghi – ha detto Scambia -. Le parole d’ordine del prossimo triennio dovranno essere ricerca, prevenzione e collaborazione. Come è emerso dal nostro ultimo congresso nazionale la situazione politica e sociale nella quale dobbiamo lavorare è estremamente delicata. Per questo è necessario rilanciare la ricerca sulla salute e il benessere femminile con nuovi progetti specifici. In più bisogna rafforzare le campagne di prevenzione sia primaria che secondaria. Vogliamo realizzare tutto ciò attraverso una sempre maggiore collaborazione con tutte le Istituzioni competenti, gli altri rappresentanti dei clinici italiani e le associazioni delle donne. Sono molto orgoglioso di avere l’onore di presiedere un’importante e prestigiosa Società Scientifica come la SIGO. Mi terrò sempre in stretto e costante contatto con i soci per ascoltare le loro proposte e cercare, tutti insieme, di dare risposte concrete alla nostra professione”.
Oltre la tenda, un appuntamento che nessun genitore può perdere
Bambini, News Presa, Pediatria, PsicologiaIn una società che ci fa guardare al “diverso” come ad una minaccia, l’iniziativa dell’associazione napoletana “Oltre la tenda. Uno spazio per crescere” ha un valore che va ben oltre l’impegno civico. Tra giovedì (20 ottobre) e domenica (23 ottobre) torna infatti la manifestazione «Essere bambino, le giornate per il benessere dell’infanzia e della famiglia» e stavolta il tema è quello dell’educazione alla diversità. La crescita tra creatività, autonomia e rispetto. Insomma, due giornate per approfondire i temi del benessere psico-fisico e della prevenzione in ambito psicologico, guardano il tutto con gli occhi dei più piccoli.
Giovedì spazio alle riflessioni e alle testimonianze che arrivano dal territorio grazie ad una rete di professionisti che lavorano a stretto contatto con le famiglie. Ad ospitare il convegno sarà il Suor Orsola Benincasa (ore 15). Tra gli altri interverranno Enricomaria Corbi (preside della Facoltà di Scienze della Formazione) e Maria Beatrice Giordano (Oltre la Tenda). Il professor Fabrizio Manuel Sirignano parlerà di Pedagogia politica e formazione nella società complessa e multiculturale, Laura Mancini (esperta di Espressione e Comunicazione, formatrice e ricercatrice) spiegherà perché «Ogni bambino che nasce è un nuovo uomo sulla terra» e Maria Luisa Sgobba (giornalista, autrice di Bullo macigno) interverrà sul tema dell’informazione e prevenzione per il disagio dell’infanzia. Domenica la manifestazione approderà in via Luca Giordano (al Vomero) tra stand informativi, incontri e laboratori di creatività.
Il programma
Si parte alle 10.30 con «Interventi di Arte Urbana» a cura di Simona Batticore. A seguire il laboratorio di Arti terapeutiche che guarda al benessere delle famiglie. Spazio anche alla musica con i maestri Paolo Bata Bianconcini e Marco Garofano. Sono loro a proporre «laboratori di percussioni ed espressione ritmica» e performance di musica e danza afrocubana che coinvolgeranno i bambini. Nel pomeriggio (a partire dalle 16.30) il laboratorio didattico «giochiamo e divertiamoci con l’inglese», curato dal Learning Center Helen Doron Vomero. Il gran finale sarà quello con «Musica e danza Afrocubana» grazie alla scuola Batalab. La manifestazione vede il patrocinio dell’Università Suor Orsola Benincasa, della Regione Campania, del Comune di Napoli e del Comitato regionale Unicef.
Ricerca Cnr svela perchè succo della mela è un anticancro
Alimentazione, Prevenzione, Ricerca innovazione“Una mela al giorno leva il medico di torno” dice il proverbio. In effetti, il frutto oltre ad essere un concentrato di antiossidanti utili alla salute, alcune delle sue molecole hanno anche proprieta’ antitumorali. Oggi, grazie a una nuova ricerca, però, conosciamo in che modo agiscono sulle cellule malate. A firmare la scoperta, su Scientific Reports, un gruppo di ricerca coordinato dall’Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Isa- Cnr) in collaborazione con l’Universita’ di Salerno.
“Da diversi anni e’ riportato in letteratura che il succo di mela ha effetti di prevenzione sul cancro al colon retto, ma non e’ chiaro il meccanismo molecolare, ossia il modo in cui i polifenoli presenti nel succo operano in funzione antitumorale”, ha spiegato Angelo Facchiano, ricercatore Isa-Cnr e tra gli autori del lavoro (ripreso poi da Agi). “Noi abbiamo studiato per la prima volta in modo specifico proprio quali molecole antiossidanti vanno ad agire e su quali specifiche proteine della cellula”, ha aggiunto. I ricercatori hanno analizzato tre tipi di mela – Annurca, Red Delicious, Golden Delicious – per identificare e quantificare i principali composti antiossidanti: “I polifenoli della mela ostacolano in particolare la replicazione ed espressione del DNA nelle cellule cancerose del colon, in particolare questo impedisce loro di duplicarsi e far crescere la massa tumorale”, ha detto Facchiano. “Inoltre, abbiamo scoperto che le proteine su cui i polifenoli potrebbero agire sono le stesse su cui agiscono alcuni farmaci antitumorali recentemente sviluppati. L’ipotesi, su cui sara’ necessario effettuare ulteriori studi, e’ quindi che alcuni composti presenti nelle mele – ha concluso – abbiano un effetto preventivo agendo proprio sugli stessi meccanismi che vengono colpiti dai farmaci”.
Dagli organi al gesso, così l’ospedale stampa in 3D
News Presa, Ricerca innovazioneOspedale stampa in 3D
Deve mettere il gesso, vada in sala stampante. Una frase del genere, che sino a qualche tempo fa non avrebbe avuto alcun senso, oggi potremmo sentirla veramente. Se è vero che le visioni cinematografiche hanno spesso anticipato i prodigi della tecnica, ecco arrivare al Meyer di Firenze la stampa in 3D. L’esordio di questo prodigio tecnologico è legato al “T3Ddy”, laboratorio congiunto istituito con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze, che declina la stampa 3D in modo innovativo per una serie di avanzatissimi impieghi: dalla creazione di modelli tridimensionali per migliorare l’approccio chirurgico, alla realizzazione di “gessi” davvero su misura degli arti, più leggeri e comodi per i bambini, all’impiego educativo e ludico grazie al carrello della “maker therapy”, oltre al vasto utilizzo nella simulazione in pediatria per la formazione degli operatori.
Come in Grey’s Anatomy
Il mito della stampa in 3D nella celebre serie Tv
L’esperienza del Meyer ricorda da vicino, ma con le dovute differenze, quanto proposto nella decima stagione della serie tv Grey’s Anatomy. La serie cult ha avuto infatti il merito di contribuire a livello mondiale alla diffusione della stampa 3D e al suo potenziale in ambito medico. VA detto che nella fiction la stampa in 3D assume aspetti molto fantasiosi, Cristina Yang e Meredith Grey si contendono una stampante 3D che l’una vuole usare per creare una vena porta da installare nella pecora Dolly e che l’altra vuole impiegare per creare un condotto in grado di salvare un neonato.
Al servizio dei bimbi
Al Meyer l’introduzione della stampa in 3D nella pratica clinica è indirizzata soprattutto a supporto della cura di patologie pediatriche. I dispositivi medici per i bambini (impiantabili e non) hanno spesso bisogno di seguire le fasi di crescita del piccolo. Quindi l’uso di sistemi di produzione “cuciti su misura” del paziente garantiscono una migliore funzionalità e una più semplice installazione. Facendo leva sull’illimitata flessibilità che i moderni sistemi di stampa 3D mettono a disposizione, il laboratorio T3Ddy mira appunto a creare nuove opportunità nell’avanzamento della medicina pediatrica. Introducendo le tecnologie 3D nella pratica clinica, T3Ddy getta le basi per la standardizzazione delle procedure per la costruzione dei dispositivi medici “customizzati” in linea con la filosofia delle cure personalizzate, dove ogni paziente è unico e la soluzione viene costruita intorno a lui. Molto interessanti anche alcuni progetti pilota nati dalla pratica clinica che usano la stampante tridimensionale per rispondere a esigenze nate dal letto del paziente, come la realizzazione di gessi su misura creati con materiali più leggeri, lavabili e traspiranti, lo sviluppo di nuovi dispositivi medici per il trattamento di malformazioni della cassa toracica, la ricostruzione di parti anatomiche fondamentali per la pianificazione e l’esecuzione degli interventi più complessi, ma anche per avvicinare i più piccoli alla scienza e alla tecnologia. Tra i progetti c’è anche quello che il Miur ha di recente finanziato al Meyer, che impiega la stampa 3D nelle attività di gioco della ludoteca.
Virus dell’influenza: previsti 7 milioni di casi. I sintomi
Associazioni pazienti, News Presa, PrevenzioneL’influenza, secondo le previsioni, metterà a letto sette milioni di italiani, due in più dell’anno scorso. Da pochi giorni fino ad aprile 2017 andrà avanti il protocollo di monitoraggio InfluNet, gestito dall’Istituto Superiore di Sanità, per raccogliere le segnalazione dei casi da parte di medici di famiglia e pediatri. Secondo gli esperti, mentre la scorsa stagione l’influenza è stata relativamente lieve e solo l’ 8% della popolazione ha contratto l’infezione, quest’anno sarà più severa. Secondo gli infettivologj dell’Amcli – Associazione microbiologi clinici italiani – i due virus (A/Hong Kong e B/Brisbane) hanno subito mutazioni rispetto ai ceppi che circolavano l’anno scorso e l’immunità nei loro confronti è bassa.
I sintomi saranno i più comuni: infezioni alla vie respiratorie, con tosse e mal di gola, febbre anche alta, mal di testa e dolori alla articolazioni. Ogni anno, secondo stime dell’Iss, l’influenza provoca la morte di ottomila persone, soprattutto anziani, per le complicazioni, come polmonite e broncopolmonite, insorte dopo aver contratto il virus. “Per questo – invita Tommasa Maio, responsabile area vaccini dell’associazione Medici di famiglia – quest’anno è più che mai necessario vaccinarsi per tempo, soprattutto se si appartiene a una categoria a rischio: ultrasessantacinquenni, diabetici, immunodepressi, cardiopatici, malati oncologici, donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, solo per citare quelle più numerose”.
Ma non c’é solo il virus influenzale: il fatto di essere vaccinati non esclude che nei mesi freddi si possa incorrere in infezioni respiratorie anche gravi in quanto altri agenti patogeni respiratori (virali e batterici) sono i responsabili di oltre il 30% degli eventi, soprattutto tra i bambini. Per la terapia dei pazienti e ai fini epidemiologici, auspicano i microbiologi, è importante che si arrivi alla precisione diagnostica che viene condotta nei laboratori di Microbiologia clinica. Da alcuni lavori di ricerca condotti presso le Microbiologie degli ospedali di Torino, Napoli, Milano, e Roma, che saranno presentati a Rimini in occasione del XLV Congresso nazionale Amcli in programma dal 6 al 9 novembre, emergono dati interessanti. Si conferma una notevole presenza di Virus respiratorio sinciziale nei bambini sotto i 5 anni (Milano e Roma); sono in crescita le infezioni causate da Metapneumovirus (Napoli); frequenti le confezioni con due virus diversi o con un virus e un batterio e purtroppo spesso ad un agente virale si associa Bordetella pertussis sia negli adulti che nei bambini (Torino, Napoli, Milano, e Roma).
“Questi studi confermano l’assoluta necessità di sottoporre a vaccinazione antipertosse i nostri bambini” ricorda Pierangelo Clerici presidente Amcli e direttore di Microbiologia dell’azienda sanitaria Ovest Milanese. “Per definire con precisione quale agente patogeno è il responsabile di una infezione respiratoria, è indispensabile ricorrere ai laboratori di microbiologia clinica che hanno a disposizione metodi sempre più accurati e a largo spettro per poter arrivare rapidamente ad una diagnosi. Una diagnosi etiologica accurata è importante non solo per la cura del paziente ma anche per sorvegliare la diffusione di questi agenti nel nostro Paese” conclude Clerici. “L’identificazione di Bordetella pertussis nei materiali di origine respiratoria prevenienti da pazienti con gravi infezioni respiratorie, che era rarissima fino a non molti anni fa, sta aumentando esponenzialmente. Si tratta di una diagnosi da fare con la massima urgenza, soprattutto se sono coinvolti bambini piccoli, per permettere la corretta terapia farmacologica” ha spiegato Tiziana Lazzarotto, docente di microbiologa a Bologna e componente del Direttivo Amcli.
Italia: 500 milioni destinati ai nuovi farmaci anti-cancro
Associazioni pazienti, Economia sanitaria, News Presa, Ricerca innovazioneCinquecento milioni di euro saranno destinati ai farmaci innovativi per la cura del cancro. Si tratta, in particolare, di 7 nuovi farmaci che verranno introdotti sul mercato nell’ambito di un fondo ad hoc istituito dal governo. Le nuove terapie contro i tumori stanno cambiando la storia di molte neoplasie, garantendo ai pazienti la guarigione o sopravvivenze a lungo termine. “Si tratta di una scelta importante nella lotta contro i tumori, per dare risposte immediate e garantire l’acceso ai migliori trattamenti per i tutti nostri pazienti – spiega Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). Il commento arriva dopo l’annuncio del governo non solo di aumentare con la prossima Legge di Bilancio lo stanziamento del Fondo Sanitario Nazionale da 111 a 113 miliardi di euro, ma di vincolarne una parte, 500 milioni, alle cure anticancro.
“Da tempo – spiega Pinto – la nostra associazione sostiene con forza la necessità di individuare risorse dedicate per garantire a tutti i pazienti oncologici l’accesso alle molecole per cui è riconosciuto il carattere di ‘innovatività’. Armi efficaci, come la chemioterapia più attiva e meglio tollerata, le terapie a bersaglio molecolare e ora l’innovazione nel campo dell’immuno-oncologia determinano un allungamento della sopravvivenza con una buona qualità di vita”.
Negli ultimi mesi la proposta di finanziare le terapie innovative era stata accolta in modo positivo da Aifa (Agenzia italiana del farmaco), dai rappresentati delle istituzioni alle associazioni dei pazienti, fino al ministro della Salute. Un progetto che si inserisce nel ‘Patto contro il cancro’, un’alleanza tra oncologi, governo e istituzioni, capace di mobilitare risorse e di dare una risposta concreta alle richieste dei pazienti, sul modello di programmi già lanciati negli Stati Uniti.
“Nel 2016 nel nostro Paese sono stimate complessivamente più di 365.000 nuove diagnosi. Il ‘Patto contro il cancro’ costituirebbe in sanità pubblica la risposta politica alla sfida del secolo: curare i malati di tumore garantendo loro l’assistenza e le cure migliori, in un’unica strategia dalla ricerca, alla prevenzione primaria, alla diagnosi precoce fino alle fasi terminali di malattia – conclude Pinto – . Un’unica regia contro il cancro. Nel 2015 il Presidente Barack Obama ha lanciato la ‘Precision Medicine Initiative’, che vede al centro l’Oncologia, con un finanziamento di 215 milioni di dollari per il 2016. A giugno2016 il vicepresidente Joe Biden ha rilanciato con il progetto ‘Cancer Moonshot’ volto ad accelerare le ricerche in questo settore. Ora è tempo che anche il nostro Paese si impegni, per questo abbiamo chiesto un incontro al Premier Renzi per lo sviluppo di questo progetto”.
Per 6 donne italiane su 10 la vita peggiora dopo i 50 anni
Associazioni pazienti, News Presa, Prevenzione, Psicologia, SportI chili di troppo sono una delle conseguenze più temute della menopausa ma solo il 24% delle donne italiane afferma di praticare regolarmente sport. Mentre il 32% sostiene di seguire una dieta regolare ed equilibrata. Anche gli esami tipici di questa fase della vita non sempre vengono scrupolosamente eseguiti. Una donna su tre non controlla annualmente la pressione arteriosa e il livello di colesterolo nel sangue. Il 29% non svolge ogni 24 mesi la mammografia per la diagnosi precoce del tumore del seno.
Insomma, la menopausa per molte italiane e ancora considerata una fase negativa della vita.
Il numeri del recente sondaggio di SIGO parlano chiaro. Il 61% afferma di sentirsi peggio di prima della fine del ciclo mestruale. Il 76% lamenta un aumento di peso, il 68% presenta disturbi urinari, irritazione e secchezza vaginale. E il 31% soffre di sbalzi d’umore. Oltre il 50% delle donne non sa che aumenta il rischio oncologico e cardiovascolare. Otto su dieci però vorrebbero ricevere maggiori informazioni su prevenzione, pericoli per la salute e possibili terapie. Sono solo alcuni dei dati emersi dal sondaggio “Come Vivi la Menopausa” condotto dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) il mese scorso su 2.037 italiane d’età compresa tra i 40 e i 60 anni e presentato oggi nella penultima giornata del congresso della Società Scientifica dal titolo La Salute al Femminile tra Sostenibilità e Società Multietnica. “La menopausa non deve essere più considerata un periodo grigio e di decadenza – ha detto il prof. Paolo Scollo, Presidente Nazionale della SIGO – L’aspettativa di vita femminile è, infatti, di 84 anni nel nostro Paese. Significa che dopo la fine della fertilità una donna ha quasi 30 anni di vita attiva di fronte a sé e almeno 15 di vita sessuale. I disturbi legati ai cambiamenti psico-fisici sono spesso sottovalutati e ritenuti, in modo errato, inevitabili. Nella maggior parte dei casi invece basta correggere gli stili di vita per migliorare i sintomi e, quando serve, ricorrere alle terapie più innovative”. Riguardo agli obiettivi di SIGO, il prof. Enrico Vezza ha ribadito: “Vogliamo promuovere a livello nazionale una nuova cultura della prevenzione e combattere vecchi stereotipi”.
L’indagine fa parte della campagna Menopausa Meno…Male lanciata dalla SIGO con l’obiettivo di aiutare a vivere questa fase della vita con maggiore consapevolezza e serenità. Il progetto è stato realizzato grazie a un educational grant di MSD.
“La menopausa è ancora vissuta come un tabù ed è un argomento di cui si parla molto poco nel nostro Paese – ha spiegato il prof. Giovanni Scambia, Direttore del Dipartimento Tutela della Salute della Donna della Cattolica di Roma e Presidente del Congresso di Roma -. Appena il 31% delle italiane riesce a comunicare i suoi problemi, dubbi e ansie con il proprio marito o partner. Una su due preferisce confidarsi con amiche e parenti. Nelle prossime settimane distribuiremo in tutti gli ambulatori di ginecologia materiale informativo. Proseguiremo poi con altre iniziative nazionali per fornire a tutte le donne gli strumenti formativi e i rimedi più adatti a preservare il benessere psico-fisico anche dopo i 50 anni”.