Tempo di lettura: 2 minutiLa Vigilia di Natale dà il via alle grandi abbuffate. Si inizia con il cenone per poi continuare con il pranzo di Natale e magari Santo Stefano e concludere con la notte del 31 dicembre e il Capodanno.
La professoressa Daniela Lucini, professore associato all’Università degli Studi di Milano, Responsabile della Sezione di Medicina dell’esercizio e patologie funzionali in Humanitas, suggerisce alcune accortezze per limitare l’eccesso di calorie.
“Le persone che sono a dieta – spiega la dottoressa – dovranno necessariamente fare qualche rinuncia in più rispetto agli altri, per non perdere i risultati finora ottenuti, magari con non pochi sacrifici. In generale, è consigliabile organizzare i propri pasti in base alle occasioni di festa. Per esempio, se nel pomeriggio si ha una festa o si ha un aperitivo in serata, è consigliabile scegliere a pranzo, invece di un primo piatto a base di carboidrati, un secondo di carne magra o pesce e un contorno di verdure. Questo assicura un pranzo sano, nutriente ma non eccessivamente calorico, permettendo così un piccolo strappo alla regola nel resto della giornata”.
Rischio abbuffate: più qualità meno quantità
“Il mio consiglio è assaggiare poco di tutto. I buffet o comunque le ricche offerte delle feste ci portano spesso a riempire il piatto a dismisura, senza scegliere effettivamente cosa vale la pena mangiare. Si è attratti dalla quantità e non dalla qualità. Spesso, ci si abbuffa di salatini, patatine, pizzette e si tralasciano magari piatti più particolari; bisognerebbe invece provare a fare il contrario, senza comunque esagerare”.
Dolci sì, ma non a portata di mano
Il rischio abbuffate riguarda anche o soprattutto gli zuccheri. “I dolci delle feste sono tanti e naturalmente molto golosi: pandori, panettoni, cioccolatini, dolci tradizionali, torroni e marron glacés sono molto comuni nelle nostre case e nei nostri regali di questo periodo. Anche i dolci vanno mangiati con moderazione, concedersene ogni tanto può essere piacevole, ma non deve trasformarsi in un’abitudine. Il consiglio può essere quello di non tenere dolci e dolciumi a portata di mano: averli accanto mentre si lavora o mentre si guarda un film la sera aumenta la tentazione e si fa più fatica a controllarsi”.
Il peso calorico delle bevande
“Nel conteggio delle calorie non vanno dimenticate le bevande, analcoliche o alcoliche, hanno comunque un peso calorico significante, che incide sul bilancio complessivo. Durante i pasti si può bere soprattutto acqua e sorseggiare un buon bicchiere di vino (o di ciò che si preferisce)”.
Mezz’ora al giorno di movimento
“Insieme alla cura per l’alimentazione, bisogna prestare attenzione a condurre una vita attiva, che contrasti la sedentarietà. Durante le vacanze bisogna continuare a fare attività fisica o se si è sedentari, è bene provare a camminare almeno mezz’ora al giorno a passo sostenuto. Questo non sarà sufficiente a contrastare gli eccessi a tavola, ma almeno è una buona abitudine per mantenersi in salute, da adottare anche il resto dell’anno”.
Sci: 30mila incidenti all’anno. Il vademecum contro i rischi
SportSono molti gli italiani che approfittano delle feste per andare a sciare. Tuttavia ogni anno, solo nel nostro Paese, si registrano oltre 30 mila incidenti e di questi 1700 richiedono un ricovero in ospedale. Essere allenati e prudenti sicuramente aiuta a limitare i rischi, ma non sempre è sufficiente per chi pianifica una vacanza tra sci, snowboard, pattinaggio sul ghiaccio, slittini e ciaspolate. Il Sistema Nazionale di Sorveglianza sugli Incidenti in Montagna, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, ha infatti diffuso alcuni dati degli incidenti sulla neve che coinvolgono più gli uomini (55%) che le donne (45%) e nel 50% dei casi accadono entro i 30 anni di età.
Sci e infortuni. I numeri
Nel 33% dei casi il soccorso sulle piste avviene per distorsioni. Seguono contusioni (26%), fratture (14%), ferite (9%) e lussazioni (8%). In generale lo sci sollecita in modo particolare le articolazioni, soprattutto quelle degli arti inferiori, mentre lo snowboard espone a maggior rischio gli arti superiori. Ben il 65% degli infortuni avviene in condizioni di buona visibilità, quindi non per maltempo, ma per la perdita di controllo. Pertanto, in occasione dell’avvio della stagione sciistica, la Siot ha diffuso un vademecum per proteggersi dai rischi:
1. Buona preparazione fisica: alcuni mesi prima delle vacanze in montagna è buona regola dedicarsi a un allenamento mirato.
2. Mai sottovalutare dolori e fastidi: sono campanelli d’allarme che possono alterare il controllo sul movimento.
3. Riscaldamento: ricordarsi dello stretching per le articolazioni prima delle discese.
4. Prudenza: comprendere i propri limiti, mai esagerare, fermandosi se necessario.
5. Meteo: valutare attentamente le condizioni meteorologiche, visibilità e caratteristiche della neve.
6. Velocità: deve essere adeguata alla preparazione tecnica e fisica, alle condizioni del tempo e delle piste.
7. Regole: rispettare la segnaletica sulle piste, effettuando soste e sorpassi solo dove consentito.
8. Pasti: non appesantirsi a pranzo e non saltare mai la prima colazione.
9. Procedere in compagnia: per poter avere aiuto in caso di necessità.
10. Casco: è efficace nel ridurre il rischio di trauma cranico, va usato da adulti e bambini.
Musicista suona mentre viene operato al cervello con tecnica asleep-awake
News PresaLa tecnica si chiama asleep – awake ed ha permesso di operare un musicista da sveglio mentre suonava chitarra e tamburello. L’intervento si è svolto a Torino nel reparto di Neurochirurgia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute (diretta dal professor Diego Garbossa). Il protagonista è un giovane musicista professionista. I medici hanno potuto monitorare la creatività mediante il suono di strumenti musicali in sala operatoria, al fine di preservare tutte le funzioni. Il paziente di 35 anni, polistrumentista e compositore di una nota band torinese La stanza di Greta, già vincitrice nel 2017 della Targa Tenco per la migliore opera prima, era portatore di estesa neoformazione a livello del lobo temporale ed insulare destro.
L’équipe di Neurochirurgia dedicata all’awake surgery ha quindi pianificato, in accordo con il paziente, l’intervento che è stato eseguito, in collaborazione con gli anestesisti dell’Anestesia e Rianimazione 2 ospedaliera (diretta dal dottor Roberto Balagna) e degli psicologi della Psicologia Clinica ed oncologica universitaria (diretta dal professor Giuliano Geminiani). Dopo la prima fase in narcosi, durante la quale è stato eseguito l’accesso chirurgico, il paziente è stato risvegliato in sala e si è proceduto con il brain mapping al fine di identificare un’area corticale “safe” da cui iniziare ad aggredire la lesione. Durante il brain mapping il paziente ha alternato alla testistica “classica” somministrata dalla neuropsicologa, momenti di improvvisazione ed esecuzione di brani musicali con ausilio di chitarra acustica e tamburello a mano. Tale monitoraggio è proseguito anche durante l’exeresi tumorale secondo i criteri della “maximal safe resection”. Durante tutta la procedura ed al termine il paziente non ha riportato alcun deficit, il controllo TC post operatorio ha dimostrato il buon esito della stessa.
Non è stata la prima volta che l’équipe ha utilizzato questa metodica, quella della chirurgia a paziente sveglio (awake surgery), anzi, il gruppo da qualche tempo sfrutta la possibilità di testare le cosiddette “funzioni superiori” dell’essere umano in sala operatoria, durante la rimozione di selezionate lesioni espansive cerebrali, al fine di ottenere un’exeresi massimale con minimi rischi di deficit neurologici permanenti per il paziente, monitorandone, funzioni come linguaggio, insight, abilità visuo spaziali, ecc., non altrimenti monitorabili in condizioni di narcosi.
Depressione, nuove speranze da uno spray nasale
FarmaceuticaLa depressione si affronta con uno spray nasale. Non è uno scherzo, si tratta di un nuovo farmaco già messo in commercio e pensato per gli adulti che soffrono di disturbo depressivo maggiore resistente al trattamento. Questo significa che la ricerca offre oggi nuove speranze molto concrete per tutti pazienti che non hanno avuto benefici da almeno due diverse terapie antidepressive. Ma quante sono le persone colpite da quello che i medici definiscono “disturbo depressivo maggiore”? Solo guardando all’Europa si parla di 40 milioni di persone, non a caso la depressione è la principale causa di invalidità al mondo.
SPERANZA
Per questi pazienti, l’obiettivo principale del trattamento è alleviare i sintomi della malattia e ottenere infine la remissione, eliminando totalmente o in larga parte i sintomi depressivi. Tuttavia, un terzo circa dei pazienti con non risponde alle terapie attualmente disponibili. Ecco perché ogni nuovo farmaco messo in commercio offre un nuovo strumento per la cura e costituisce una nuova speranza a chi non vede più la luce alla fine del tunnel. Per quel che riguarda questo nuovo spray nasale, i dati sono molto incoraggianti. Nei pazienti adulti (18-64 anni), a partire dal secondo giorno di terapia, il trattamento ha mostrato una maggiore riduzione dei sintomi depressivi rispetto al trattamento con un antidepressivo orale iniziato ex novo e uno spray nasale placebo. Il 70% circa dei pazienti trattati ha risposto al trattamento, ottenendo una riduzione dei sintomi pari o superiore al 50%. Il farmaco è un “antagonista del recettore per il glutammato N-metil D-aspartato (Nmda)”, questi significa che funziona in maniera diversa dalle altre terapie attualmente disponibili. Si ritiene che aiuti a ripristinare le connessioni sinaptiche tra le cellule cerebrali dei pazienti con Trd, rendendo possibile un aumento dell’attività e della comunicazione tra regioni specifiche del cervello. In base ai risultati degli studi clinici, si pensa che questo incremento di attività e comunicazione aiuti a migliorare i sintomi della depressione.
Abbuffate delle feste, consigli dagli esperti per non esagerare
AlimentazioneLa Vigilia di Natale dà il via alle grandi abbuffate. Si inizia con il cenone per poi continuare con il pranzo di Natale e magari Santo Stefano e concludere con la notte del 31 dicembre e il Capodanno.
La professoressa Daniela Lucini, professore associato all’Università degli Studi di Milano, Responsabile della Sezione di Medicina dell’esercizio e patologie funzionali in Humanitas, suggerisce alcune accortezze per limitare l’eccesso di calorie.
“Le persone che sono a dieta – spiega la dottoressa – dovranno necessariamente fare qualche rinuncia in più rispetto agli altri, per non perdere i risultati finora ottenuti, magari con non pochi sacrifici. In generale, è consigliabile organizzare i propri pasti in base alle occasioni di festa. Per esempio, se nel pomeriggio si ha una festa o si ha un aperitivo in serata, è consigliabile scegliere a pranzo, invece di un primo piatto a base di carboidrati, un secondo di carne magra o pesce e un contorno di verdure. Questo assicura un pranzo sano, nutriente ma non eccessivamente calorico, permettendo così un piccolo strappo alla regola nel resto della giornata”.
Rischio abbuffate: più qualità meno quantità
“Il mio consiglio è assaggiare poco di tutto. I buffet o comunque le ricche offerte delle feste ci portano spesso a riempire il piatto a dismisura, senza scegliere effettivamente cosa vale la pena mangiare. Si è attratti dalla quantità e non dalla qualità. Spesso, ci si abbuffa di salatini, patatine, pizzette e si tralasciano magari piatti più particolari; bisognerebbe invece provare a fare il contrario, senza comunque esagerare”.
Dolci sì, ma non a portata di mano
Il rischio abbuffate riguarda anche o soprattutto gli zuccheri. “I dolci delle feste sono tanti e naturalmente molto golosi: pandori, panettoni, cioccolatini, dolci tradizionali, torroni e marron glacés sono molto comuni nelle nostre case e nei nostri regali di questo periodo. Anche i dolci vanno mangiati con moderazione, concedersene ogni tanto può essere piacevole, ma non deve trasformarsi in un’abitudine. Il consiglio può essere quello di non tenere dolci e dolciumi a portata di mano: averli accanto mentre si lavora o mentre si guarda un film la sera aumenta la tentazione e si fa più fatica a controllarsi”.
Il peso calorico delle bevande
“Nel conteggio delle calorie non vanno dimenticate le bevande, analcoliche o alcoliche, hanno comunque un peso calorico significante, che incide sul bilancio complessivo. Durante i pasti si può bere soprattutto acqua e sorseggiare un buon bicchiere di vino (o di ciò che si preferisce)”.
Mezz’ora al giorno di movimento
“Insieme alla cura per l’alimentazione, bisogna prestare attenzione a condurre una vita attiva, che contrasti la sedentarietà. Durante le vacanze bisogna continuare a fare attività fisica o se si è sedentari, è bene provare a camminare almeno mezz’ora al giorno a passo sostenuto. Questo non sarà sufficiente a contrastare gli eccessi a tavola, ma almeno è una buona abitudine per mantenersi in salute, da adottare anche il resto dell’anno”.
Ipertensione nascosta, ecco i rischi della scrivania
PrevenzioneIpertensione nascosta, così la chiamano i ricercatori della Laval University, in Quebec, che hanno arruolato 3.547 colletti bianchi per capire come il lavoro alla scrivania possa peggiorare lo stato di salute. Per farlo hanno misurato la pressione sanguigna durante il primo anno, nel terzo e di nuovo nel quinto anno. E da questo test a lungo termine hanno scoperto che lavorare per lunghe ore dietro una scrivania potrebbe aumentare il rischio di questo particolare tipo di ipertensione. Viene definita “nascosta” perché è legata ad una pressione alta anche se le misurazioni fatte nello studio medico sembrano normali. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Hypertension.
MONITORAGGIO
In uno studio medico allestito sul posto di lavoro hanno misurato la pressione sanguigna di ciascun volontario tre volte in una mattina. Per il resto della giornata, i volontari hanno indossato un dispositivo di monitoraggio della pressione, che prendeva le letture ogni 15 minuti. Complessivamente, il 18,7% dei volontari ha sofferto di ipertensione ed era in cura mentre il 13,5% aveva ipertensione mascherata e non riceveva trattamenti per l’ipertensione. Quando i ricercatori hanno analizzato i dati tenendo conto dei fattori che potrebbero influenzare il rischio di ipertensione, come stress, fumo e l’indice di massa corporea (BMI), hanno scoperto che chi trascorreva lunghe ore di lavoro alla scrivania aveva il 66% in più di probabilità di avere la pressione alta e il 70% di probabilità in più di avere la cosiddetta ipertensione mascherata, ovvero pressione del sangue normale nella misurazione in ambulatorio, ma alta durante il corso della giornata. Questo studio è molto importante per far comprendere a tutti che stare ore alla scrivania potrebbe essere più rischioso di quanto si potrebbe credere. E se proprio non lo si può evitare, sarebbe almeno prudente parlarne con il medico ed eseguire dei monitoraggi con l’holter pressorio.
Malinconia del Natale? Evitare zuccheri e poca luce
PsicologiaI bambini aspettano di scartare i doni sotto l’albero e le città si riempiono di luci, ma non per tutti il Natale è un momento di gioia. In questo periodo in cui sembra regnare la frenesia, il contatto con i parenti potrebbe essere forzato per alcune persone. Il senso di malinconia delle feste è stato chiamato dagli studiosi effetto ‘Grinch’ (dal nome del personaggio di fantasia che detesta il Natale). È conosciuto anche come Christmas Blues e viene descritto come uno stato in cui si percepisce una sensazione di distacco e può innescare depressione, malumore, spossatezza e irritabilità, una latente tristezza che spinge a rinchiudersi in sé stessi. Tuttavia qualche rimedio c’è contro la tristezza del Natale, ad esempio evitando i tanti dolci sulle tavole.
Contro lo stress del Natale
Il suggerimento arriva da una ricerca dell’Università del Kansas, pubblicata su Medical Hypotheses. Lo studio, una revisione di ricerche precedenti, evidenzia che consumare zuccheri aggiunti può innescare processi metabolici, infiammatori e neurobiologici legati a malattie depressive. Insieme alla luce in diminuzione durante l’inverno e ai cambiamenti nei modelli di sonno, un alto consumo di zucchero potrebbe provocare secondo i ricercatori la “tempesta perfetta” che influisce negativamente. Per Stephen Ilardi, autore principale dello studio, limitare lo zucchero nella dieta è impegnativo perché all’inizio si sperimenta un iniziale miglioramento dell’umore. Dopo però, in dosi elevate la conseguenza può essere un peggioramento. Durante le Feste un altro problema è l’inattività: bastano due settimane per aumentare il grasso corporeo e danneggiare muscoli e ossa, secondo una ricerca dell’Università di Liverpool, presentata al meeting Future Physiology 2019.
Naso elettronico di Humanitas e Politecnico di Milano vince premio Disruptive Innovation
News PresaSi chiama Diag – Nose il progetto vincitore del premio Disruptive Innovation. È stato realizzato da Humanitas in collaborazione con il Politecnico di Milano. Erano 151 i progetti partecipanti a Switch2Product (S2P), il programma che valorizza soluzioni innovative e nuove tecnologie organizzato dal Politecnico di Milano, PoliHub – Innovation District & Startup Accelerator e Deloitte. Si tratta di un naso elettronico e grazie al premio riceverà un finanziamento per supportarne lo sviluppo tecnologico e un percorso di accelerazione di business dedicato.
Diag – Nose, un naso elettronico per nuove diagnosi
Con Diag-nose, potrebbe essere possibile diagnosticare il cancro alla prostata e determinarne l’aggressività in modo precoce e non invasivo attraverso un “naso elettronico”.
Da 4 anni, infatti, è in corso una sperimentazione tra le due istituzioni che ha portato al deposito di un brevetto del dispositivo, la cui accuratezza diagnostica oggi è pari al 90%. “Abbiamo sviluppato un metodo di analisi delle urine, rifacendoci all’esperienza condotta ed ancora in corso con il CEMIVET ed il Tenente Colonnello Lorenzo Tidu di Grosseto, ed addestrato un naso elettronico in grado di distinguere i soggetti sani dai malati e definire se i malati sono affetti o meno dalla forma aggressiva del tumore che necessita di un intervento immediato – ha spiegato il dottor Gianluigi Taverna attualmente responsabile Urologia di Humanitas Mater Domini e ricercatore insieme al Dr. Fabio Grizzi, responsabile del Laboratorio di Istologia dell’IRCCS Humanitas. “Ad oggi abbiamo analizzato i campioni di urina di oltre 238 pazienti e stiamo già lavorando per incrementare ulteriormente la numerosità. Il metodo ottenuto ha avuto performance sorprendenti mostrando una sensibilità del 92% ed una specificità del 90% contro quella dei metodi diagnostici attuali che è intorno al 35%”, prosegue il dottor Fabio Grizzi.
Lo studio, dal 2012 a oggi
Il progetto è frutto di un importante studio scientifico, cominciato nel 2012, condotto da Humanitas con la collaborazione del Centro Militare Veterinario di Grosseto (Cemivet) e patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa. La ricerca ha rilevato come cani rigorosamente addestrati siano in grado di riconoscere un tumore della prostata, semplicemente annusando l’urina delle persone malate. “La scoperta interessante – racconta il dr. Taverna, promotore dello studio – ha riguardato la certezza che il tumore della prostata produca delle sostanze organiche volatili, chiamate tecnicamente “VOCs (Volatic Organic Compaunds specific), che il cane è in grado di riconoscere con assoluta accuratezza. Siamo orgogliosi del riconoscimento ottenuto e ci auguriamo che Diag-Nose diventi presto uno strumento importante di supporto alla pratica clinica”.
Dolcificante, non sempre è una buona idea
Alimentazione«Niente zucchero, meglio il dolcificante. Sono a dieta». E se il dolcificante invece di far dimagrire facesse ingrassare? La notizia è di quelle che minano le certezze di milioni di persone a dieta, pronte al sacrificio estremo di rinunciare allo zucchero pur di lasciarsi alle spalle qualche grammo. Ebbene sì, l’uso dei dolcificanti potrebbe ottenere l’effetto opposto a quello voluto, facendo aumentare il peso rispetto a chi invece non li usa. Lo afferma una revisione degli studi sul tema pubblicata dalla University of South Australia sulla rivista Current Atherosclerosis Reports. Fra le ricerche analizzate, ricorda Peter Clifton, l’autore principale dell’analisi, c’è quella condotta negli Stati Uniti su più di 5mila persone seguite per sette anni e dalla quale è emerso che chi usava molti dolcificanti aveva preso più peso degli altri.
ESAGERARE
«I consumatori di questi prodotti in realtà non riducono l’assunzione complessiva di zuccheri. Usano infatti – spiega Clifton – sia quelli normali che quelli artificiali, e possono avere la convinzione che possono indulgere nei propri cibi preferiti. Inoltre i dolcificanti cambiano la flora batterica intestinale, e questo potrebbe essere legato ad un aumento di peso e a un maggior rischio di diabete di tipo 2». Altre ricerche, aggiunge l’esperto, hanno associato l’uso di dolcificanti a un maggior rischio di alcune malattie, da quelle cardiovascolari alla demenza, anche se il meccanismo non è chiaro. «Una scelta migliore – conclude Clifton – rispetto all’uso dei dolcificanti è avere un dieta sana».
BUON SENSO
Una delle cose che spesso si perde di vista è che lo zucchero non è necessariamente un male assoluto. Ad esempio, al nostro corpo servono piccole quantità di zucchero per bruciare i grassi, e questo la dice lunga sulla disinformazione che circola. Molti finiscono per demonizzare lo zucchero, convinti che sia la causa di ogni male. Non è così. Quello che certamente è vero è che lo zucchero, come molte altre sostanze, fa male se in eccesso. Ma in questo caso, è facile capirlo, il problema non è lo zucchero. Il miglior consiglio? Essere molto attenti, ma non esagerare.
Astro Luca saluta i piccoli del Bambino Gesù
News PresaIl Natale sarà veramente speciale per l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) Luca Parmitano. Il nostro Astro Luca ha scelto di rendere speciale il natale dei tanti bimbi ricoverati al Bambino Gesù di Roma, con i quali ha avuto una lunga e divertente videochiamata in diretta dallo spazio. Parmitano, con tanto di berretto da Babbo Natale ha regalato loro il sogno di essere tra le stelle, muovendosi in volo e facendoli divertire. Ma riuscirà Babbo Natale a portare i regali quest’anno? «Le calze sono pronte – ha spiegato Astroluca – anche l’albero (capovolto nelle immagini), le renne sono animali veloci. Spero che riesca. Ma siamo abbastanza difficili da acchiappare».
IMPEGNO
Parmitano, che ha il comando della missione Beyond, ha parlato della sua responsabilità, «bellissima, ma con tanto lavoro da fare», e su quello che è possibile fare per la Terra. «Ognuno deve dare il suo contributo – ha sottolineato – abbiamo problemi tra cui l’inquinamento, e voi che siete il nostro futuro dovete imparare a riciclare. Utilizzare i mezzi pubblici, la bici, camminare». Astro Luca ha spiegato poi come si svolge la sua giornata: la prima attività è fare scienza, poi manutenzione (ha finito di installare un sistema per riciclare l’acqua) e attività fisica.
RESTARE BAMBINI
Ha presentato ai bimbi in cura alcuni membri dell’equipaggio e ha confessato loro che «ogni tanto si gioca, restare bambini serve a lavorare meglio. Amiamo fare foto della Terra, è la cosa più bella che vediamo da qua sopra». E niente avvistamenti di alieni – “l’unico alieno che ho visto – ha detto – è la mia faccia la mattina quando mi faccio la barba» – ma stelle cadenti sì, e la particolarità è che a differenza di ciò che accade sulla Terra per vederle deve guardare in basso. Poi, un dialogo con Letizia, aspirante astronauta di 9 anni. «Non so se lo posso fare – è stata l’obiezione della bimba – ho diverse opzioni». La risposta di Parmitano? «Samantha Cristoforetti è ingegnere, pilota, astronauta: puoi fare tante cose e poi diventare astronauta». Emozionati e divertiti i bimbi del Bambino Gesù hanno strappato ad Astro Luca una promessa, quando tornerà con i piedi per terra andrà a trovarli direttamente in ospedale.
Un cane fa bene al cuore: è scientificamente provato
Associazioni pazientiAvere un cane fa bene al cuore. Non è un modo di dire, ma un dato scientificamente provato. Proprio così. Avere un animale domestico, specialmente un cane, protegge a livello cardiovascolare le persone avanti con gli anni, e non solo. Se ne è parlato al 64mo congresso della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) a Roma. Una ricerca, da poco pubblicata su Mayo Clinic proceedings, ha dimostrato questo legame tra benessere del cuore e rapporto con gli animali. In particolare, nella ricerca sono state coinvolte 2000 persone. Il 62% di chi convive con un amico a quattro zampe svolge un’adeguata attività fisica, contro il 47% di chi non ce l’ha. Migliorano glicemia, colesterolo, pressione, girovita e si hanno effetti positivi sulla salute cardiovascolare. In altre parole, avere un animale porta a modificare in meglio il proprio stile di vita: il 62% dei padroni infatti fa una quantità ottimale di attività fisica giornaliera, un altro 29% un movimento comunque sufficiente. Inoltre, chi non ha un cane si muove quanto dovrebbe nel 47% dei casi, arriva a una quantità di moto appena sufficiente nel 35%. “Questo miglioramento dello stile di vita si ripercuote su parametri come la glicemia, sensibilmente migliore nell’84% di chi ha un cagnolino contro l’80% di chi non ne ha uno, oppure i livelli di colesterolo, ottimali nel 45% di chi ha un cane e solo nel 40% di chi non ne ha – ha spiegato Raffaele Antonelli Incalzi, presidente Sigg. Soltanto il fumo sembra più frequente. Chi possiede un cane fuma nel 27% dei casi contro il 22%. “Non bisogna poi sottovalutare il benessere psicologico regalato dagli amici pelosi – sottolinea Incalzi – gli anziani soli possono trovare in un fedele compagno di vita una ragione per uscire di casa ma anche un vero amico, trovando così un antidoto alla solitudine”. E conclude: “Gli studi mostrano che gli over 65 che possiedono un cane o anche un gatto soffrono meno di isolamento sociale, hanno minori sintomi di depressione, ansia e deficit cognitivi ma pure una significativa resilienza di fronte a eventuali disturbi neuropsicologici”.