Tempo di lettura: 4 minutiLe vacanze estive possono rivelarsi un periodo utile per migliorare e rafforzare il rapporto con i figli. Lo psicoanalista Adriano Formoso spiega in 10 semplici regole come evitare errori e fare le mosse giuste.
Quando la scuola finisce i genitori spesso si chiedono: “ma ce la farò a gestire i figli?” La domanda è lecita, “la sento spesso tra i miei pazienti – precisa Adriano Formoso, psicoterapeuta, psicoanalista, medico naturopata di Milano e autore del libro Nascere a tempo di Rock – E’ come se il tempo in più a disposizione con i figli spaventasse alcuni genitori, che si sentono intrappolati in una realtà che li vede più a contatto diretto con loro. Aumentano le ore insieme e le occasioni per trattare argomenti diversi dalla vita in classe. Ma la pausa estiva può rivelarsi l’occasione per scoprirsi e conoscersi meglio, rafforzando in alcuni casi i rapporti. Esistono delle regole che possono sollevare questa preoccupazione e rivelarsi molto efficaci”.
Ecco le 10 regole suggerite del dottor Adriano Formoso per una migliore gestione dei figli in vacanza.
1. Limitate le raccomandazioni
•Serve a dare spazio e respiro alla relazione con i figli. Questo aumenterà il rapporto di fiducia e incrementerà la loro autostima (agevolando il loro spirito critico). Servirà poi a voi a porvi di più in ascolto e fare in modo che il loro parlarci non sia solo rispondere alle vostre domande o raccomandazioni ma esprimere dei propri pensieri e il proprio modo di essere liberamente e spontaneamente
2. Scegliete un momento della settimana per valutare l’andamento dei compiti
•Scegliete con vostro figlio un quarto d’ora al giorno da dedicare al suo andamento scolastico incoraggiandolo e motivandolo. Non risolvetegli però i problemi e non fate gli esercizi al suo posto. Non illudetevi di far bella figura voi se i compiti di vostro figlio sono perfetti, quindi evitate di vantarsi con gli altri genitori per le prestazioni di vostro figlio (potrebbero raccontarlo ai figli e mettere in imbarazzo il vostro). Lasciate che acquisisca la capacità di organizzarsi e lo sviluppo della sua autonomia.
3. Mantenete gli stessi ritmi
•Serve alla salute fisica e mentale di entrambi, molto più dell’abbandonarsi totalmente al meritato riposo. Abbiamo dei ritmi cronobiologici (detti anche ritmi circadiani) che tutelano e sostengono le funzioni svolte dagli organi e dagli apparati biologici. Dormire un po’ di più fa bene, e lo stesso vale per il cibo, ma senza esagerare. Queste accortezze vi eviteranno un vero e proprio disagio con spossatezza a difficoltà di riorganizzazione psicofisiologica alla ripresa della scuola
4. Offrite alternative gratificanti e attività ludiche
•Incitateli a variare le opportunità con cui provano piacere. Trasformare un’ora di gioco on line in un’ora di gioco all’aperto, un tempo di isolamento mentale e motorio col telefonino in un lavoro di casa utile alla riorganizzazione dei suoi spazi. Questo permetterà loro di imparare a conoscere meglio se stessi
5. Preservate le loro abitudini (lo sport preferito, gli amici, etc)
•Tre mesi di pausa dalla routine invernale, dal tempo con l’insegnante e i compagni di classe possono indebolire per una buona ripresa scolastica. La pausa estiva può spesso sfociare in una regressione rispetto agli obiettivi raggiunti durante l’anno. Non abbassate la guardia come spesso succede nell’ambiente scolastico. E’ molto utile mantenere le abitudini che li aiutano e ritrovare il trend di tutto l’anno
6. Distribuite bene il tempo se siete genitori separati
•Se siete separati è fondamentale agevolare la relazione a distanza tra i figli e il genitore che non è presente. Basta poco: chiamare più volte al giorno la mamma o il papà rche non è presente, raccontare aneddoti sulla vacanza e descrivere i dettagli di dove ci si trova (questo oggi è reso facile dall’era digitale con utilizzo di foto e video). Suggerisco soprattutto ricordare al proprio figlio: la mamma è il papà sono separati come fidanzati ma non come coppia di genitori
7. Evitate ricatti morali e scambi economici
•In vacanza aumentano anche i premi ma anche le punizioni: è inevitabile.! Eventuali sanzioni dovranno sempre essere argomentate ed essere di carattere educativo. Evitate di ricattarli emotivamente (es. “Se non fai questo, non ti voglio bene, ti tolgo l’affetto…”) per non correte il rischio di danneggiare la loro vita e il loro benessere, ma anche il vostro, compromettendo la relazione nell’immediato.
•Evitate anche di attribuire un prezzo ai comportamenti (es. “Se non mi fai arrabbiare ti aumento la paghetta oppure ti compro …”) spiegando invece bene il ruolo del denaro e il cosa significa diventare strumento ammaliatore
8. Non fate domande sulle relazioni sentimentali
•E’ giusto non intromettersi per poter creare con il figlio un clima di dialogo basato sulla fiducia reciproca. Venire a conoscenza di alcuni pensieri e vissuti dei figli preadolescenti e adolescenti può portare un genitore a inopportuni allarmismi. Talvolta i loro vissuti raccontano quel che vorrebbero che accadesse un giorno nella loro vita e non quel che accade nella realtà. Lasciamoli crescere apprendendo dall’esperienza, diamo loro fiducia e amore, lasciamoli passare dalla sfera del sogno, non dell’etica e dei valori da raggiungere nell’età adulta.
9. Chiedete se vuole che gli proponiate qualcosa
•Attendere le loro richieste è come restare in attesa di scoprire il loro modo di desiderare, quel che sentono come bisogni. Non proponete loro qualcosa se non siate certi di quanto la nostra proposta sia condivisibile. Andrete solo a nevrotizzarli e indurre loro un senso di colpa qualora non riuscissero a esaudire le nostre proposte
10. Pianificate un periodo della vacanza senza nonni
•Se le circostanze lo consentono è bene lasciare che i figli di età compresa tra i 5 e i 14 anni passino con i nonni un tempo non superiore a quello che possono passare in famiglia e con i genitori. Spesso restare con nonni che non rispettano lo stile educativo dei genitori porta i ragazzi a crescere con adulti che offrono “doppi messaggi”, modalità diverse di comportamento in situazioni analoghe. In rischio è che i vostri figli sviluppino aggressività ed egoismo oltre a un’idea strumentale dei rapporti e delle relazioni. Questo succede se andare con i nonni è solo fonte di assecondamento di capricci o libertà che i genitori discuterebbero con i loro figli. I bambini e i preadolescenti hanno bisogno di essere accuditi, responsabilizzati, protetti e amati. Anche dai nonni ma con la stessa responsabilità e progettualità dei diretti genitori (quando questi sanno onorare il loro ruolo). Quindi è bene andare in vacanza con i nonni solo dopo aver dato priorità alle vacanze della propria famiglia, nella propria famiglia.
Le parole che compongono la mappa delle emozioni
PsicologiaLe parole sono importanti, tanto da plasmare la realtà che ci circonda. A dimostrarlo è un curioso studio realizzato dall’Università della Carolina del Nord, che ha creato (grazie ad un team di ricercatori) una sorta di mappatura di tutte le parole usate nel mondo per esprimere le emozioni. In un lavoro pubblicato su “Science”, i ricercatori hanno confrontato 2.474 lingue, scoprendo così che le parole utilizzate per esprimere un’emozione variano notevolmente nei loro significati in tutti questi linguaggi. Lo studio, che potrebbe sembrare bizzarro, è in realtà molto utile a comprendere la natura stessa dell’uomo. Quasi tutti proviamo amore, ma l’amore non è uguale in ogni dove. Ad esempio, la parola turca “sevgi” o quella ungherese “szrelem” dovrebbero indicare lo stesso sentimento, ma non trasmettono necessariamente il concetto.
DIFFERENZE
Mappando i significati delle parole usate per comunicare le emozioni in più di un terzo delle lingue parlate del pianeta, i ricercatori hanno scoperto “sottili ma significative” differenze attraverso le varie culture. Ad esempio, la parola portoghese saudade, che si riferisce specificamente ai profondi sentimenti malinconici causati dal desiderio di qualcosa di assente o perso, non ha una traduzione diretta in inglese. Insomma, se le emozioni sono un aspetto distintivo della condizione umana, la semantica delle parole usate per descriverle può essere sfumata e con delle sottili peculiarità. E questo suggerisce che l’esperienza umana delle emozioni è modellata non solo dall’evoluzione biologica ma anche dalle parole usate per descrivere quei sentimenti. Facile intuire che, se cambia il significato della parola, cambia anche il sentimento che questa esprime. Anche se solo con piccolissime sfumature. Un concetto non facile da assimilare, ma estremamente importante per ricordarci quanto sia unico ogni essere umano e quanto si possa imparare gli uni dagli altri, facendo di ogni differenza un dono prezioso. Perché è dall’incontro con l’altro che nascono nuove emozioni e che quelle che già proviamo possono assumere nuovi significati.
Asma, ecco perché peggiora di notte
Ricerca innovazioneGli attacchi di asma si intensificano la notte, chi ne soffre lo sa bene. Ma perché la gravità della malattia sembra acuirsi nelle ore notturne? Finalmente anche questa domanda ha trovato una risposta, grazie ad uno studio condotto dalla Harvard Medical School di Boston, negli Stati Uniti pubblicato sulla rivista scientifica PNAS. Obiettivo di questa ricerca è stato proprio quello di scoprire il nesso tra il sonno e la malattia asmatica, in particolare indagando se e in che modo il nesso asma-sonno dipendesse dal ritmo circadiano in sé o fosse condizionato da fattori esterni ambientali o comportamentali. I ricercatori hanno valutato le variazioni della gravità dell’asma in 17 pazienti per 3 settimane a casa e in laboratorio e hanno dissociato gli effetti circadiani dagli effetti ambientali e comportamentali. Nel protocollo di routine di 38 ore, i partecipanti sono rimasti svegli in posizione semisdraiata e hanno ricevuto spuntini a intervalli fissi. Il protocollo di desincronizzazione forzata di 196 ore consisteva in sette cicli di veglia/sonno sequenziali di 28 ore, con tutti i comportamenti programmati in maniera uniforme durante il ciclo circadiano.
L’ORA PEGGIORE
La funzione polmonare ha seguito un modello circadiano endogeno attraverso i protocolli, con il peggioramento della funzione di notte, intorno alle 4 del mattino. Questo risultato può avere rilevanza clinica perche’ l’uso di broncodilatatori inalatori era quattro volte piu’ comune di notte che durante il giorno. Presi insieme, i risultati dimostrano che il sistema circadiano ha un impatto autonomo sulla gravità dell’asma. Secondo gli autori, lo studio rivela il potenziale per migliorare le strategie terapeutiche tenendo conto del ritmo biologico interno degli individui. A quanto pare, dunque, il sonno ha una funzione per così dire “autonoma” nel peggiorare la malattia asmatica. Ma questo non deve impressionare chi vive la condizione di paziente. Ciò che invece è importante è rivolgersi ad uno specialista che possa monitorare nel tempo l’andamento della malattia, così da evitare brutte recidive o attacchi improvvisi.
Tumori della pelle non melanoma: rischi e nuove opportunità di cura
News Presa, Partner, PrevenzioneNon c’è solo il melanoma a mettere a rischio la salute della pelle. Molti tumori “non melanoma” possono essere insidiosi e creare enormi problemi se non diagnosticati e affrontati per tempo. Per questo, sabato 25 giugno (ore 11.35 circa), i microfoni di Radio Kiss Kiss daranno voce alla Professoressa Paola Queirolo, direttore della Struttura Complessa Melanoma – Sarcoma e Tumori Rari dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. L’appuntamento è organizzato e programmato come sempre dal network editoriale PreSa – Prevenzione Salute. Stay tuned!
“Contenuto realizzato da Radio Kiss Kiss in collaborazione con PreSa, con il supporto di Sanofi”
Dieta: trasgredire ogni tanto fa bene alla linea. Ecco perché
Alimentazione, Stili di vitaIn America li chiamano cheat days: si tratta di giorni in cui si spezza la dieta che si sta seguendo per mangiare tutto quello che si desidera (per esempio hamburger, pizza, gelato, cioccolato, bibite gassate e alcol). Ma questi giorni di strappo alla regola che effetti hanno? Prima di tutto c’è da fare una distinzione: si può fare un cheat day o un cheat meal e questo dipende da quanto si vuole trasgredire. Il primo è un intero giorno in cui si mangia ciò che si vuole, durante tutti i pasti insomma (una volta a settimana). Il Cheat meal, invece, è un solo pasto fuori dalla dieta.
Studi scientifici hanno dimostrano che trasgredire ogni tanto è funzionale alla dieta, insomma pare che aiuti a perdere peso aumentando la produzione di leptina e quindi accelerando il metabolismo e facendo bruciare di conseguenza molte più calorie dopo il pasto. La leptina è un ormone proteico prodotto da cellule adipose e controlla la fame e la sensazione di sazietà. Tuttavia i suoi effetti sul peso corporeo sono ancora oggetto di discussione tra i ricercatori e alcuni non credono nella produzione di leptina dopo un giorno di trasgressione. Mangiare in eccesso pare che acceleri il metabolismo non più del 3-10% (in un massimo di 24 ore).
Tuttavia, molti dietologi sono d’accordo nel ribadire che se si segue una dieta stretta da parecchio tempo, potrebbe anche essere che i livelli di glicogeno immagazzinato nei muscoli siano limitati. Questo potrebbe causare un senso di affaticamento precoce e compromettere anche la performance durante l’attività fisica. Un pasto o un giorno fuori dalla dieta invece possono aiutare a reintegrare le riserve di glicogeno aumentando le calorie e i carboidrati che si bruciano e fornendo anche le energie necessarie per un allenamento intenso.
Concedersi qualche sfizio ogni tanto fa bene, anche se si è a dieta. Un’alimentazione troppo restrittiva protratta a lungo spesso non è funzionale alla perdita di peso, meglio avere una dieta equilibrata e costante. Neanche le abbuffate sono sane, spesso procurano gonfiore e mal di stomaco, oltre ai sensi di colpa. Al posto di un giorno interno, sarebbe preferibile scegliere un solo pasto fuori dalla dieta. Non ci sono cibi giusti o sbagliati spiegano gli esperti, la regola è sempre quella di mangiare tutto, con moderazione.
Sognare a occhi aperti non rende felici. Lo studio
PsicologiaSolo gli esseri umani sono in grado di correre con la mente verso luoghi lontani. Gli animali, ad esempio, riescono a pensare solo a ciò che accade attorno a loro. Questa capacità umana che fa parte dell’evoluzione della specie, dà la possibilità di pianificare, ma dall’altra parte è anche causa di infelicità. Infatti, molte teorie psicologiche dicono che la felicità dipenda in gran parte dalla capacità di godere dei qui e ora. Lo scienziato Matthew Killingsworth della Harvard University di Cambridge da alcuni anni ha avviato una ricerca per indagare in specifici momenti quanto le persone si sentissero felici e cosa stessero facendo.
Attraverso un app del cellulare ha iniziato a intervistare più volte al giorno molte persone. Il primo dato che emerge è che le persone sognano a occhi aperti più spesso di quel che si possa pensare. Questo avviene a prescindere da ciò che fanno, come si legge nel report pubblicato sulla rivista Science. Con esattezza a sognare a occhi aperti era il 46,9% del campione e in almeno il 30% dei casi durante qualsiasi attività, escluso il fare l’amore. Dalla ricerca è emerso anche che il vagare con la mente non intaccava le attività che le persone stavano svolgendo. Tuttavia, il risultato decisivo che appare dall’analisi è che le persone erano meno felici proprio mentre sognavano ad occhi aperti. Vagare con la mente li rendeva più infelici durante qualsiasi attività, anche quando stavano svolgendo un compito poco piacevole.
Yogurt e kefir, gli alleati del sistema immunitario
Alimentazione, Prevenzione, Stili di vitaYogurt e kefir
«Una corretta alimentazione è alla base di un sistema immunitario forte, un aiuto in più in un momento nel quale essere in salute è fondamentale». Teresa Di Lauro, biologa nutrizionista, vede in un corretto regime alimentare un alleato prezioso. E i primi «amici» del sistema immunitario sono i probiotici, che hanno il compito di metabolizzare vari elementi non assorbiti dall’organismo, soprattutto fibre e carboidrati, producendo molecole utili come le vitamine e i nutrienti specifici per le cellule intestinali.
«La moda di oggi è di scegliere integratori alimentari – dice Di Lauro – ma ci sono diverse fonti naturali di probiotici come lo yogurt e il kefir». Per vivere e proliferare questi probiotici hanno bisogno di un corretto nutrimento, antiossidanti che aiutano a difendersi dall’attacco di agenti nocivi e stress ossidativo. «Per il sistema immunitario – ricorda la nutrizionista – la vitamina C è il primo nutriente. Frutta e verdura, meglio ancora se cruda e fresca. E questo, perché la vitamina C è sensibile al calore». Per assorbirla si possono scegliere peperoni, peperoncino, arancia, limone, kiwi e uva. Ma anche rucola, prezzemolo, cavolfiore, broccoli, fragole e radicchio.
Romanzi rafforzano empatia e aiutano a capire gli altri
News Presa, PsicologiaLa lettura fa bene, perché accresce la cultura, ma non solo: leggere romanzi, immedesimarsi nelle storie dei personaggi, apre anche la mente. Aiuta a capire meglio il punto di vista degli altri, rafforzando l’empatia. A confermarlo sono i recenti dati di uno studio dell’Universita’ di Toronto, su ‘Trends in Cognitive Sciences’.
Effetti simili si osservano anche guardando fiction con una trama appassionante o giocando con videogiochi con uno sviluppo narrativo coinvolgente.
Gli studiosi hanno revisionato studi precedenti e condotto esperimenti al fine di rilevare una maggiore empatia, un maggiore sforzo di comprensione del punto di vista altrui. In particolare nella ricerca si fa riferimento a uno studio in cui è stato chiesto a delle persone, mentre erano sottoposte a risonanza magnetica, di pensare a frasi con immagini determinate ( “un tappeto blu scuro”, “una matita a strisce arancioni”). Tra gli esperimenti condotti anche il “Mind in the eyes test’, che misura l’abilità della mente a leggere lo sguardo. Ai partecipanti e’ stato chiesto di descrivere, dopo aver visto le immagini degli occhi di 36 persone, come secondo loro si sentissero. Comparati con coloro che non avevano letto romanzi, i lettori risultavano avere punteggi migliori in questo test.
Children reading from books together
Finita la scuola. 10 regole per fare al meglio le vacanze con i figli
Genitorialità, Madri-padri, Pediatria, PsicologiaLe vacanze estive possono rivelarsi un periodo utile per migliorare e rafforzare il rapporto con i figli. Lo psicoanalista Adriano Formoso spiega in 10 semplici regole come evitare errori e fare le mosse giuste.
Quando la scuola finisce i genitori spesso si chiedono: “ma ce la farò a gestire i figli?” La domanda è lecita, “la sento spesso tra i miei pazienti – precisa Adriano Formoso, psicoterapeuta, psicoanalista, medico naturopata di Milano e autore del libro Nascere a tempo di Rock – E’ come se il tempo in più a disposizione con i figli spaventasse alcuni genitori, che si sentono intrappolati in una realtà che li vede più a contatto diretto con loro. Aumentano le ore insieme e le occasioni per trattare argomenti diversi dalla vita in classe. Ma la pausa estiva può rivelarsi l’occasione per scoprirsi e conoscersi meglio, rafforzando in alcuni casi i rapporti. Esistono delle regole che possono sollevare questa preoccupazione e rivelarsi molto efficaci”.
Ecco le 10 regole suggerite del dottor Adriano Formoso per una migliore gestione dei figli in vacanza.
1. Limitate le raccomandazioni
•Serve a dare spazio e respiro alla relazione con i figli. Questo aumenterà il rapporto di fiducia e incrementerà la loro autostima (agevolando il loro spirito critico). Servirà poi a voi a porvi di più in ascolto e fare in modo che il loro parlarci non sia solo rispondere alle vostre domande o raccomandazioni ma esprimere dei propri pensieri e il proprio modo di essere liberamente e spontaneamente
2. Scegliete un momento della settimana per valutare l’andamento dei compiti
•Scegliete con vostro figlio un quarto d’ora al giorno da dedicare al suo andamento scolastico incoraggiandolo e motivandolo. Non risolvetegli però i problemi e non fate gli esercizi al suo posto. Non illudetevi di far bella figura voi se i compiti di vostro figlio sono perfetti, quindi evitate di vantarsi con gli altri genitori per le prestazioni di vostro figlio (potrebbero raccontarlo ai figli e mettere in imbarazzo il vostro). Lasciate che acquisisca la capacità di organizzarsi e lo sviluppo della sua autonomia.
3. Mantenete gli stessi ritmi
•Serve alla salute fisica e mentale di entrambi, molto più dell’abbandonarsi totalmente al meritato riposo. Abbiamo dei ritmi cronobiologici (detti anche ritmi circadiani) che tutelano e sostengono le funzioni svolte dagli organi e dagli apparati biologici. Dormire un po’ di più fa bene, e lo stesso vale per il cibo, ma senza esagerare. Queste accortezze vi eviteranno un vero e proprio disagio con spossatezza a difficoltà di riorganizzazione psicofisiologica alla ripresa della scuola
4. Offrite alternative gratificanti e attività ludiche
•Incitateli a variare le opportunità con cui provano piacere. Trasformare un’ora di gioco on line in un’ora di gioco all’aperto, un tempo di isolamento mentale e motorio col telefonino in un lavoro di casa utile alla riorganizzazione dei suoi spazi. Questo permetterà loro di imparare a conoscere meglio se stessi
5. Preservate le loro abitudini (lo sport preferito, gli amici, etc)
•Tre mesi di pausa dalla routine invernale, dal tempo con l’insegnante e i compagni di classe possono indebolire per una buona ripresa scolastica. La pausa estiva può spesso sfociare in una regressione rispetto agli obiettivi raggiunti durante l’anno. Non abbassate la guardia come spesso succede nell’ambiente scolastico. E’ molto utile mantenere le abitudini che li aiutano e ritrovare il trend di tutto l’anno
6. Distribuite bene il tempo se siete genitori separati
•Se siete separati è fondamentale agevolare la relazione a distanza tra i figli e il genitore che non è presente. Basta poco: chiamare più volte al giorno la mamma o il papà rche non è presente, raccontare aneddoti sulla vacanza e descrivere i dettagli di dove ci si trova (questo oggi è reso facile dall’era digitale con utilizzo di foto e video). Suggerisco soprattutto ricordare al proprio figlio: la mamma è il papà sono separati come fidanzati ma non come coppia di genitori
7. Evitate ricatti morali e scambi economici
•In vacanza aumentano anche i premi ma anche le punizioni: è inevitabile.! Eventuali sanzioni dovranno sempre essere argomentate ed essere di carattere educativo. Evitate di ricattarli emotivamente (es. “Se non fai questo, non ti voglio bene, ti tolgo l’affetto…”) per non correte il rischio di danneggiare la loro vita e il loro benessere, ma anche il vostro, compromettendo la relazione nell’immediato.
•Evitate anche di attribuire un prezzo ai comportamenti (es. “Se non mi fai arrabbiare ti aumento la paghetta oppure ti compro …”) spiegando invece bene il ruolo del denaro e il cosa significa diventare strumento ammaliatore
8. Non fate domande sulle relazioni sentimentali
•E’ giusto non intromettersi per poter creare con il figlio un clima di dialogo basato sulla fiducia reciproca. Venire a conoscenza di alcuni pensieri e vissuti dei figli preadolescenti e adolescenti può portare un genitore a inopportuni allarmismi. Talvolta i loro vissuti raccontano quel che vorrebbero che accadesse un giorno nella loro vita e non quel che accade nella realtà. Lasciamoli crescere apprendendo dall’esperienza, diamo loro fiducia e amore, lasciamoli passare dalla sfera del sogno, non dell’etica e dei valori da raggiungere nell’età adulta.
9. Chiedete se vuole che gli proponiate qualcosa
•Attendere le loro richieste è come restare in attesa di scoprire il loro modo di desiderare, quel che sentono come bisogni. Non proponete loro qualcosa se non siate certi di quanto la nostra proposta sia condivisibile. Andrete solo a nevrotizzarli e indurre loro un senso di colpa qualora non riuscissero a esaudire le nostre proposte
10. Pianificate un periodo della vacanza senza nonni
•Se le circostanze lo consentono è bene lasciare che i figli di età compresa tra i 5 e i 14 anni passino con i nonni un tempo non superiore a quello che possono passare in famiglia e con i genitori. Spesso restare con nonni che non rispettano lo stile educativo dei genitori porta i ragazzi a crescere con adulti che offrono “doppi messaggi”, modalità diverse di comportamento in situazioni analoghe. In rischio è che i vostri figli sviluppino aggressività ed egoismo oltre a un’idea strumentale dei rapporti e delle relazioni. Questo succede se andare con i nonni è solo fonte di assecondamento di capricci o libertà che i genitori discuterebbero con i loro figli. I bambini e i preadolescenti hanno bisogno di essere accuditi, responsabilizzati, protetti e amati. Anche dai nonni ma con la stessa responsabilità e progettualità dei diretti genitori (quando questi sanno onorare il loro ruolo). Quindi è bene andare in vacanza con i nonni solo dopo aver dato priorità alle vacanze della propria famiglia, nella propria famiglia.
Alimentazione, il segreto di funghi e peperoni gialli
AlimentazioneUna alimentazione che comprenda funghi e i peperoni gialli può essere molto utile per la nostra salute, i primi per proprietà nutrizionali spesso sottovalutate, gli altri perché capaci di proteggerci da una delle più temibili malattie della vista: la degenerazione maculare. Insomma, è proprio vero che la prevenzione parte dalla tavola e una corretta alimentazione è cruciale. Ma andiamo con ordine. Se molti di noi scelgono i funghi per il gusto, un’altra buona ragione per prepararli è che garantiscono un grande apporto di micronutrienti , come la vitamina D, senza aggiungere calorie, sodio e grassi. A rivelarlo è una ricerca guidata dal Nutrition Impact di Battle Creek, pubblicata su Food Science and Nutrition. I risultati, basati sui dati del National Health and Nutrition Examination Survey 2011-2016 divisi fasce di età 9-18 anni e oltre i 19, hanno messo in luce che una porzione da 84 grammi di funghi (una normale porzione di contorno insomma) aumenta l’assunzione di molti nutrienti tra cui potassio e fibre.
I DATI
In particolare, è emerso che l’aggiunta di una porzione (84 grammi) di funghi alla propria alimentazione ha comportato un aumento di fibra alimentare (5% -6%), rame (24% -32%), fosforo (6%), potassio (12% -14 %), selenio (13% -14%), zinco (5% -6%), riboflavina (13% -15%), niacina (13% -14%) e colina (5% -6%) in adolescenti e adulti. Nessun impatto negativo su calorie, carboidrati, grassi o sodio. Inoltre, quando i funghi comunemente consumati sono esposti alla luce UV possono poi arrivare a fornire 5 mcg di vitamina D per porzione, cosa che potrebbe soddisfare o anche superare leggermente il valore giornaliero raccomandato (98% – 104%), oltre a diminuire la carenza di questo nutriente.
AMICI DELLA VISTA
Altri alimento amico della salute sono i peperoni, quelli di colore giallo-arancio, che possono aiutare a ridurre l’insufficienza di zeaxantina, un composto chimico che aiuta a prevenire una delle maggiori cause di cecità, la degenerazione maculare legata all’età. Una ricerca dell’Università del Queensland, in Australia, mostra che i peperoni arancioni sono la fonte di gran lunga più ricca del pigmento carotenoide che conferisce loro il colore, e che nell’organismo si accumula dietro gli occhi per proteggerli dalla luce blu, e quindi dalla degenerazione. Aggiungere alla propria dieta un contorno di peperoni gialli (possibilmente grigliati) e di fungi, può essere un modo gustoso di prendersi cura della propria salute.
Editoria, Speciale Salute e Prevenzione di Giugno
News Presa, SpecialiAnche per il mese di giugno il network editoriale PreSa ha scelto di dedicare ai temi della salute e della prevenzione un ampio spazio di approfondimento. In uno speciale realizzato in partnership con Il Mattino tante informazioni sulle nuove terapie, le eccellenze e le soluzioni innovative per affrontare patologie neurologiche, alcune tra le più diffuse neoplasie e un ampio spazio alle soluzioni innovative della terapia del dolore. Temi trattati sempre in modo diretto e chiaro, con il supporto dei maggiori esperti nazionali.
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