Diabete tipo 2: nei giovani più aggressivo e in aumento
Ogni anno nell’Unione Europea muoiono oltre 686 mila persone a causa del diabete o di patologie correlate. Secondo le stime entro il 2030, la patologia interesserà 33,2 milioni di europei. Inoltre aumenta il numero di persone che sviluppano il diabete di tipo 2 in giovane età, quando la malattia è più aggressiva. La patologia impatta sulla sostenibilità dei sistemi sanitari, infatti il 75 per cento dei costi correlati sarebbe potenzialmente evitabile. A fare la differenza è la diagnosi precoce.
Come prevenire il diabete
La prevenzione del diabete di tipo 2 inizia da un sano stile di vita. Praticare attività fisica aerobica moderata 20-30 minuti al giorno o 150 minuti alla settimana, associato alla perdita del 10% del peso corporeo, riduce l’incidenza della patologia del 60%.
La dieta è un altro fattore determinante: un’alimentazione ricca di acidi grassi saturi (grassi animali) aumenta il rischio di sviluppare il diabete; mentre, la parziale sostituzione di questi ultimi con acidi grassi insaturi lo riduce (omega 3).
Per richiamare l’attenzione della politica sulla patologia è stata rivolta una lettera all’Unione Europea, firmata dal Prof. Stefano Del Prato, Presidente European Diabetes Forum (EUDF) e dal Prof. Agostino Consoli, Coordinatore European Diabetes Forum Italia (EUDF Italia), in occasione della Giornata dell’Europa. La lettera segue l’appello, già diffuso da EUDF e EUDF Italia con il Documento di impegno della comunità diabetologica rivolto ai candidati delle prossime elezioni europee del 2024. Oggi, mentre l’appuntamento elettorale europeo è sempre più vicino, l’appello di EUDF e EUDF Italia si rinnova.
Diabete sempre più diffuso tra i giovani
Nell’area europea cresce il numero di persone giovani con diabete di tipo 2 e adolescenti con tipo 1, in totale sono 295 mila. “Se non interveniamo – sottolinea la lettera – centinaia di migliaia di persone moriranno prematuramente nei prossimi anni”.
Infatti, se non diagnosticato o gestito in maniera inadeguata, può portare a gravi complicanze, nonché a una riduzione della qualità di vita e delle attività socio-economiche. Inoltre il 75 per cento dei costi sanitari associati alla malattia è imputabile a complicanze potenzialmente evitabili. Di conseguenza, le politiche che promuovono una diagnosi precoce e una buona gestione della malattia possono abbattere i costi e contribuire alla resilienza e sostenibilità dei sistemi sanitari. “La crescente pressione su medici e operatori sanitari – si legge nella lettera – minaccia di lasciare sole sempre più le persone nella gestione della propria patologia. Le persone non scelgono di vivere con il diabete o qualsiasi altra malattia. Questa patologia può colpire chiunque, anche i bambini e le donne in gravidanza e lo sviluppo del diabete può essere influenzato da fattori sia genetici che sociali”.
Ruolo delle tecnologie digitali
“L’adozione di efficaci strategie di prevenzione primaria e secondaria – prosegue la lettera – abbinate ad approcci di gestione moderni quali strumenti e tecnologie di salute digitale può migliorare le prospettive delle persone con diabete, nonché dei soggetti a rischio, consentendo loro di condurre una vita appagante”. “È essenziale – prosegue – che l’Unione europea sviluppi un quadro europeo di supporto che assista gli Stati Membri nell’implementazione di politiche efficaci”.