Contro le bufale e la disinformazione gli esperti della Ulss 14 scendono in campo per difendere l’importanza delle vaccinazioni pediatriche . “Basta fare un giro online per trovare decine di siti e pagine facebook promosse dagli antivaccinisti per intuire quanta potenziale disinformazione dilaghi tra i neogenitori. Perché oggi giorno, lo sappiamo, per ogni cosa si tende ad andare a informarsi in internet. Peccato però che in questo mare magnum navighino anche tante bufale, pronte ad instillare il dubbio sulla validità di pratiche mediche fondamentali per la sicurezza e la vita delle persone come accade per le vaccinazioni”. Lo denuncia la Ulss 14 che ha organizzato la sua 15° Giornata della Salute intitolata “VACCINARSI PER LA VITA”, prevista per domani alle 17 nell’Ospedale di Chioggia. Ci saranno la dottoressa Clelia De Sisti del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, il dottor Mario Lattere primario della Pediatria, il dottor Giampaolo Parolini pediatra di libera scelta, il dottor Renzo Boscolo Cegion medico di medicina generale. L’obiettivo degli specialisti è mettere in luce l’importanza delle vaccinazioni e spiegare come le notizie messe online dagli antivaccinisti siano pericolose per la salute dei propri figli e anche di quei bambini che non si possono vaccinare (in quanto ancora non in età da vaccino o perché immunodepressi), per i quali avere vicino coetanei vaccinati diventa quindi vitale. Tra le bufale più gettonate che minano la fiducia dei neogenitori nei vaccini ci sarebbe tra le prime in classifica il business delle lobby farmaceutiche. «Falso», risponde la dottoressa De Sisti. «Basta guardare i numeri che snocciola il rapporto OsMed 2015 – spiega la dottoressa – per capire che la spesa per i vaccini (pesa 1,4% sulla spesa totale dei farmaci, pari ad una spesa lorda pro-capite di 5,23 euro) sia irrisoria rispetto ad altri tipi di farmaci come gli antiacidi o gli ipertensivi (circa 1 miliardo). Come dire che i vaccini hanno un costo pari a 5 caffè all’anno per ogni cittadino col vantaggio che trovano protezione milioni di bambini, ragazzi, adulti e anziani nei confronti di tetano, difterite, pertosse, poliomielite, epatite B, heamophilus, morbillo, parotite, rosolia, HPV in coorti di femmine, malattia invasiva da meningococco C e da pneumococco, influenza e varicella, meningite da meningococco B, HPV nei maschi, rotavirus». Altra bufala che mina la credibilità dei vaccini è la correlazione tra autismo e vaccinazione che nel 1998 era stata ipotizzata dal gastroenterologo Andrew Wakefield. Uno studio che era stato anche pubblicato su una rivista scientifica autorevole e che poi era stato ritirato in quanto le indagini che seguirono scoprirono che l’autore aveva realizzato un falso scientifico deliberato e, spiega la Ullss, per questo era stato anche radiato dall’Ordine. «Vaccinarsi può salvare la vita – ha dichiarato il direttore generale della Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – vaccinarsi significa allontanare il rischio del ritorno di malattie che sembrano scomparse come il morbillo, la polio e la difterite, di cui noi occidentali talvolta ne sottovalutiamo le complicanze e la pericolosità perché non ne abbiamo più memoria: il morbillo, ad esempio, è una malattia infettiva che viene generalmente percepita come innocua, ma non è così perché può portare a patologie come la neurite ottica, l’otite media e la polmonite fino a complicanze più gravi come l’encefalite con danno cerebrale permanente o decesso».
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