«Negli ultimi due anni l’uso delle mascherine e le norme igieniche adottate contro il Covid hanno limitato moltissimo la diffusione del virus influenzale. Quest’anno le norme di cautela sono considerate ormai superate e la campagna vaccinale è andata malissimo, ma è un errore. Quello che serve è una combinazione di misure quali la vaccinazione, sia contro il COVID che contro l’influenza, e l’intensificazione di misure di sanità pubblica. La risposta individuale ad emergenze epidemiologiche non è sufficiente a proteggere la popolazione, serve un approccio pubblico, coordinato e basato sull’evidenza scientifica». Lo dice Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene e Medicina Preventiva all’Università Cattolica Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene e Medicina Preventiva all’Università Cattolica. Un allarme che si unisce a quello lanciato dai medici di famiglia che in questi giorni stanno lanciando a gran voce un invito alla vaccinazione antinfluenzale.
IL PICCO
Mai negli ultimi 15 anni, dicono i camici bianchi, abbiamo dovuto confrontarci con un picco influenzale paragonabile a quello che stiamo registrando in queste settimane. È vitale che i soggetti a rischio scelgano al più presto di vaccinarsi, altrimenti rischiamo di dover vivere mesi drammatici. A preoccupare sono i dati della curva dell’epidemia influenzale, che mostrano una diffusione del virus enorme ed estremamente precoce. Tanto che gli stessi medici prevedono che di questo passo si raggiungerà il picco addirittura prima di Natale.
COMPLICANZE
«Se il Covid ci ha insegnato che la fase di picco è quella oltre la quale inizia poi la discesa – dice Silvestro Scotti, segretario nazionale Fimmg – è anche da considerare che scavallare la “vetta”, se non ci si protegge con il vaccino, potrebbe avere un prezzo molto alto in termini di vite. Guardando ai dati attuali, infatti, l’andamento attuale fa pensare ad un picco assai superiore a quello delle epidemie passate. Per usare un’immagine che possa rendere l’idea, è come se ci stesse per travolgere uno tsunami infatti l’aumento dei casi, come abbiamo imparato per il Covid, comporta conseguentemente aumento di complicanze e di mortalità».
EFFETTO PSICOLOGICO
Il rischio è anche legato ad un effetto psicologico per il quale molti cittadini credono ormai che l’influenza non sia più un rischio, ritenendo che solo il Covid possa mettere a rischio la salute e considerando l’influenza con grande sufficienza. Non è così. Mai come quest’anno, l’influenza di stagione si sta mostrando aggressiva, caratterizzata da una febbre molto alta, sintomi respiratori e qualche volta gastroenterici. L’aumento dei casi sta mettendo sotto pressione i medici di famiglia, che sono subissati da telefonate e messaggi, ma anche gli ospedali nei quali si registra un forte aumento dei ricoveri.