La cicatrice francese è la nuova sfida che spopola su TikTok. Non è la prima volta che il social viene travolto dalle polemiche a causa di mode, se così si possono definire, che mettono a rischio la salute dei giovani utenti. Ma non capita spesso che a muoversi sia l’Antitrust. Cosa che stavolta è accaduta, con l’avvio di un’istruttoria a carico della società irlandese responsabile per i rapporti con i consumatori europei.
LA SFIDA
Uno dei primi errori è semantico. Quello di definire queste pratiche senza senso come un gioco. I giochi sono altro e non hanno nulla a che fare con la smania tossica di procurarsi dei like. La cicatrice francese altro non è che una stupida sfida, con la quale dei ragazzini che spesso hanno appena dodici o tredici anni si procurano lividi e piccoli tagli. Lo fanno pizzicandosi il volto con una violenza inaudita. Piccole cicatrici che poi vengono mostrate con orgoglio alla telecamera dello smartphone per incassare la propria dose di like.
IL SISTEMA
Appartenenza al branco, voglia di essere riconosciuti, mancanza di senso del limite. Sono solo alcune delle ragioni che spingono i giovanissimi a spostare l’asticella delle idiozie on line sempre un po’ più su. Di certo, però, la colpa di tutto questo non può essere scaricata sui ragazzi. Anzi, loro sono le vittime di un sistema che lucra sulle debolezze e che moltiplica i suoi effetti distruttivi attraverso la diffusività digitale. Una situazione che peggiora di anno in anno e che andrebbe affrontata con misure strutturali, a partire dalla scuola.
L’AZIENDA
Alla grande polemica e all’istruttoria dell’antitrust ha fatto seguito una reazione dell’azienda. TikTok si è detta pronta a collaborare con le autorità francesi per far luce sulla diffusione tra gli adolescenti della sfida autolesionistica della cicatrice francese. Sarebbero oltre 40.000 i professionisti dedicati alla sicurezza, stando alla nota di TikTok, impegnati per mantenere la community al sicuro. Prestiamo particolare attenzione a proteggere gli adolescenti. Non autorizziamo contenuti che mostrino o promuovano attività o sfide pericolose, suicidio, autolesionismo o comportamenti alimentari scorretti, si legge. Inoltre, le nostre policy per il suggerimento dei contenuti aiutano ad assicurare che il contenuto sia adatto a qualunque tipo di pubblico e mettiamo a disposizione risorse per il benessere e la sicurezza all’interno della nostra App. Collaboreremo pienamente con le autorità competenti per rispondere a qualunque domanda relativa alle nostre policy e procedure.