Per molto tempo si è parlato di nuove terapie per il colesterolo che possano mettere al sicuro da infarti e malattie cardiovascolari, ora i risultati di una ricerca statunitense dimostrano che è possibile ridurre i rischi del 39%. Alla base di questa nuova terapia c’è l’acido bempedoico, una sostanza che l’AIFA ha autorizzato per il trattamento di alcuni casi di ipercolesterolemia primaria.
LA RICERCA
I dati sono stati annunciati in occasione di un incontro dell’American Diabetes Association e sono stati poi pubblicati su Jama, la rivista dell’Associazione dei medici statunitensi. Non è superfluo dire che questa terapia potrebbe rappresentare l’inizio di un cambio di paradigma che consenta di fare a meno delle statine, oggi molto efficaci, ma di certo non scevre di effetti collaterali nel lungo periodo. Sotto la lente dei ricercatori ben 4.206 pazienti, alcuni dei quali a rischio cardiaco per vari fattori e altri che avevano già avuto eventi e disturbi di cuore.
NUOVE PROSPETTIVE
A sei mesi dall’inizio della terapia sperimentale, i volontari che prendevano il farmaco hanno mostrato una riduzione del colesterolo cattivo Ldl del 23.2% e una diminuzione del 22.7% di marker di infiammazione. In generale, si legge nell’articolo, i rischi di malattie cardiache e morte sono risultati inferiori del 39%. Dunque, i dati pubblicati dimostrano che questa nuova terapia potrebbe realmente nel tempo portare ad un’alternativa alle statine e significare per molti pazienti che combattono con il colesterolo alto una nuova possibilità di cura.