A pochi giorni dalla prima campanella la polemica sui vaccini entra nel vivo, e non potrebbe essere altrimenti vista la confusione (anche normativa) degli ultimi tempi. A lamentarsi, su tutti, sono a questo punto i presidi, anche perché sono proprio loro ad essere chiamati in causa nel vigilare sulle autocertificazioni.
L’allarme
In particolare, la richiesta dei dirigenti scolastici è che venga ritirato l’emendamento che rinvia l’applicazione dell’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati: «se passa – dicono – abbiamo per questo anno scolastico un rischio di insicurezza per la salute». L’allarme è stato lanciato in audizione alla Camera dal presidente dell’Associazione presidi, Antonello Giannelli. «Ci sono 10mila bambini che non possono vaccinarsi per varie ragioni. E assegnare questi bambini a classi particolari non è possibile sia dal punto di vista organizzativo sia perché significa che è una forma di segregazione che ripugna».
Rischio caos
Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio, spiega che «secondo la legge Lorenzin i bimbi per poter accedere a nidi e scuole dell’infanzia devono portare la certificazione dei vaccini fatti, secondo la circolare ministeriale è sufficiente l’autocertificazione. Questo crea una situazione di grande confusione all’avvio dell’anno scolastico». Secondo Rusconi la situazione di incertezza crea ‘«molti problemi alle scuole in quanto si attribuiscono enormi responsabilità, che si sarebbero potute evitare, ai dirigenti scolastici. Che, paradossalmente, aggiunge il presidente dell’Associazione nazionale Presidi del Lazio, rischiano denunce sia se il bambino viene ammesso a scuola solo con l’autocertificazione sia se non viene ammesso. Servono indicazioni più chiare e precise – conclude – altrimenti la confusione è inevitabile e a farne le spese sono presidi e famiglie».