Il vaccino contro il Covid sta portando allo sforzo della più grande campagna di immunizzazione di tutti i tempi. Un lavoro ben rappresentato dalle immagini che in questi giorni arrivano da Napoli. In un significativo tweet, Roberto Burioni scrive «Viva Napoli. Ovunque così, nessun ritardo! Forza che lo sbattiamo fuori dalla nostra vita come abbiamo fatto con la polio». Il riferimento è alle file interminabili che in questi giorni si vedono all’esterno della Mostra d’Oltremare di Napoli, dove l’ASL Napoli 1 Centro ha realizzato il Vaccine Covid Center, struttura capace di procedere al ritmo di circa 2.000 vaccinazioni al giorno. Uno sforzo organizzativo senza precedenti che consentirà a tutto il personale impegnato in prima linea di essere vaccinato in tempi da record, proseguendo poi con l’immunizzazione dei cittadini. Il Vaccine Covid Center ha un’accettazione e 15 box in cui vengono fatte le vaccinazioni – ha spiegato Maria Corvino, direttore sanitario aziendale dell’Asl Napoli1 – Lavorano circa 70 operatori per garantire l’efficacia del servizio». Come detto l’obiettivo dichiarato è di 1.500 / 2.000 vaccinati al giorno. Poi ci sarà il richiamo, dopodiché inizierà la vaccinazione per i cittadini. Il programma, serratissimo, è di riuscire a chiudere questa fase in 7 o 10 giorni, pronti poi per iniziare anche le vaccinazioni per i cittadini a seconda della disponibilità delle dosi di siero.
CAMPANIA IN TESTA
La somministrazione dei vaccini prosegue a passo spedito in tutta la Campania, tant’è che la regione è la prima in Italia. A due settimane dal Vax Day del 27 dicembre, le fiale dosi somministrate in Italia sono 504.587 dosi del vaccino contro il Covid (quelle consegnate sono circa 908.700) . Deludenti sino ad oggi i dati della Lombardia, che resta una delle Regioni più indietro nella somministrazione delle dosi di cui dispone: è al 30,1% (sono state fatte 46mila iniezioni rispetto al potenziale di 153mila), appaiata in coda alla classifica insieme alla provincia di Bolzano (30%). Ovviamente quella dei vaccini non è una gara, ma è innegabile che procedere a passo spedito consentirà alle singole regioni, e all’Italia intera, di ripartire quanto prima con una vita libera da questo virus.