Punture di imenotteri.
Proseguirà fino alla fine di ottobre la campagna nazionale “Punti nel vivo”contro le punture di imenotteri, patrocinata da FederAsma e Allergie Onlus – Federazione Italiana Pazienti e realizzata con il contributo di ALK-Abellò. L’iniziativa punta a far conoscere agli italiani l’esistenza e le caratteristiche delle reazioni allergiche da punture di api, vespe e calabroni o meglio imenotteri (famiglia di insetti che comprende 100.000 specie), oltre alle terapie con cui trattarle.
La Lombardia, prima regione in Italia per numero di centri partecipanti, ha aderito con 13 centri allergologici e i Pronto Soccorso afferenti, nelle provincie di Milano, Como, Sondrio, Bergamo (all’ospedale di Treviglio, in Pneumologia), Brescia, Lecco, Cremona e Pavia dove è stato messo a disposizione materiale informativo per far conoscere i rischi legati alle punture di questi insetti e i trattamenti a queste legati.
Secondo i dati, nel corso della loro vita, 9 italiani su dieci vengono punti da un’ape, vespa o calabrone almeno una volta e fino all’8% di questi può sviluppare una reazione allergica, spesso senza conoscere quali possano essere le reali conseguenze: reazioni locali importanti, con lesioni cutanee in sede di puntura superiori al diametro del palmo della mano, casi più rari di shock anafilattico fino all’evento eccezionale della morte (non meno di 10 casi all’anno accertati in Italia). Categorie particolari sono quelle dei bambini e degli anziani.
Per i primi, in caso di puntura sospetta, è sempre bene rivolgersi ad un presidio medico, per gli anziani, invece, la situazione è piuttosto delicata perché, soprattutto a causa di patologie o malattie cardiovascolari, possono diventare allergici o sviluppare reazioni più gravi di quelle manifestate abitualmente