Nel mondo della medicina preventiva, la pratica del controllo regolare della salute è fondamentale per individuare e prevenire eventuali malattie. Tuttavia, non tutti gli esami prescritti risultano sempre necessari o utili. Spesso, molte analisi vengono richieste per abitudine o come routine, senza un reale beneficio clinico. In questo contesto, è importante capire quali check-up siano realmente efficaci e quali, invece, rischino soltanto di generare ansia, inutili spese o diagnosi fuorvianti. Il medico internista Giorgio Sesti offre un prezioso contributo nel fare chiarezza su questo tema, aiutando a distinguere tra test indispensabili e quelli superflui.
Check-up necessari: quali esami fanno davvero la differenza
La prevenzione attraverso il controllo della salute è una strategia fondamentale per mantenere il benessere nel tempo, specie con l’avanzare dell’età. Tuttavia, secondo l’esperienza clinica di medici come Giorgio Sesti, è cruciale selezionare attentamente gli esami da effettuare. Alcuni test hanno un’efficacia comprovata nel prevenire malattie croniche o individuare condizioni precoci potenzialmente pericolose.
Tra questi, gli esami del sangue routinari sono spesso il primo passo. Controllare i livelli di colesterolo, glicemia, funzionalità renale ed epatica, così come il profilo lipidico, permette di valutare lo stato metabolico e identificare fattori di rischio per patologie cardiovascolari, diabete o disfunzioni organiche. La pressione arteriosa, misurata regolarmente, è un indicatore chiave nella prevenzione dell’ipertensione e delle sue complicanze.
Inoltre, per alcune fasce di età o in presenza di fattori di rischio familiari, esami specifici come l’elettrocardiogramma, la densitometria ossea o gli screening per il cancro (ad esempio mammografia per il tumore al seno o test per il carcinoma del colon-retto) rappresentano strumenti imprescindibili.
Check-up inutili e rischi di sovraccarico diagnostico
Nonostante l’utilità di alcuni esami, una prescrizione eccessiva o senza una precisa indicazione clinica può portare a effetti negativi, sia per il paziente che per il sistema sanitario. Molti test vengono richiesti semplicemente per abitudine, senza una valutazione approfondita della reale necessità. Questo fenomeno è noto come sovradiagnosi.
Tra gli esempi più frequenti troviamo gli esami del sangue con pannelli troppo estesi, che non solo aumentano i costi, ma spesso danno risultati borderline o alterati senza significato clinico, generando ansia e ulteriori accertamenti inutili. Anche i test per patologie rare o per condizioni che non si sono evidenziate con sintomi o fattori di rischio possono risultare superflui.
Giorgio Sesti sottolinea come l’approccio medico debba basarsi su una valutazione personalizzata, dove la storia clinica, i sintomi e i fattori di rischio individuali guidano la scelta degli esami da prescrivere. Evitare check-up indiscriminati significa anche diminuire l’effetto “effetto cascata”, ovvero la catena di esami, visite specialistice o trattamenti conseguenti a risultati fuorvianti.
Il valore della consulenza medica nella prescrizione degli esami
Affidarsi al giudizio del medico internista può fare la differenza nel percorso di prevenzione. Spesso, la richiesta automatica di test può derivare da un desiderio del paziente di controllare ogni possibile problema, ma senza una guida competente può portare a confusione e stress.
Il medico esperto, come Giorgio Sesti, valuta attentamente ogni aspetto della salute del paziente: età, anamnesi familiare, stile di vita, sintomi presenti o assenti. Solo in questo modo è possibile selezionare i check-up necessari a fornire informazioni utili, evitando quelli superflui. Una comunicazione trasparente e un dialogo aperto tra medico e paziente sono fondamentali per costruire un piano di prevenzione efficace e sostenibile.
Check-up e prevenzione: quando il test è davvero uno strumento di salute
L’obiettivo principale dei controlli medici è individuare precocemente malattie o situazioni a rischio che potrebbero evolvere in problemi più gravi. Un check-up mirato è quindi uno strumento potente per la salute, purché scelto con criterio.
Ad esempio, il monitoraggio regolare della glicemia o della pressione arteriosa permette di intervenire tempestivamente con modifiche dello stile di vita o terapie farmacologiche. Screening specifici in base all’età e al sesso del paziente possono ridurre significativamente l’incidenza di tumori o altre patologie croniche.
L’approccio consigliato da Giorgio Sesti e da molti esperti in medicina interna è dunque quello di un check-up personalizzato basato su evidenze scientifiche e sulla valutazione clinica, non una semplice lista di esami prescritti a tappeto. Solo così la medicina preventiva mantiene il suo vero valore: prevenire, curare al meglio e rispettare il benessere del paziente.

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