«Nelle chat di quei ragazzi io ero solo “il ciccione” da colpire», «non mi davano tregua, mi torturavano a scuola ogni giorno», «uscire per me era diventato troppo angosciante». Sono solo alcune delle testimonianze che emergono da ogni parte d’Italia nel corso della giornata mondiale dedicata ad un uso sicuro di internet e che fanno un po’ di luce sul mondo del cyberbullismo. Un mondo fatto di vessazioni continue e di codardi attacchi, dal quale nessuno può dirsi veramente al sicuro.
CUORI CONNESSI
Proprio per cercare di rompere ogni indugio e spingere chi è vittima a denunciare, la Polizia di Stato e Unieuro hanno dato vita al progetto “Cuori connessi”. E proprio oggi, a Roma, è stata inaugurata la settima edizione di questa importante campagna. Oltre 270mila gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo livello connessi da tutta Italia, per un evento che ha visto la partecipazione del capo della Polizia Lamberto Giannini e l’amministratore delegato di Unieuro Giancarlo Nicosanti Monterastelli. Ospite d’eccezione, il campione olimpico delle Fiamme oro Marcell Jacobs.
PERICOLO REALE
Il capo della Polizia Lamberto Giannini nel rispondere alle domande sui temi del bullismo e cyberbullismo e rivolgendosi alla platea di giovani collegati ha sottolineato «È importante stare vicino ai ragazzi, perché questo è un nostro compito per preservarli e accompagnarli e spiegare loro, anche attraverso queste campagne d’informazione, che il web può sembrare un mondo impalpabile, un mondo virtuale come se fosse una dimensione astratta, invece il web è assolutamente reale e le azioni che si compiono possono essere positive ma possono anche avere conseguenze negative. Non bisogna sottovalutare l’effetto moltiplicatore della Rete».