La procreazione assistita decolla anche in Italia. Il dato spicca nella relazione annuale sull’attività dei centri italiani (regolamentati dal 2016 con la legge 40), trasmessa dal Ministero della Salute al Parlamento, la prima firmata dal neo-ministro Giulia Grillo (M5s). In un solo anno, dal 2015 al 2016 le coppie che si sono sottoposte a trattamenti di fecondazione assistita sono passate da 74292 a 77522. L’aumento è dato soprattutto dal ricorso all’eterologa e a tecniche omologhe con crioconservazione di gameti. Cresce anche il numero dei bambini nati vivi, da 12836 a 13582.
Aumenta fecondazione eterologa
I bimbi nati con fecondazione eterologa sono aumentati del 142 per cento, passando da 601 a 1457. Le coppie che fanno ricorso alla fecondazione omologa risultano invece in calo, mentre quelle che si sono rivolte alla procreazione assistita con donazione di gameti ha visto una crescita del 121 per cento. Dei 6247 cicli di fecondazione eterologa, 1611 sono con donazione di seme, pari al 25,8 per cento, 2901 sono quelli con donazione di ovociti (freschi e congelati), pari al 46,4 per cento, 1735 sono quelli con embrioni, precedentemente formati da gameti donati e crioconservati, pari al 27,8 per cento. I cicli che hanno utilizzato seme donato importato (“eterologa maschile”) sono 1.369, pari al 84,4 per cento del totale dei cicli con donazione di seme, e i cicli con ovociti importati (“eterologa femminile”) sono 2.727, pari all’94 per cento del totale dei cicli con donazione di ovociti.
I centri pubblici
Il rapporto del ministero della Salute conferma la tendenza secondo cui il maggior numero dei trattamenti di fecondazione assistita viene effettuato nei centri pubblici e privati convenzionati (nonostante i centri privati siano in numero superiore a quelli pubblici, 101 contro 64). Il 35 per cento dei centri è pubblico ed effettua il 37,1 per cento dei cicli; il 9,8 per cento è privato convenzionato ed effettua il 28,8 per cento dei cicli, il 55,2 per cento è privato ed effettua il 34,1 per cento dei cicli.
Aumentano madri over 40
Se nel 2005 le donne over 40 che accedevano alla fecondazione assistita erano il 20,7 per cento, nel 2016 sono diventate il 35,2. L’età media delle donne che si sottopongono a tecniche omologhe a fresco resta invece costante: 36,8 anni. Nella fecondazione eterologa l’età della donna è maggiore se la donazione è di ovociti (41,4 anni) e minore se la donazione è di seme (35,2). La maggiore età di chi accede alla “eterologa femminile” rispetto all’omologa, afferma il ministero, sembra indicare che questa tecnica sia scelta soprattutto per infertilità fisiologica, dovuta appunto all’età della donna, e non per patologie specifiche. All’aumentare dell’età il rapporto tra gravidanze ottenute e cicli iniziati subisce un progressivo calo, mentre aumenta il rischio che la gravidanza ottenuta non termini con un parto. I tassi di successo diminuiscono dal 23,9 per cento per le pazienti con meno di 35 anni al 4,5 per cento per quelle con più di 43 anni.