La paura del vaccino? Più facile superarla se a inoculare la dose è il medico di famiglia. A rivelarlo sono i numeri, che a Napoli parlano di 27mila dosi inoculate in pochissimo tempo negli studi di medicina generale. E la conferma arriva dagli stessi camici bianchi, nel caso di specie della FIMMG, che parlano di un «punto debole dei grandi hub vaccinali». Ma andiamo con ordine, e partiamo dai numeri. Stando a quanto dichiarato da Corrado Calamaro e Luigi Sparano (medici di famiglia della Federazione Italia dei Medici di Medicina Generale), a Napoli sono già più di 200 i medici di famiglia che hanno scelto di vaccinare nei propri studi. Il problema, dicono, è che il quantitativo di dosi a loro disposizione è ancora del tutto insufficiente. «Solo 150 medici – dicono Sparano e Calamaro – hanno avuto i vaccini, nonostante questo sono riusciti a inoculare già più di 27mila dosi».
FIDUCIA E CONOSCENZA
Elementi discriminati, secondo i medici di famiglia, sono il rapporto fiduciario che lega il paziente con il proprio medico di base e la conoscenza che lo stesso ha delle patologie e delle condizioni di salute dei propri assistiti. «I pazienti – dicono i camici bianchi – non possono essere convocati alla cieca, senza tener conto di quello che è lo stato di salute al momento della convocazione». Proprio il rapporto di conoscenza e di fiducia che lega ogni paziente al proprio medico di famiglia sta aiutando a superare le diffidenze verso il vaccino AstraZeneca. «Quando la vaccinazione viene proposta ai cittadini dai medici di famiglia – rivela Sparano – i rifiuti di questo o quel vaccino sono pochissimi. Anche il timore su Astra Zeneca diventa insignificante, basti pensare che delle nostre somministrazioni il 90 per cento circa dei pazienti eleggibili ad Astra ha accettato la vaccinazione senza obiezioni. Questo avviene – spiega Sparano – perché per un medico di famiglia è molto più semplice procedere ad una giusta valutazione dei pazienti che segue nel corso di una vita. E, per contro, i cittadini hanno già una fiducia consolidata nella persona che sta per vaccinarli».
OVER 60
Intanto, a Napoli (alla Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte) sono iniziate le convocazioni per gli Over 60. «Le chiamate avvengono per fascia oraria – spiega la responsabile del centro – e i pazienti sono di partenza tutti chiamati per ricevere il vaccino Astra Zeneca». Si segue infatti la prescrizione dell’Ema e dell’AIFA, che sconsigliano la somministrazione di Astra Zeneca solo al di sotto dei 60 anni. A chi ha delle estreme fragilità, documentate, viene somministrato il siero Pfizer. E’ comunque bene chiarire che la valutazione spetta sempre e solo ai medici vaccinatosi, che grazie ad un’accurata anamnesi riescono a stabilire quale sia il vaccino più indicato.