L’autolesionismo riguarda il 15% dei ragazzi intervistati nell’indagine della Società Italiana di Pediatria. “Un dato allarmante se si pensa che la presenza di questi comportamenti è descritta, in letteratura, come un fattore correlato ad un aumentato rischio di suicidalità in adolescenza – afferma Annarita Milone, Dirigente Neuropsichiatra Infantile presso IRCCS Stella Maris di Pisa -. La letteratura internazionale segnala come queste condotte disfunzionali tendano rapidamente a dilagare in contesti scolastici e in gruppi adolescenziali, a causa di fenomeni di imitazione di gruppo. Sono particolarmente frequenti in minori caratterizzati da fragilità emotiva e tratti depressivi e devono essere un segnale da accogliere rapidamente per permettere l’attivazione, in sede specialistica, di approfondimenti diagnostici e interventi terapeutici”.
Oltre all’autolesionismo, anche il Bullismo preoccupa: lo ha subito uno su tre (in silenzio), ma altrettanti lo hanno praticato. Nello specifico: il 12% del campione è stato vittima di cyberbullismo e al 33% è capitato di subire atti di bullismo (il 20% raramente, l’8,4% qualche volta, il 3,3% spesso e il 2,1% sempre) ma la risposta quasi sempre è stata il silenzio: il 68% delle vittime non ne ha parlato con nessuno. E altrettanto ampia (circa il 33%) è la percentuale di coloro che dichiarano di aver preso parte a episodi di bullismo verso i compagni e le compagne.
Inoltre tra gli altri dati diffusi da Sip, emerge che il 37% fuma sigarette (abitualmente o occasionalmente), circa il 40 dichiara di essere arrivato a star male in seguito all’uso di bevande alcoliche. Inoltre, il 62,3% non ha ricevuto educazione sessuale da parte degli adulti, uno su tre (tra coloro che hanno già avuto rapporti) non usa mai contraccettivi, più della metà ha visualizzato materiale pornografico in rete e circa il 15% ammette di aver ricevuto proposte sessuali da parte di adulti anche attraverso siti e app.