Uno spot video che sarà proiettato in tutte le stazioni del circuito Video Metrò di Napoli e che promette già di diventare virale tramite i social network, facendo presa su tutte le giovanissime mamme e invitandole alla prevenzione del papilloma virus. L’Ordine dei Medici di Napoli ha scelto di affidare questo messaggio tanto importante ad uno dei volti della musica più amati nella fascia di popolazione interessata, vale a dire quello di Nancy Coppola, la “mamma cantante”.[youtube]https://youtu.be/XQCVRp9tsU0[/youtube]Nel video l’artista ricorda l’importanza della vaccinazione contro il papilloma virus, parlando alle giovani donne (e mamme) in maniera diretta e spontanea. Come riportato dall’AIRC, in Italia l’8,5 per cento di tutti i tumori è legato alla presenza di virus che, utilizzando meccanismi e strategie differenti, riescono a infettare le cellule sane e a dare il via ai processi di formazione del cancro. Tra i virus più noti per il loro legame con il cancro c’è il papilloma virus umano (HPV), responsabile di circa il 20 per cento dei 31.000 casi di tumore causati da virus che si verificano ogni anno. Se fino a qualche anno fa la ricerca si è concentrata solo sul rapporto tra HPV e tumore della cervice uterina, sono sempre più numerose le prove che dimostrano come il papilloma virus abbia un ruolo anche in altri tipi di cancro, non solo femminili e non solo dell’area genitale.
LIVE AID
La scelta di trasferire un messaggio importante grazie al volto e alla voce di una cantante tanto amata si lega anche all’iniziativa che l’Ordine dei Medici di Napoli sta mettendo in cantiere contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari. «Parte di qui il percorso che molto presto ci porterà a realizzare un Live Aid grazie la quale potremo sensibilizzare tutti su un tema tanto drammatico, ma anche raccogliere risorse per dare un nostro contributo a iniziative di sensibilizzazione», dice Silvestro Scotti. Già Annunciata nei giorni scorsi, l’idea del Live Aid dal titolo «Aiz’ a voce…per cantà: non più violenza in sanità» nasce dalla volontà di dire ancora una volta “basta alle aggressioni” che purtroppo si ripetono con una frequenza drammatica. «Le aggressioni ai medici – rinasce Scotti – sono un fenomeno che riguarda tutti. Chi aggredisce un medico aggredisce se stesso, perché mette a rischio chi può curarlo e, spesso, salvargli la vita. E’ importantissima dunque l’informazione e l’esempio».