Gli appuntamenti fissi, i meeting e le riunioni rendono meno produttivi. Lo dice una ricerca dell’Ohio State University’s Fisher College of Business, pubblicata sulla rivista Journal of Consumer Research. Il motivo sta nel non riuscire a far rendere al meglio il tempo libero che precede l’impegno. Gli studiosi hanno realizzato una serie di otto esperimenti, sia in laboratorio che nella vita reale e hanno scoperto che il tempo libero sembra più breve per le persone che hanno in agenda un compito o un appuntamento. Questo porta a pensare di aver bisogno di altro tempo, anche quando non ce n’è bisogno e il risultato è che si tende a fare meno di quanto si potrebbe.
In un esperimento online, è stato chiesto ai partecipanti di immaginare di avere un amico che arrivava in visita un’ora dopo e che fosse tutto pronto, mentre ad altri che non c’erano appuntamenti per la serata. A tutti è stato chiesto quanti minuti “oggettivamente” avrebbero potuto passare a leggere durante l’ora successiva e quanti minuti “soggettivamente” sentivano di poter trascorrere leggendo durante la stessa ora.
Il risultato è stato che quelli a cui era stato proposto lo scenario dell’attesa di un amico ritenevano di avere a disposizione 40 minuti, rispetto ai 50 indicati da chi non aveva invece programmi. In un altro esperimento condotto nella vita reale, i partecipanti hanno preferito prendere parte a un’indagine di minore durata seppur meno retribuita nell’ora prima di un loro impegno programmato, mentre da un terzo, su 158 studenti universitari, è emerso infine che sembra che si riescano a fare più attività quando non si hanno in programma altri appuntamenti fissati.