Non ci sono rischi di contagio per via sessuale da uomini sieropositivi che seguono le attuali terapie. I rapporti non protetti non possono trasmettere il virus, grazie all’efficacia dei nuovi farmaci contro l’Hiv. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato dalla rivista Lancet. Secondo gli autori è possibile in teoria bloccare l’epidemia in corso nel mondo trattando tutti i pazienti.
Lo studio
L’analisi, coordinata dall’University College di Londra, ha seguito circa mille coppie omosessuali in cui uno dei partner era sieropositivo e in trattamento e l’altro sieronegativo. Lo studio è durato per circa sette anni, durante cui sono stati riportati dai soggetti quasi ottantamila rapporti sessuali non protetti, senza che si sia verificato alcun contagio. Soltanto 15 persone sono state infettate, ma per rapporti esterni alla coppia.
“I nostri risultati – affermano gli autori – danno la prova conclusiva che il rischio di trasmissione tramite rapporto sessuale quando la carica virale è soppressa è effettivamente zero. Questo potente messaggio può aiutare a far terminare la pandemia prevenendo la trasmissione dell’Hiv e combattendo lo stigma e la discriminazione che molte persone con Hiv devono affrontare”.
HIV e sintomi
L’Hiv indebolisce progressivamente il sistema immunitario fino a renderlo inefficace. Per questo motivo, dopo alcuni anni senza sintomi, possono manifestarsi malattie. Solo questo stadio dell’infezione da Hiv si chiama Aids. Alcune di queste malattie – per esempio polmoniti, tubercolosi e determinati tipi di cancro – possono comportare un pericolo per la vita.
L’unico modo per diagnosticare l’infezione è il test per l’Hiv. La persona che ha contratto il virus Hiv è detta sieropositiva e quindi non significa che sia malata di Aids. Oggi le terapie sono in grado di contrastare l’evolversi dell’infezione ma non è ancora disponibile una cura definitiva per l’eradicazione del virus. I farmaci disponibili devono essere presi per tutta la vita, ogni giorno a orari stabiliti.
Dopo l’infezione da HIV, molte persone presentano sintomi simili a quelli influenzali. La prima fase viene chiamata «primoinfezione». Le persone infettate di recente sono molto più contagiose nelle prime settimane che in seguito. Una terapia immediata potrebbe contribuire a ridurre i danni di un’infezione da HIV e, nel lungo periodo, a migliorare il controllo del sistema immunitario.