Il 2018 si classifica ad oggi al quarto posto tra gli anni più bollenti del pianeta, con una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,77 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. I dati arrivano dalla banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre che rileva i dati dal 1880.
Numeri che confermano il cambiamento climatico in atto, anche in Italia, dove il primo semestre 2018 è stato il terzo più caldo dal 1800 secondo Isac Cnr che ha rilevato una temperatura superiore di 1,40 gradi rispetto alla media storica. Già il 2017 si era classificato al sesto posto tra gli anni piu’ caldi da 218 anni, con una temperatura che era risultata di 1,16 gradi superiore alla media del periodo di riferimento.
Ma il 2018 è stato segnato in Italia anche – sottolinea la Coldiretti – da intense precipitazioni con nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate che hanno colpito a macchia di leopardo la Penisola durante il semestre. L’estate è infatti iniziata – precisa la Coldiretti – con la caduta del 124% di pioggia in più a giugno dopo che la primavera ha fatto segnare una anomalia del +21% rispetto alla media storica, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr. Sono gli effetti – sottolinea la Coldiretti – dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Uno sconvolgimento che impatta duramente sull’attività agricola. Dall’inizio dell’anno – conclude la Coldiretti – sono oltre mezzo miliardo i danni provocati dal maltempo all’agricoltura con coltivazioni distrutte, alberi abbattuti e aziende allagate, ma anche corsi d’acqua esondati, frane e smottamenti che fanno salire ad oltre mezzo miliardo il conto dei danni provocato all’agricoltura italiana dall’inizio dell’anno.