La salute passa anche e soprattutto dall’alimentazione. Tuttavia l’organismo non sempre riesce a metabolizzare tutti gli alimenti. Così nascono intolleranze o allergie ad alcuni cibi. Si avverte gonfiore e dolori addominali, mal di testa o nausea e diarrea. Ma non tutte le reazioni negative dipendono da un’ intolleranza o un’ allergia alimentare. Allora, come fare per arrivare ad una corretta diagnosi?
L’approccio più comune tende a eliminare dalla dieta un alimento per capire se è responsabile del disturbo, ma ci sono anche test mirati sul sangue. Stabilire i numeri esatti della diffusione del fenomeno è ancora difficile, spesso si fa confusione nella terminologia, si adottano criteri di diagnosi differenti e alcune procedure non sono idonee.
Secondo le stime più recenti dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology, nell’Unione europea ci sarebbero circa 17 milioni di casi, un fenomeno che in Italia interesserebbe circa 2 milioni e 100 mila persone, pari al 3,5% della popolazione. Dare una definizione esatta neanche è facile: sono stati e vengono tuttora usati molti termini. L’American Academy of Allergy Asthma and Immunology ha proposto una classificazione, largamente accettata, che utilizza il termine generico “reazione avversa al cibo”, distinguendo poi tra allergie e intolleranze (che pur essendo entrambe mediate dal sistema immunitario, provocano la reazione di classi di anticorpi differenti).
Il passaggio obbligato è quindi distinguere un’ intolleranza da un’ allergia. La prima è un malessere scatenato dall’ingestione di alcuni cibi che, a lungo andare, causa disturbi ricorrenti a livello gastrointestinale, dermatologico e respiratorio. In pratica il corpo non riesce a metabolizzare correttamente un alimento o un suo componente. Alcune intolleranze sono di natura enzimatica (legate al deficit di uno specifico enzima). L’esempio più comune è quella al lattosio causata dal deficit di lattasi (deputato a far digerire lo zucchero del latte).
L’ allergia alimentare è una risposta del sistema immunitario a un determinato allergene, alimentare o aeroallergene, con la produzione di anticorpi IgE. Le intolleranze, invece, si possono manifestare con sintomi simili alle allergie, ma la reazione provoca la produzione di un’altra classe di anticorpi.
Le reazioni avverse al cibo, insomma, possono dipendere da allergie o da intolleranze alimentari. Spesso le sintomatologie sono simili, ma le cause differenti. Basta un test di laboratorio semiquantitativo e un colloquio con un nutrizionista per arrivare ad una corretta diagnosi e gestione dei disturbi.