Per i bambini il rischio di infezioni, anche ricorrenti, sono uno dei maggiori rischi ai quali prestare attenzione, e il possibile impatto sulla vita del bambino e della famiglia è alto. Si tratta per lo più di episodi ripetuti di infezione a carico dell’apparato respiratorio e che si manifestano in età pediatrica: si va dalla febbre al raffreddore, passando per tosse e bronchiti fino a quadri infettivi più gravi come polmoniti. Queste sono tra le patologie più frequenti nella fascia di età compresa tra 0 e 16 anni.
Open Day
Sabato 24 novembre, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù promuove un open day dedicato. Dalle 9 alle 13, nella sede di Roma – San Paolo (viale di San Paolo, 15) un team di esperti immunoinfettivologi sarà a disposizione di genitori e ragazzi con materiale informativo, visite gratuite e la somministrazione di un questionario per la valutazione degli episodi febbrili e infettivi. Se dall’esito del questionario e della seguente visita emergeranno fattori di rischio o di allarme, il personale dell’Ospedale programmerà una visita di approfondimento in regime di day hospital. Le visite di sabato non hanno bisogno di prenotazione: sarà sufficiente ritirare il biglietto numerato dalla Caposala dell’Immunoinfettivologia (piano 1, Settore L).
Lavoro di squadra
«È importante valutare insieme al pediatra la necessità di effettuare una valutazione specialistica. Spiega il dottor Andrea Finocchi, immunoinfettivologo del Bambino Gesù – Lo scopo è quello ricostruire le caratteristiche degli episodi febbrili e infettivi attraverso la descrizione degli stessi, in termini di frequenza e di gravità, i sintomi presentati, la stagionalità e la storia familiare». Nella maggior parte dei casi si tratta di infezioni ricorrenti delle alte vie respiratorie di modesta gravità che non meritano ulteriori approfondimenti perché destinati a normalizzarsi verso i 6-7 anni di età. Nei restanti casi, sarà lo specialista a decidere gli esami da effettuare per un corretto inquadramento clinico e per la definizione dei controlli nel tempo.
Quando preoccuparsi
Secondo il gruppo di studio di Immunologia della Società Italiana di Pediatria, un bambino si ritiene affetto da infezioni respiratorie ricorrenti se ha: più di sei infezioni respiratorie in un anno; più di un’infezione respiratoria delle alte vie aeree al mese tra settembre e aprile; più di tre infezioni respiratorie delle basse vie aeree in un anno. La maggior parte di queste infezioni (l’80% circa) sono di origine virale (rhinovirus, virus parainfluenzali, virus respiratorio sinciziale). Le cause meno frequenti sono di natura batterica (pneumococco, Haemophilus influenzae). Si raccomanda quindi di limitare il più possibile l’uso di antibiotici, a meno che non sia prescritto dal proprio pediatra. Tra gli strumenti per la prevenzione delle infezioni ricorrenti vi è la corretta igiene delle mani, associata alla eliminazione/riduzione dei fattori che ne favoriscono l’insorgere: l’esposizione al fumo passivo e all’inquinamento ambientale, il precoce inserimento scolastico, le allergie respiratorie e i deficit immunitari.