Ogni giorno, in Italia, 11 persone scoprono di essere sieropositive. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità le nuove diagnosi di infezione da Hiv sono 4 mila l’anno e l’Italia è il secondo Paese in Europa per incidenza di Aids, dopo il Portogallo. Nel frattempo la ricerca va avanti con l’obiettivo primario di trovare un vaccino.
Da oggi, lo scudo di zuccheri che protegge il virus dell’Hiv potrebbe avere un punto debole, una vera e propria falla, che i ricercatori potrebbero utilizzare per mettere a punto nuovi vaccini capaci di fermare l’infezione del virus. La scoperta emerge da uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dello Scripps Research Institute i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cell Reports. Le falle sono costituite da piccolissimi buchi presenti sulla superficie del virus che sono gia’ note. Gli scienziati sono guidati da Dennis R. Burton che è anche direttore scientifico della International AIDS Vaccine Initiative (IAVI). Questi buchi possono diventare dei bersagli utili, cioè possono essere colpiti dagli anticorpi. In particolare, i ricercatori hanno osservato che gli anticorpi sembravano colpire un particolare buco dello scudo protettivo del virus. “Questo – hanno concluso i ricercatori – ci fa pensare che sia possibile ipotizzare un nuovo approccio per la messa a punto di nuovi vaccini”.
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