Anche se in un clima di grande incertezza, la voglia d’estate e di un po’ di normalità spinge gli italiani verso mete di mare e di montagna. L’imperativo è «scordarsi, almeno per qualche settimana, dei lunghi giorni di lockdown»; pur conciliando le vacanze con le necessarie regole di sicurezza. E comunque, tra alimentazione, stili di vita e sport, l’estate può essere una valida alleata della salute in vista del prossimo autunno.
«La Dieta Mediterranea è un perfetto esempio di come il cibo possa aiutarci a restare in salute – spiega Katherine Esposito, ordinario di Endocrinologia e Malattie del metabolismo e direttore di Diabetologia del Policlinico Vanvitelli. Chiaramente non esiste una dieta che ci metta al riparo dal Covid-19, ma io sono convinta che la spiccata attività antinfiammatoria e immunomodulante di questo modello alimentare sia capace di spegnere lo stato di infiammazione cronica comune a molte patologie come il diabete, l’obesità e, non ultimo, il Covid-19 caratterizzato da una vera tempesta infiammatoria». L’aiuto che può arrivare dalla tavola è quello di farci trovare in salute a un eventuale contatto con il virus. «Frutta, verdura e legumi – spiega Esposito – forniscono fibre dietetiche, minerali importanti come selenio, vitamine E e C, carotenoidi antiossidanti e altre sostanze bioattive naturali, che aumentano le difese del nostro organismo contro le malattie. Nel periodo estivo, è consigliabile aumentare il consumo di cibi freschi, come verdura e frutta, che forniscono sostanze ad azione antiossidante, sali minerali e oligoelementi per contrastare i pericoli del caldo e della disidratazione». L’esperta ricorda poi che con il caldo le necessità energetiche del nostro organismo diminuiscono, perché c’è bisogno di meno energia per mantenere la temperatura corporea. È invece fondamentale mantenersi idratati assicurando un costante rifornimento di acqua, utile anche per assicurare l’espulsione di tossici attraverso le urine. Per rendere semplice la via della dieta Mediterranea, Katherine Esposito propone ormai da tempo il suo «piatto Mediterraneo», composto per il 50 per cento da verdura e frutta, mentre poco più di un quarto del piatto (30 per cento) da alimenti a base di cereali, preferibilmente integrali. Il restante 20 per cento comprende proteine salutari di origine animale (preferire pesce, carni magre) e, meglio, di origine vegetale (legumi e frutta secca), che andrebbero consumate tutti i giorni. «Latte e derivati – spiega – vanno assunti con moderazione. Infine, sempre e solo l’olio extravergine d’oliva, preferibilmente a crudo, sarebbe da considerare unica fonte di condimento.
Per tenersi in forma, bisogna poi guardare alla salute della pelle, esposta più che mai in questo periodo alle insidie dei raggi Uv. Ma, a fare la differenza, sono prima di ogni altra cosa le caratteristiche di ciascuno. «Alcune persone hanno una sensibilità maggiore al sole, sono queste che devono stare stare più attente all’esposizione e usare filtri solari a alto fattore di protezione» spiega Gabriella Fabbrocini, direttore di Dermatologia clinica della Federico II. A ogni modo «l’organismo mette in moto meccanismi di difesa, per questo con il passar dei giorni si può ridurre il fattore di protezione passando a una copertura media. Così si potrà avere una splendida abbronzatura senza scottature». Il filtro solare dev’essere rinnovato all’incirca ogni 90 minuti, altrimenti il sudore e l’acqua di mare rischiano di lasciare la pelle scoperta. Ma quali sono i fattori giusti? «Chi ha la pelle chiara e occhi chiari – dice la dermatologa – deve partire almeno da un fattore 50, per poi scendere a 20 per il corpo e a 30 per il viso. Chi ha la pelle più scura può cominciare da un fattore di protezione 20 e arrivare lentamente ad un fattore 10». Da non sottovalutare è anche l’esigenza di idratare la pelle e usare creme lenitive per il viso, il collo e il décolleté. In questo modo la pelle è sempre protetta e nutrita. Resta da chiarire se il sole sia un amico o meno del sistema immunitario. La verità, come sempre, è nel mezzo. È un immunomodulatore – spiega Fabbrocini – quindi può essere un toccasana per malattie quali la dermatite atopica o la psoriasi, perché interferisce con meccanismi immunizzanti. Ma può essere anche molto dannoso in caso di patologie infiammatorie, come la rosacea. In linea generale, però, il sole mette in moto nel nostro organismo una serie di meccanismi che possono essere molto favorevoli. Ad esempio, aiuta la sintesi di vitamina D e il rilascio di serotonina. Tutto sta a trovare il giusto equilibrio». Altro consiglio: «Se preso in tempo il melanoma è sempre curabile, controllare i nei una volta all’anno può veramente salvarci la vita». Non meno importante, ancor più dopo mesi trascorsi sul divano, è una corretta attività fisica.
C’è un dato che dovrebbe far riflettere: «Ogni anno nel modo la sedentarietà uccide 3 milioni di persone». A ricordarcelo è Giuseppe Calcagno, professore ordinario di Scienze dell’esercizio fisico e dello sport all’Università del Molise e presidente del corso di laurea di Scienze motorie e sportive. «Una regolare attività fisica è uno strumento essenziale per la prevenzione di malattie cardiovascolari, della sindrome metabolica, dell’osteoporosi e del diabete». Ma attenzione a non strafare. «Le quattro parole d’oro sono: gradualità, quantità, intensità e tipologia. Questi significa che bisogna iniziare un po’ alla volta, magari con 30 minuti di attività ogni giorno. Moderata dev’essere anche l’intensità, quindi tenere un ritmo cardiaco che sia il 60 per cento della frequenza massima. Per chi no ha un cardiofrequenzimetro la regola è di sentire lo sforzo, ma essere sempre in grado di parlare. Non andare mai in affanno. Molto importante anche lavorare sul tono muscolare con piccoli pesi o fasce elastiche e, sempre, fare 5 minuti di riscaldamento prima dell’esercizio e 5 di defaticamento al termine». Chi ha una certa età o soffre di patologie pregresse dovrebbe anche farsi seguire da uno specialista delle scienze motorie. Perché basta poco per tenersi in salute, ma serve costanza e buon senso.
Fonte: Il Mattino – Speciale Salute & Prevenzione