Il secondo figlio? La distanza ideale tra una gravidanza e l’altra è di un anno. Se il concepimento avviene prima di questo tempo sono più alti i rischi sia per il nascituro che per la madre. Non si tratta di una bufala, bensì di uno studio dell’università di British Columbia pubblicato su Jama Internal Medicine. Lo studio chiarisce anche che non serve aspettare i canonici 18 mesi consigliati dall’Organizzazione mondiale della sanità.
I dati
La ricerca si basa sui dati di quasi 150mila seconde gravidanze, di cui è stato valutato l’intervallo rispetto alla prima e gli esiti in termini di salute materna e infantile. Secondo lo studio i rischi minori si hanno con una distanza tra 12 e 18 mesi, mentre prima e dopo sono più alti. Se si aspettano solo sei mesi ad esempio, la probabilità di morte o di danni gravi per la mamma è dell’1,2% e quella di parto prematuro dell’8,5%, mentre dopo l’anno scendono rispettivamente allo 0,5% e al 3,7%. Problemi per il neonato si presentano nel 2% dei casi se si aspettano sei mesi, mentre dopo i 12 si scende all’1,5%. I dati, concludono gli autori, sono rassicuranti soprattutto per le donne che hanno il primo figlio dopo i 35 anni. «Il risultato è particolarmente importante per le donne meno giovani – scrivono nello studio – che tendono a distanziare meno le gravidanze intenzionalmente».
Il caso francese
Intanto, restando in tema di nascite, proprio in questi giorni sta facendo molto discutere il caso dei bambini francesi nati senza braccia. L’agenzia per la Sanità pubblica francese ha infatti reso noti i risultati di tre rapporti su casi di nascite di bambini senza mani o senza braccia in due regioni. Gli studi su questa vicenda, che da qualche tempo preoccupa la popolazione e le autorità sanitarie, non hanno consentito di identificare le cause delle malformazioni. La Sanità pubblica ha riconosciuto l’esistenza dei due focolai – uno in Bretagna (nord-ovest), l’altro nella Loira-Atlantica (ovest) – in cui si è registrato un numero di nascite anormalmente alto di bambini nati senza mani, senza braccia o senza avambraccia. Queste malformazioni congenite gravi – denominate agenesia trasversa degli arti superiori – non son probabilmente “dovute al caso”. Ma finora la ragione non è stata appurata.