A quanto pare esiste un’impronta, una sorta di codice, che distingue a livello immunologico le forme di Covid più pericolose e aggressive. Secondo un recente studio condotto dall’Università di Parigi in collaborazione con l’Institut Pasteur, i pazienti che si sono ammalati con forme gravi o addirittura critiche di Covid portano nel sangue questa “firma” che descrive un particolare profilo immunologico. Ed è proprio questo tratto caratteristico che potrebbe aiutare a migliorare la gestione di nuovi casi e, allo stesso tempo, anche la loro prognosi.
INTERFERONE
Nello studio, pubblicato sulla rivista Science, gli autori spiegano che si è notata una risposta di un interferone di tipo I (Ifn) molto alterata, associata a una carica virale persistente e a un’eccessiva risposta infiammatoria. Gli interferoni sono proteine prodotte nell’organismo (anche dal sistema immunitario) in risposta ad alcuni agenti esterni, proprio come i virus. La carenza dell’Ifn di tipo 1 nel sangue potrebbe, secondo i ricercatori, essere il segno distintivo delle forme gravi di Covid 19. Questa firma differisce dalla risposta indotta da altri virus respiratori (come quello respiratorio sinciziale umano o quello dell’influenza A) che invece sono caratterizzati da una elevata produzione di Ifn 1. Lo studio francese rivela anche che bassi livelli di questo interferone nel plasma precedono il peggioramento clinico dei pazienti e il loro trasferimento in terapia intensiva.
NUOVE TERAPIE
Grazie a questa e a tutte le altre scoperte che si stanno facendo sul Covid è prevedibile che un’eventuale seconda ondata sarebbe più gestibile, riuscendo così a contenere il numero delle vittime e dei ricoverati in terapia intensiva. Sono molte e sempre più efficaci le nuove terapie che gli scienziati stanno mettendo a punto basandosi sullo studio dei dati, pochi ma preziosissimi, disponibili. La guerra al Covid, però, la si potrà vincere solo quando finalmente sarà disponibile in commercio un vaccino efficace e sicuro. Sino ad allora la sola arma di difesa è quella di rispettare le norme di distanziamento e usare, sempre, il buon senso.