L’abuso di alcol è un fenomeno che in Liguria coinvolge il 75% della popolazione maschile e il 52% di quella femminile. In questa regione il consumo di alcool rappresenta la terza causa di disabilità/morte, la prima per gli under 25. Tra i soggetti più esposti per fascia d’età il 47% è rappresentato proprio dai ragazzi tra i 16 e i 17 anni. E preoccupanti sono anche i dati sull’ ospedalizzazione: 155 pazienti ogni 100 mila abitanti sono costretti al ricovero ospedaliero per patologie collegate all’alcol che favorisce 60 tipi di patologie; ogni anno l’1,5% del Pil viene speso per intervenire sui danni provocati dall’abuso di questa sostanza.
Numeri pericolosi contro cui sono state studiate larghe intese tra ospedale e territorio, con l’obiettivo finale di arrivare al “tasso zero” su prevenzione e sicurezza per alcol e stupefacenti. Il progetto è voluto della Regione Liguria che, prima in Italia, ha siglato un’intesa tra Asl 3 e Irccs San Martino di Genova con la volontà di coinvolgere anche il mondo dell’associazionismo, il privato e la Procura.
La rete alcologica è composta dalla Asl che opera attraverso i Sert, dall’ospedale San Martino con il centro alcologico dove vengono identificate le patologie epatiche in fase precoce e seguiti i pazienti in percorsi protetti, dalla Fondazione Maugeri di Genova Nervi, dalle associazioni e dalla Procura per l’attività di prevenzione primaria e secondaria rivolta alla sicurezza stradale e lavori socialmente utili come elemento sanzionatorio.
Una rete complessa e strutturata che punta a combattere il fenomeno dell’alcolismo soprattutto tra i giovani in modo totale: a partire dalla prevenzione, passando per la cura per arrivare alla sicurezza non solo di se stessi ma di tutti.