Sonnolenza, dolore alle gambe, emicrania e stanchezza cronica. Sono alcuni dei sintomi più frequenti di una carenza di ferro, o meglio di valori al di sotto della norma della sideremia. In casi più importanti, si può sperimentare anche dolore al petto vertigini e palpitazioni. Una condizione, in somma, che incide sulla qualità di vita e sulla salute in modo sensibile.
LE CAUSE
Diverse possono essere le ragioni di un valore fuori scala, in questo caso al di sotto della norma. Una sideremia bassa può essere causata da un regime alimentare scorretto, ad esempio in caso di diete drastiche e non calibrate da uno specialista. Problemi intestinali, possono essere un’altra causa. Se c’è un ridotto assorbimento del ferro a livello intestinale (a causa di celiachia, diarrea cronica, abuso di lassativi, morbo di Crohn ed altre malattie del tratto gastrointestinale). Ancora, nelle donne flussi mestruali troppo abbondanti o emorragia nel tratto digerente a causa di un’ulcera.
COS’È
Al di là di queste cause, possono poi essercene altre legate a specifiche patologie. E, come sempre, il compito di effettuare una diagnosi spetta al medico. Ma cos’è la sideremia? E cosa indica? Questo valore ci rappresenta la concentrazione del ferro “di trasporto” presente nel sangue. Nel sangue, infatti, il ferro è legato in parte a una proteina che funge da vettore, la cosiddetta transferrina. Per altra parte è inglobato nell’emoglobina e, infine, è associato ad altre proteine minori (come la ferritina). La sideremia misura la quantità di ferro legata alla transferrina. Dal momento che quest’ultima può esistere in una forma satura (cioè associata al ferro) oppure libera, il valore di sideremia fornisce un’indicazione anche sulla quota della proteina legata al ferro.
TERAPIE
Com’è ovvio, per riportare i valori a livelli ottimali è necessario prima di tutto avere una diagnosi accurata. Quindi è necessario individuare la causa scatenante di questa insufficienza di ferro. Ancora una volta, la raccomandazione è quella di non ricorrere al fai da te. Deve essere un medico a stabilire sulla base dei sintomi e di accertamenti specifici quale sia il motivo di valori troppo bassi. In aggiunta ad eventuali terapie mediche solitamente viene consigliata l’assunzione di ferro, che però a volte può provocare fastidi quali la nausea. Sul mercato esistono diversi prodotti che su prescrizione possono essere adatti alle esigenze di ciascuno.