Tornare tutti in ufficio o in azienda ma in condizioni di sicurezza da Covid-19, per far ripartire l’economia colpita dalla pandemia virale, è oggi una priorità. Aziende e pubblica amministrazione devono mettere in campo strumenti idonei per permettere la convivenza in spazi chiusi, come gli uffici, quando inizierà la fase di riapertura graduale. iComfort, un’azienda italiana con sede a Roma, specializzata nella misurazione delle variabili ambientali (temperatura, umidità, occupazione degli spazi, presenza di inquinanti, etc.), ha sviluppato dei sensori per aiutare le aziende a prepararsi al post-emergenza da virus Covid-19.
“Il sistema di sensori ambientali messo a punto – spiega Ernesto Lombardi, amministratore delegato iComfort, – permette la raccolta e l’elaborazione dei dati, fornendo allarmi ed informazioni al personale preposto al controllo. In particolare, si può misurare la Temperatura corporea in tempo reale con errore di +-0,3 C° per persone a 3 metri di distanza dal sensore, con invio di notifiche per mail o sms e segnalazione della foto della persona con temperatura anomala. Allo stesso tempo, viene inviato un Alert audio alla persona appena viene rilevata l’anomalia”.
Come si legge nel “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento alla diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 14/3/2020, viene infatti autorizzata, con richiesta di ottemperanza alla norma, la possibilità per il datore di lavoro di procedere alla: rilevazione della temperatura dei dipendenti; mantenimento della distanza sociale nei luoghi indoor e identificazione dei malati.
“Per quanto riguarda il mantenimento del Distanziamento sociale sul luogo di lavoro, noi usiamo tecnologie che consentono, per esempio, di analizzare la coda o altro luogo affollato; controllare l’occupazione di uno spazio – Sala riunione, bar, piano, etc. – rispettando le indicazioni da Covid19; infine, analizzare la distanza tra le persone nella zona sorvegliata, definendo la distanza minima tra persone. Ancora – conclude Lombardi – l’elaborazione digitale delle misure raccolte dal sistema di sensori ambientali consente anche l’Identificazione dei percorsi ex-post di eventuali dipendenti infetti (anche asintomatici)”. In altre parole, è un modo per aumentare la consapevolezza delle aziende e aiutare i dipendenti a limitare il rischio di contagio.