Gli ultimi mesi di emergenza sanitaria ci hanno posto davanti alla necessità di sperimentare nuovi stili di vita e di ripensare il nostro approccio alla quotidianità. Da quando è esplosa l’emergenza Coronavirus, è nata la necessità di proteggerci e di proteggere chi ci circonda. Grande protagonista, la mascherina.
In commercio, oggi, ce ne sono moltissime, ma c’è stato un momento, quello dell’emergenza più drammatica, in cui le mascherine erano beni introvabili. Per alcuni è stata l’occasione per cimentarsi in una produzione domestica e personalizzata. Non bisogna però dimenticare che lo scopo è quello di proteggere la nostra salute e quella degli altri. Ecco perché sono necessarie alcune raccomandazioni: nelle mascherine anti-Covid fai da te, è necessario che ci siano almeno due strati di tessuto per una protezione efficace.
Le regole per fabbricare mascherine anti-Covid fai da te
I Centers for Disease Control americani hanno diffuso recentemente, grazie all’approfondimento degli studi sul COVID-19, indicazioni ufficiali e aggiornate per realizzare delle mascherine anti-Covid fai da te in tessuto, armandosi semplicemente di ago e filo.
Le ultime notizie aggiungono un nuovo particolare a ciò che era già noto, ossia che occorrono più strati di tessuto per rendere le mascherine davvero utili: almeno due sono gli strati di tessuto da sovrapporre per scongiurare il pericolo che goccioline provenienti da naso e bocca di un individuo possano entrare in contatto con altre persone. La rivista scientifica Thorax ha condotto una ricerca che ha dimostrato che, con tre strati di tessuto, il livello di sicurezza diventa più alto.
Non dimentichiamo, infatti, che la trasmissione del virus può avvenire non soltanto attraverso le goccioline rilasciate con starnuti o tosse, ma anche semplicemente parlando: alcune goccioline possono diffondersi nell’aria e favorire la diffusione del virus.
L’efficacia delle mascherine nel proteggere noi e gli altri dipende non soltanto dal numero di strati, ma anche da altri fattori come il loro corretto utilizzo, la frequenza di lavaggio, la forma e il tessuto. Tessuti diversi, infatti, garantiscono livelli diversi di protezione.
Studi precedenti a quello pubblicato recentemente su Thorax avevano, infatti, già stabilito che:
- – il tessuto in cotone di una t-shirt blocca circa il 50% dei microbi
- – un tovagliolo di stoffa blocca il 70% dei microbi
- – una mascherina chirurgica blocca circa il 90% dei microbi
Il riferimento è sempre ai microbi in uscita da naso e bocca: le mascherine in tessuto fai da te, infatti, servono a proteggere gli altri da un eventuale contagio e, allo stesso tempo, aiutano a bloccare la diffusione del droplet in uscita, quindi proteggono anche noi stessi.
I ricercatori sono concordi sul fatto che le linee guida sulla produzione delle mascherine anti-Covid fai da te dovrebbero suggerire il ricorso a strati multipli di stoffa e che vi sarà bisogno anche di ulteriori prove e studi per informare sempre meglio le persone sulle pratiche di sicurezza per realizzarle.