Si sposta sempre in avanti l’età in cui una donna oggi sceglie una gravidanza e contemporaneamente si riduce anche la facilità con cui riuscire ad avere figli.
Le possibilità scendono ancora di più se si considera che l’età più feconda per una donna è tra i 20-25 anni e che il 50 per cento delle cause di infertilità è dovuto all’uomo. La produzione di spermatozoi, infatti, è drammaticamente scesa negli ultimi decenni e la cause sono da ricercare soprattutto negli stili di vita di oggi.
E se una volta si utilizzavano i metodi naturali per non restare incinta, oggi quegli stessi metodi vengono utilizzati con il fine contrario.
Dal 2005 in Lombardia esiste un Registro regionale degli Operatori in discipline bio-naturali e della biofertilità che sostengono l’utilizzo dei metodi naturali per la regolazione della fertilità.
Fino a qualche tempo fa Ogino-Knaus, temperatura basale e Billings erano i metodi naturali, utilizzati per evitare una gravidanza. Osservando la lunghezza del ciclo mestruale, misurando la curva della temperatura e analizzando la produzione e le caratteristiche del muco cervicale, si cercava di evitare il periodo più fertile. Adesso, questi metodi naturali in molti casi si sono trasformati nella speranza di avere un figlio.
Affidandosi alla natura le probabilità di successo, però, hanno i loro limiti ma il grande beneficio di questi metodi è quello di non interferire con le funzioni naturali del corpo e di non provocare danni all’ integrità fisica e alla salute come può accadere, invece, cercando l’aiuto delle cure per la fertilità che spesso prevedono veri e propri bombardamenti ormonali per la donna.