Tempo di lettura: 3 minutiIl 29 settembre 1994 la morte di un bambino, Nicholas Green, cambio per sempre la storia dei trapianti in Italia. Il piccolo di soli 7 anni era in vacanza con la famiglia e venne colpito da un proiettile mentre viaggiava in auto sulla Salerno-Reggio Calabria. I suoi genitori, Reginald e Margaret, decisero di donare i suoi organi dopo la sua morte, dando speranza e una nuova vita a molte persone. Questo atto di straordinaria generosità innescò un cambiamento profondo nella percezione della donazione di organi nel nostro Paese.
Risultato incredibile
A distanza di 30 anni, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma ha commemorato questo importante anniversario con il convegno “Il dono della vita”, celebrando i risultati eccezionali ottenuti nel campo dei trapianti pediatrici. Ma cosa è cambiato in questi tre decenni e qual è il ruolo del Bambino Gesù in questa storia di speranza e progresso? Scopriamolo insieme.
I primi trapianti al Bambino Gesù
La storia dei trapianti di organi solidi al Bambino Gesù inizia la notte tra il 10 e l’11 febbraio 1986, con il primo trapianto di cuore pediatrico eseguito in Italia su un bambino di soli 15 mesi. Questo intervento segnò un momento cruciale per la medicina pediatrica italiana, aprendo la strada a una serie di successi che avrebbero reso il Bambino Gesù un centro di eccellenza nel settore.
Un decennio di progresso
Negli anni successivi, l’ospedale continuò a pionierizzare nel campo della trapiantologia pediatrica: nel 1993 il primo trapianto combinato cuore-rene, nel 1995 il primo trapianto di polmone e nel 2008 il primo trapianto di fegato. Questi interventi non solo hanno salvato numerose vite, ma hanno anche contribuito a sviluppare competenze mediche e infrastrutture cruciali per la gestione dei trapianti di organi nei pazienti più giovani.
La creazione del Centro Nazionale Trapianti (CNT)
Un passaggio fondamentale per la crescita della donazione di organi in Italia è stato l’introduzione della Legge 91 del 1999, che ha istituito il Centro Nazionale Trapianti (CNT). Questa legge ha strutturato l’intero sistema nazionale di donazione e trapianto, creando una rete coordinata che ha permesso di aumentare notevolmente il numero di donazioni e trapianti.
L’aumento delle donazioni
Grazie a una maggiore consapevolezza e a una migliore organizzazione, il tasso di donazione in Italia è quadruplicato negli ultimi 30 anni, passando da 7,9 donatori per milione di abitanti nel 1994 a 28,2 nel 2023. Questo risultato è stato possibile anche grazie all’esempio di famiglie come i Green, che con la loro scelta hanno ispirato migliaia di persone a considerare la donazione come un gesto di amore e solidarietà.
I risultati del Bambino Gesù negli ultimi 30 anni
Dal 1994 al 2023, al Bambino Gesù sono stati eseguiti 1.231 trapianti di organi solidi. Il numero annuale di interventi è cresciuto in modo esponenziale, passando dai 6 trapianti del 1994 agli 82 del 2023, con un incremento di oltre 13 volte.
Supporto alla rete trapiantologica nazionale
Nel 2023, l’Ospedale ha effettuato il 42% di tutti i trapianti pediatrici di organi solidi in Italia, consolidando il suo ruolo di riferimento a livello nazionale. Questo risultato è stato reso possibile grazie a un team multidisciplinare composto da decine di professionisti altamente specializzati e all’adozione di tecnologie all’avanguardia per la conservazione e l’utilizzo degli
Come funziona la donazione di organi
Donare gli organi è un gesto che può salvare molte vite, ma è importante comprendere come funziona il processo. In Italia, ogni cittadino può esprimere la propria volontà in merito alla donazione degli organi attraverso diverse modalità, come la registrazione presso l’ASL, la tessera del donatore, o tramite la dichiarazione al momento del rinnovo della carta d’identità.
Perché donare?
Donare gli organi è un atto di generosità che può trasformare la tragedia di una perdita in una possibilità di vita per chi è in attesa di un trapianto. L’esempio di Nicholas Green e di tante altre famiglie dimostra come la donazione possa avere un impatto positivo non solo per i riceventi, ma anche per l’intera comunità, contribuendo a rafforzare una cultura del dono basata su solidarietà e altruismo.
L’Effetto Nicholas: un esempio di solidarietà
Nel corso del convegno “Il dono della vita”, Reginald Green ha ricordato un gioco fatto con Nicholas durante il loro viaggio in Italia: “Quando arriverai a Roma, sarai trattato come un eroe. Le persone scriveranno poemi su di te”, gli avevano detto. Nicholas non è diventato un eroe in senso tradizionale, ma il suo gesto ha avuto un impatto ben più grande e duraturo: ha salvato vite con il potere del cuore, non delle armi.
Un sogno realizzato
Margaret Green ha ricordato la curiosità del figlio, che da grande avrebbe voluto fare “ogni lavoro del mondo”. Oggi, grazie agli organi donati da Nicholas, tante persone hanno potuto realizzare i propri sogni e contribuire alla società in mille modi diversi, da autisti di autobus a medici, insegnanti e artisti.
Donare la vita
Il percorso trentennale del Bambino Gesù nel campo della trapiantologia è una storia di dedizione, competenza e amore per la vita. L’esempio di Nicholas Green e l’impegno delle famiglie dei donatori sono il cuore pulsante di questo successo, che ha portato l’Italia ai vertici europei per numero di donazioni e trapianti. Continuare a sostenere e promuovere la donazione di organi è fondamentale per garantire una seconda possibilità a chi ne ha più bisogno.
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