«Siamo rimasti allibiti nel constatare nell’ultimo Dpcm l’assoluta mancanza di provvedimenti mirati a incrementare l’assistenza psicologica nell’ambito del servizio sanitario nazionale». Lo afferma Rossella Aurilio, presidente della Società italiana di psicologia e psicoterapia relazionale.
Professoressa, gli psicologi sono parte dell’area sanitaria?
«Sì, e per quanto sia giusto incrementare infermieri, medici e assistenti sociali, non si comprende la ratio per la quale gli psicologi sono stati del tutto “dimenticati”».
Che cosa vi sareste aspettati?
«La volontà da parte del ministero di ampliare le dotazioni organiche, che sono tutte carenti di servizi di psicologia e psicoterapia».
Il ministero vi ha anche chiesto aiuto in questi mesi, giusto?
«Questa è una grande contraddizione. L’attivazione del numero verde e il coinvolgimento delle società scientifiche ci aveva fatto ben sperare».
Forse il numero verde non ha ricevuto contatti?
«No, anzi. Nei primi 5 giorni il numero verde attivato dal ministero ha avuto 30 mila richieste di aiuto. Da uno screening dei nostri pazienti, risulta inoltre che solo il 25%ha chiesto aiuto per ansia da pandemia e incapacità di gestire il lockdown, il 75% delle richieste è legato a problemi cronici che non hanno trovato risposta nei servizi. Tutte problematiche pregresse».
Cosa auspicate per il prossimo futuro?
«Un superamento di una visione della salute che separa il fisico da ciò che è psichico. Il dolore psichico è uno dei più grandi, e spesso è completamente ignorato dal nostro sistema sanitario».
Fonte: Il Mattino – Speciale Salute & Prevenzione