Si chiama “blind vision” la mostra Annalaura di Luggo che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà degli ipovedenti. La mostra terrà banco sino al 15 giugno, organizzata dalla rappresentanza permanente dell’Italia alle Nazioni Unite, in occasione della Conferenza mondiale della disabilità. Il solo show si terrà nell’area 1b Neck Area – il centro nevralgico delle Nazioni Unite e saranno 15 le opere in esposizione, 15 iridi dei protagonisti non vedenti accompagnate dalle frasi di ciascuno. Due schermi proietteranno le immagini dell’installazione multimediale e del documentario. Domani (13 giugno) ci sarà un nuovo opening in cui l’artista farà l’eye shooting a chi vorrà realizzare la propria opera d’arte dell’occhio.
Degenerazione maculare
In Italia ci sono circa 360.000 non vedenti e oltre 1,5 milioni di ipovedenti; di questi ultimi oltre il 60% ha un’età superiore a 50 anni. Tra il 2010 ed il 2030 si prevede un aumento di non vedenti di circa il 25% a causa dell’invecchiamento della popolazione. Degenerazione maculare legata all’età, glaucoma, retinopatia diabetica rappresentano le cause più frequenti di cecità e ipovisione nei Paesi industrializzati.
Percezione
Blind Vision è un progetto nato dalla volontà dell’artista di esplorare l’universo di quelle persone che percepiscono il mondo con sensi alternativi alla vista. Il progetto non solo è una ricerca artistica e sociale sulla percezione umana, ma cerca anche di riaffermare i valori e i contributi di un gruppo di individui che sono una parte attiva della società. L’obiettivo è quello di realizzare un’integrazione sociale e culturale di persone con diversa abilità visiva.
Frammenti di vita
In questa installazione gli occhi dei non vedenti si accompagnano a frammenti della loro vita. Si tratta di donne, uomini e ragazzi che hanno perso la vista, testimonianze di vita vera che rivelano al visitatore le difficoltà quotidiane di una vita al buio. Rabbia, paura, malinconia, ma anche una straordinaria voglia di vivere. Si viene catapultati in un viaggio sensoriale ed emotivo, un viaggio di luce che possa essere capace di “illuminare le menti” nei confronti di un mondo abbandonato ingiustamente nell’oscurità.