Il timore di reazioni allergiche è fra i più diffusi in chi si deve vaccinare contro il Covid-19. Per questa ragione la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica ha messo a punto delle raccomandazioni grazie alle quali è possibile suddividere i pazienti in tre fasce di rischio. Per la maggior parte degli allergici la luce è comunque verde. Le maggiori perplessità nei confronti del vaccino anti Covid-19 vengono sollevate da chi soffre delle classiche allergie stagionali, da chi ha avuto uno shock anafilattico o dagli asmatici. Dubbi che sono ancora più sentiti quando si tratta di vaccinare un bambino.
Vaccini e allergie negli adolescenti. Il decalogo SIAIP
Un aiuto viene dalla Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP) che ha messo a punto delle raccomandazioni per la “Gestione della vaccinazione per Covid-19 in soggetti di età 12-18 anni con allergie, asma, anafilassi e immunodeficienze”.
Le tre fasce a rischio
È sicuramente rassicurante l’indicazione che riguarda la quasi totalità degli allergici: chi soffre del classico raffreddore da fieno o di asma, purché sia ben controllata dalle terapie, presenta un rischio analogo a quello degli individui non allergici e può essere quindi vaccinata senza alcun particolare problema”
Indicazioni per chi ha avuto una reazione allergica
“Quest’ultimo è il fenomeno in assoluto più grave fra le reazioni allergiche, con la comparsa di sintomi che coinvolgono l’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, spesso accompagnati da manifestazioni cutanee, gastrointestinali, neurologiche. Chi abbia avuto in precedenza un’anafilassi per esempio da alimenti, lattice o punture di insetti – prosegue MARSEGLIA – va considerato a rischio medio. In questi casi è necessaria molta cautela e prima dell’eseguire la vaccinazione è indicata l’esecuzione di una visita allergologica per confermare la diagnosi e fornire le opportune indicazioni”.
Cosa fare con la fascia a rischio medio
Appartengono alla fascia di rischio medio anche gli asmatici con malattia non adeguatamente controllata – in cui si raccomanda per prima cosa di correggere la terapia in modo da raggiungere il miglior controllo possibile – sia coloro che abbiano avuto una reazione cutanea estesa dopo la somministrazione della prima dose del vaccino anti Covid-19, sia coloro che abbiano avuto reazioni allergiche a farmaci e vaccini.
“In tutti i pazienti con rischio medio il documento SIAIP raccomanda una valutazione allergologica – precisa MARSEGLIA – e comunque la somministrazione del vaccino in un ambiente protetto; viene inoltre indicato di prolungare il periodo di osservazione dopo la vaccinazione a un minimo di 60 minuti”.