E’ il sogno di ogni adolescente: sconfiggere l’acne in una sola mossa. Un sogno che, a quanto pare, tra non molto potrebbe anche diventare realtà. La notizia sta facendo rapidamente il giro il del mondo, rilanciata da importanti riviste scientifiche e social network: un team di ricercatori internazionali ha dimostrato per la prima volta che gli anticorpi contro una tossina secreta dai batteri nell’acne possono ridurre l’infiammazione nelle lesioni fatte dalla stessa malattia. Al momento lo studio, pubblicato sul Journal of Investigative Dermatology, è stato condotto sui topi ed ex vivo in cellule della pelle umana.
Anticorpi
E’ emerso come l’applicazione di alcuni anticorpi monoclonali su un fattore chiamato Camp (una tossina secreta dai batteri Propionibacterium acnes, responsabili della patologia) riesce a ridurre le risposte dell’infiammazione. Anche se l’acne non è una malattia pericolosa per la vita, sono alti gli effetti psicologici che porta. È difficile da nascondere e spesso, spiegano gli studiosi, compromette l’autostima degli individui che ne sono colpiti, soprattutto durante l’adolescenza, un periodo di importante sviluppo fisico, emotivo e sociale. I farmaci che oggi sono disponibili spesso garantiscono solo risultato insufficienti e possono causare effetti collaterali difficili da tollerare che vanno dalla secchezza della pelle e all’irritazione. Una vaccinazione contro l’acne, dicono gli studiosi, potrebbe aggirare i potenziali effetti avversi delle attuali opzioni di trattamento. Ad essere coinvolti nel lavoro sono stati i ricercatori dell’Università della California a San Diego (Stati Uniti d’America) del National Central University di Jhongli (Taiwan) e della Brandenburg Medical School Theodore Fontane di Dessau (Germania).
Alimentazione
Uno dei temi più controversi in fatto di acne giovanile è quello dell’alimentazione, in fatto di acne non sempre le cose sono come ci si aspetterebbe. Molti non sanno, ad esempio, che i cibi a basso contenuto di grassi sono pieni di zuccheri e quindi non sono per niente raccomandabili. Il latte è un altro alimento al quale prestare attenzione: uno studio condotto su oltre 47 mila donne ha infatti evidenziato una maggior incidenza dell’acne giovanile grave legata al consumo di latte, con percentuali peggiori per il latte scremato o parzialmente scremato rispetto al latte intero. Questo perché, oltre al lattosio, nel latte si trovano anche proteine come la alfa-lattoalbumina (con caratteristiche simili agli androgeni, gli ormoni che facilitano l’acne) e la somatomedina (che induce la produzione di sebo): quando al prodotto vengono tolti i grassi, aumenta la quota relativa di proteine presenti, rendendo così il latte sgrassato più “pericoloso” per la pelle.