Un’iniezione sottocutanea può far «sciogliere il tumore della mammella». La notizia è di quelle che segnano l’inizio di una rivoluzione nell’approccio e nel trattamento di queste neoplasie e la prima paziente al mondo ad essere stata trattata è del Pascale di Napoli. La donna è stata curata con una nuova formulazione di farmaci biologici, due anticorpi monoclonali contro il cancro al seno, già disponibili in forma endovenosa, che vengono iniettati in un’unica soluzione sottocutanea. Per le pazienti una vera rivoluzione: il trattamento viene eseguito in pochissimi minuti. Questa nuova combinazione è disponibile grazie ad un protocollo sperimentale di terapia pre-operatoria di cui il Pascale è coordinatore e primo centro attivo al mondo.
Nuovi farmaci
«La combinazione di questi farmaci biologici, che nella formulazione tradizionale sono somministrati per via endovenosa, – spiega Michelino de Laurentiis, direttore dell’Oncologia senologica del Pascale – è il trattamento potenzialmente più efficace nella terapia pre-operatoria del tumore al seno HER2-POSITIVO, in grado di far letteralmente “sciogliere” e sparire questo tipo di cancro nella maggior parte dei casi. Purtroppo, in Italia, questa combinazione non è ancora rimborsabile dal Sistema Sanitario Nazionale ed è, pertanto, somministrabile solo nell’ambito di protocolli sperimentali, reperibili presso pochi centri ad elevata specializzazione».
Federica
Il Pascale, come primo centro al mondo, è in grado di offrire nell’ambito del protocollo “Federica” una formulazione innovativa che riunisce i due farmaci in un’unica somministrazione da iniettare sottocute nel giro di pochi minuti. Questo protocollo rientra nel programma di crescita dell’offerta terapeutica sul tumore della mammella che ha portato, negli ultimi anni, il Pascale ad essere il centro italiano col più alto numero di protocolli terapeutici innovativi sul tumore della mammella. Ben 60 sono i protocolli coordinati proprio da Michelino de Laurentiis.
Eccellenza
«Il livello della ricerca nel Pascale – dice il direttore generale del più grande Istituto oncologico del Mezzogiorno, Attilio Bianchi – ha raggiunto consolidamento e riconoscimento mondiali. Continuiamo su questa strada cercando innovative fonti di finanziamento, perché sappiamo di essere sulla strada giusta. Senza mai dimenticare l’attenzione per tutte le persone che, con fiducia, si rivolgono quotidianamente a noi».