Il blu che rende la vita sana e felice
Nell’immaginario collettivo, una vita nel verde è quanto di più salutare si possa sperare. Oggi al verde della natura si aggiunge anche il blu, vale a dire che una vita in prossimità di coste, laghi, fiumi e canali offre gli stessi benefici dal punto di vista sia fisico sia mentale. A dirlo è una ricerca portata avanti da cinque ricercatori dell’Università di Glasgow, e intitolata «Meccanismo dell’impatto degli spazi blu sulla salute umana». Uno studio che sfruttando un criterio basato sulla statistica, ma anche tante variabili psicologiche definisce in modo oggettivo che vivere vicino al blu è benefico, e non solo per ragioni di minore inquinamento atmosferico. Ma cos’è che rende la vita in blu più salubre? Una delle varianti a favore della salute è l’attività fisica, che in prossimità del mare, di laghi e specchi d’acqua è più frequente. Ma aumentano, a quanto pare, anche le interazioni sociali. Per questi e per molti altri aspetti presi in considerazione dai ricercatori, le persone che vivono vicino all’acqua hanno un minor rischio di morte prematura e anche un minor rischio di obesità. In generale, hanno una migliore salute sia fisica ed anche mentale.
BUON UMORE
Gli spazi blu vanno considerati «preziosi servizi ecosistemici, hanno un ruolo sia estetico che ecologico e possono essere utilizzati per la regolazione del microclima urbano». Quindi sicuramente anche gli spazi «blu» influenzano la vita delle persone in quanto è stato dimostrato che abbassano lo stress e l’ansia. Analizzando le reazioni delle persone, anche attraverso la realtà virtuale, i ricercatori hanno appurato che è anche il colore blu che viene visto come toccasana per il malumore e lo stress. Perché allora si è meno esposti a rischi di morte prematura? Semplicemente perché, spiega il rapporto, essere meno nervosi e non essere sottoposti a stress o depressione, riduce il rischio di malattie cardiovascolari che oggigiorno è una delle cause di morte più frequenti. Di conseguenza, avere lo stato d’animo sereno ci induce a muoverci anche di più (per questo, abbiamo anche meno rischio di diventare obesi) e ad interagire socialmente.