Tumore al seno, uniti per vincerlo
Contro il tumore del seno si può vincere, una diagnosi non è più una sentenza. A dirlo è la storia di Angela, che grazie al lavoro della breast unit del Cardarelli di Napoli è riuscita a guarire e oggi si impegna per tramettere ad altre donne il valore della prevenzione. Farcela, affrontare la malattia a testa alta, sapere che vincere il tumore è possibile è «una delle lezioni più importanti che ho imparato al Cardarelli. Per me, condividere l’esperienza vissuta è anche un modo di onorare il lavoro di quanti mi hanno aiutata con passione e dedizione. Il risultato raggiunto è il frutto di un lavoro di squadra che ha ben compreso l’importanza della prevenzione e della ricerca. Ecco perché non posso non ringraziare quanti hanno creduto in questo progetto».
Raccolta fondi
Per raccogliere fondi da destinare alle attività della brest unit del Cardaerlli, la Lilt Napoli ha organizzato domenica scorsa una passeggiata di solidarietà. Più di mille persone si sono unite a questo evento che ha colorato d’arancio il centro di Nola, i partecipanti hanno infatti indossato le maglie e i cappellini messi a disposizione dal brand Expert e “venduti” per la cifra simbolica di 5 euro. La breast unit è divenuta negli anni un vero e proprio punto di riferimento a livello regionale e oggi in procinto di ottenere la certificazione EUSOMA (ente europeo per lo studio dei tumori della mammella). L’unità operativa del Cardarelli ha diagnosticato nel 2017 ben 325 casi di neoplasia della mammella. Di questi ben 248 sono stati anche operati. Dati confermati nel 2018 e negli ultimi sei mesi di quest’anno l’unità operativa sta proseguendo gli interventi al ritmo di 9 a settimana.
Assieme si può
Nel corso della mattinata a Nola l’oncologo Nando Riccardi ha fatto conoscere a tutti la realtà della breast unit partenopea. Oltre a lui hanno preso la parola i vari specialisti che, da 10 anni, lavorano a questa realtà: il chirurgo Martino Trunfio, il radiologo Salvatore Minelli, il patologo Gianfranco De Dominicis. Tutti assieme hanno trasferito alle donne il lavoro di diagnosi e cura dell’unità senologica del Cardarelli, attività basata sul lavoro d’equipe e sulla collegialità delle decisioni: unica organizzazione efficace nell’affrontare il tumore della mammella.
Lavoro di squadra
Il direttore sanitario del Cardarelli, Franco Paradiso sottolinea: «La breast unit ci mette in condizione di rendere concreti i risultati dello screening che si svolge sul territorio. Le campagne di screening individuano dei dubbi o sospetti diagnostici; a quel punto la donna deve iniziare un percorso di diagnosi che richiede l’intervento di specialisti esperti. Nella beast unit la donna trova esperti delle diverse discipline (radiologo, patologo, chirurgo, oncologo) un team multidisciplinare che permette di arrivare alla diagnosi di certezza e alla cura necessaria. Inoltre – aggiunge – la breast unit può garantire tempi abbreviati: esistono infatti degli intervalli di tempo che vanno rispettati – tra la diagnosi di tumore e l’intervento; tra l’intervento e l’inizio della cura». Orgoglioso di questa esperienza, il Direttore generale Ciro Verdoliva spiega che è «un frammento di ciò che si sta costruendo nella Rete Oncologica Campana (ROC) per ogni sede di patologia ed è ciò a cui tendere nel futuro prossimo: un percorso strutturato, equo, attendibile – tutto campano».