Influenza, si va verso il periodo epidemico
La temuta influenza ha iniziato a farsi sentire. Secondo gli esperti la circolazione dei virus sta iniziando ad intensificarsi e si avvicina il cosiddetto periodo epidemico. Nella settimana passata i contagi sono stati 177.000 portando a 887.000 il totale degli allettati da inizio stagione, ovvero molto vicino al milione di casi. A fare il punto è il bollettino Influnet, a cura del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità(Iss). Secondo il Sistema di Sorveglianza Integrata dell’Influenza, nella settimana dal 2 all’8 dicembre 2019 l’incidenza totale è stata pari a 2,88 casi per mille assistiti e a esser colpiti sono stati soprattutto i bambini. Nella fascia di età 0-4 anni, infatti, l’incidenza è pari a 6,64 casi per mille assistiti, il doppio rispetto agli adulti. In Piemonte, Lombardia, La provincia autonoma di Trento, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Sicilia è stata superata la soglia epidemica. I due ceppi attivi sono le due varianti H3N2 (A/Kansas) e H1N1(A/Brisbane), molto pericolosi per bambini, anziani e soggetti fragili, oltre ai ceppi B/Colorado e B/Phuket, già conosciuti nelle passate stagioni.
MEDICI DI FAMIGLIA
L’arma principale a disposizione della popolazione resta il vaccino. «Come sempre è fondamentale – spiega il dottor Corrado Calamaro, segretario FIMMG Napoli – garantire un’adeguata copertura vaccinale per non mettere in pericolo le categorie a rischio. Noi medici di famiglia siamo in prima linea nel diffondere, consigliare e veicolare messaggi efficaci sull’importanza della prevenzione». Eppure, sottolinea ancora Calamaro «il ritardo con cui vengono distribuiti i lotti di vaccino rischiano di comprometterne l’efficacia, dal momento che iniziando la profilassi in netto anticipo la copertura sarebbe decisamente migliore». Il segretario FIMMG tuttavia rassicura: «la situazione è sotto controllo. Negli ultimi 10 anni abbiamo raggiunto soglie di copertura più che sufficienti, e quest’anno non saremo da meno».
PEDIATRI
Sorvegliati speciali anche i bambini, soprattutto dai sei mesi ai due anni, in particolar modo se scolarizzati. «Il vaccino è assolutamente indicato per questa categoria – afferma il dottor Antonio D’Avino, vicepresidente nazionale FIMP e pediatra di libera scelta a Napoli – dal momento che le complicanze più importanti riguardano proprio questa fascia d’età». Si tratta di complicanze che coinvolgono l’apparato uditivo e respiratorio, e che possono sfociare in otiti e polmoniti, con relativa ospedalizzazione. «E’ fondamentale poi – continua D’Avino – garantire una copertura vaccinale a tutti quei bambini che presentano situazioni di rischio non solo legate all’età, ma a patologie preesistenti, come i bambini cardiopatici. Il nostro compito – conclude – è informare e rassicurare i genitori sulla migliore scelta di salute e prevenzione per i loro bambini».