Fumo, iniziare prima di 20 anni rende più difficile smettere
Cominciare a fumare prima dei vent’anni aumenta la dipendenza dalla nicotina e rende più difficile smettere. Per questo gli autori dello studio da cui emergono i dati hanno proposto di alzare ad almeno 22 anni l’età legale per poter acquistare sigarette. Si tratta degli scienziati del National Hospital Organization Kyoto Medical Center che hanno presentato i risultati all’edizione 2023 del Congresso europeo di Cardiologia, in corso ad Amsterdam dal 25 al 28 agosto 2023. Il fumo è un fattore di rischio per molte patologie. La nicotina, oltre a indurre dipendenza, ha degli effetti gravi anche sul sistema cardiocircolatorio.
Secondo gli ultimi dati del 2020, più di una persona su cinque nel mondo fa uso di prodotti del tabacco. I fumatori con più di cinquanta anni hanno un rischio cinque volte maggiore rispetto ai coetanei non fumatori di sviluppare una malattia cardiovascolare. In molti Paesi l’età legale per acquistare sigarette è oggi di 18 anni, ma in alcuni non vi è alcuna restrizione.
I rischi più gravi delle sigarette
Il 90% delle neoplasie maligne del polmone sono causate dal fumo di sigaretta. Il tumore si verifica a causa dei danni del DNA cellulare indotti dal fumo, i quali non dipendono dal numero giornaliero di sigarette fumate né dalla percentuale nicotina in esse contenute, ma bensì dal numero di anni di esposizione al fumo.
Tra i rischi gravi anche l’infarto e l’ictus, inoltre il fumo è il principale responsabile della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e di enfisema polmonare. Fumare riduce anche le difese del sistema immunitario, aumentando il rischio di infezioni. In gravidanza il fumo (anche passivo) aumenta il rischio di mortalità fetale e riduce il peso alla nascita di circa 200-250 grammi rispetto alle non fumatrici.
In generale le donne che fumano hanno un rischio maggiore di sterilità e di ritardo nel concepimento. Il rischio di trombosi aumenta da 20 a 40 volte se associato all’uso di contraccettivi orali. La menopausa inizia 1-2 anni prima delle non fumatrici e l’osteoporosi è più frequente.
Legame tra dipendenza dal fumo ed età di inizio, lo studio
Lo studio giapponese presentato ad Amsterdam ha esaminato il legame tra l’età in cui si inizia a fumare, la dipendenza da nicotina e l’abbandono della sigaretta. Sono stati coinvolti 1.382 partecipanti (30% donne), divisi sulla base dell’età di inizio dell’abitudine al fumo. Di questi, 556 avevano iniziato a fumare prima dei venti anni e riferivano una media di 25 sigarette al giorno, mentre la media era di 22 per chi aveva cominciato a un’età superiore.
Meno della metà (46%) di chi aveva cominciato prima di venti anni era riuscito a smettere, rispetto al 56% di coloro che avevano iniziato più tardi. In generale in tutti i partecipanti, maggiore era l’età di inizio dell’abitudine al fumo e minore era la dipendenza dalla nicotina.
L’età media al momento in cui si sono recati per la prima volta presso la clinica per smettere di fumare era di 58 anni. ll punteggio del Fagerström test sulla dipendenza da nicotina (FTND) risultava del 7,5 tra chi aveva cominciato a fumare prima di 17 anni, 7,2 tra chi aveva iniziato tra 18 e 19 anni, 6,7 tra i 20 e 21 anni e infine 6,0 per chi aveva iniziato dopo i 22 anni.
In altre parole chi aveva cominciato a fumare sopra i 22 anni risultava meno dipendente dalla nicotina. “Il nostro studio – commenta l’autore, Koji Hasegawa, del National Hospital Organization Kyoto Medical Center di Kyoto – mostra che cominciare presto a fumare è correlato a una maggiore dipendenza dalla nicotina, anche nei giovani adulti”. I risultati scientifici indicano che “alzare l’età legare per acquistare tabacco ad almeno 22 anni può condurre alla riduzione del numero delle persone dipendenti dalla nicotina e del rischio di conseguenze dannose per la salute”.