Approvati nuovi Lea, inseriti anche quattro nuovi vaccini
Attesi da lungo tempo, i nuovi Lea sono stati approvati ieri (21 dicembre 2016) dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin e includono quattro nuovi vaccini per varicella, pneumococco, meningococco, Vaccino anti HPV. I provvedimenti saranno operativi dal 2017.
Nei Lea aggiornati entra anche il trattamento dell’AUTISMO: il documento recepisce infatti integralmente la legge 134 del 2015, che prevede diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato, integrazione nella vita sociale e sostegno per le famiglie. I nuovi Lea, che non si aggiornavano da 15 anni, vanno incontro ai malati rari, assegnando un codice che da’ diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa a 118 PATOLOGIE RARE precedentemente escluse dalla lista, tra cui miastenia grave e sclerosi sistemica progressiva. Viene rivisto anche l’elenco delle MALATTIE CRONICHE e invalidanti, con l’introduzione di 6 patologie esenti da ticket, tra cui Broncopneumopatia ostruttiva, sindrome da talidomide, rene policistico. La celiachia passa invece dall’elenco delle malattie rare a quelle croniche.
Per quanti riguarda i vaccini: ogni anno la polmonite pneumococcica provoca decessi molto superiori dei morti provocati dall’influenza.
In Italia, si vaccina soltanto il 55 per cento degli anziani contro l’influenza e solo il 10 per cento degli over 50 è vaccinato contro la polmonite pneumococcica. Quest’ultima è una malattia infettiva che provoca decessi di oltre venti volte superiori di quelli provocati dall’influenza, con oltre 9mila morti l’anno (dati Eurostat 2013).
“Il Piano Vaccini inserito nei nuovi Lea è una opportunità di salute per la fascia di popolazione anziana così come per tutti i cittadini, per questo ci auspichiamo che il Piano non diventi un ‘mero adempimento’ legislativo e che da parte delle Regioni ci sia il massimo impegno a raggiungere nel più breve tempo possibile adeguate coperture vaccinali. – ha dichiarato Michele Conversano, presidente HappyAgeing – Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo.
“Il rischio concreto – prosegue Conversano – è di avere a disposizione i vaccini e non somministrarli perché le persone non conoscono i rischi delle malattie evitabili grazie ai vaccini. Le Regioni devono quindi impegnarsi nella chiamata attiva verso i cittadini e sviluppare azioni efficaci di sensibilizzazione per informare adeguatamente le persone sulla nuova opportunità offerta dal Servizio Sanitario Nazionale. Negli ultimi due anni l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo HappyAgeing, in base al principio della sussidiarietà, ha realizzato la campagna ‘Vacci a vaccinarti’ col patrocinio del Ministero della Salute, che ha raggiunto oltre 10 milioni di cittadini ultrasessantacinquenni”.