Futuro della ricerca: AI, medicina di precisione e immunoscience tra i temi dell’ultima giornata dell’Health Innovation Show
La rivoluzione delle tecnologie digitali e della medicina di precisione, potenziata dall’intelligenza artificiale (AI), sta trasformando il settore sanitario. L’AI permette di identificare bersagli terapeutici specifici e di analizzare le malattie a livello molecolare, riducendo i tempi di sviluppo dei trattamenti e migliorando sicurezza ed efficacia delle terapie. Questo progresso offre nuove possibilità per migliorare la qualità della vita di milioni di persone e, per l’Italia, rappresenta un’opportunità per affermarsi come leader nella sanità globale.
Se n’è parlato nell’ultima giornata dell’Health Innovation show, l’evento promosso dalla Fondazione Mesit, in una sessione dal titolo: “Innovazione, IA e prevenzione. Immunoscience, l’ambizione di Sanofi”. L’obiettivo è creare un sistema sanitario integrato e sostenibile, dove innovazione e accessibilità procedano insieme.
Al dibattito hanno partecipato esponenti della comunità scientifica e istituzionale, discutendo strategie di partenariato pubblico- privato per una sanità moderna e orientata al futuro. Sanofi ha sottolineato il suo impegno nell’immunoscience e nella medicina di precisione, ambiti in cui ha quadruplicato il valore della propria pipeline di ricerca negli ultimi anni. Attualmente, l’azienda sta sviluppando 78 progetti in fase clinica, di cui 32 terapie avanzate o in attesa di approvazione, rivolte a patologie gravi come la BPCO, il diabete di tipo 1, la sclerosi multipla e l’RSV.
Fare sistema con l’intelligenza artificiale
Durante la tavola rotonda “Fare Sistema: il contributo dell’Ia nella ricerca per affrontare le sfide future della salute”, diversi esperti hanno evidenziato l’importanza di un’integrazione tra pubblico e privato per accelerare i processi decisionali e normativi. Walter Ricciardi, del Mission Board for Cancer della Commissione Europea, ha spiegato che l’Europa è in ritardo nell’adozione dell’Ia rispetto a Paesi come Stati Uniti e Cina, dove la gestione dei dati è meno vincolata. “Rischiamo di creare colossi extraeuropei che gestiranno l’Ia in sanità”, ha avvertito Ricciardi.
Diana Ferro, membro del direttivo Siiam, ha sottolineato l’urgenza di ridurre i tempi di approvazione dei protocolli clinici per rendere l’Ia disponibile in tempi rapidi ai pazienti. “Se una tecnologia può migliorare le condizioni di un paziente domani, non possiamo aspettare vent’anni”, ha dichiarato.
Prevenzione e programmazione per l’accesso alle nuove tecnologie
La seconda tavola rotonda, “Coniugare Innovazione, prevenzione e programmazione per favorire l’accesso delle nuove tecnologie e terapie”, ha evidenziato il ruolo della prevenzione nella gestione della salute pubblica. Francesca Lecci, dell’Università Bocconi, ha affermato che “la prevenzione è programmabile: diventa urgente solo quando manca la programmazione”. Disporre di dati aggiornati permette di affrontare la prevenzione come priorità, non come emergenza.
Raffaella Buzzetti, presidente della Società italiana di diabetologia (Sid), ha parlato dell’importanza di lavorare con le istituzioni per prevenire le complicanze del diabete. Nel 2023, l’Italia è diventata il primo Paese a introdurre uno screening pediatrico per identificare il rischio di diabete di tipo 1, con l’obiettivo di ridurre i casi di chetoacidosi tra i bambini e, in futuro, posticipare l’insorgenza della malattia. “Servono farmaci innovativi che possano ritardare la progressione del diabete”, ha concluso Buzzetti.
Intelligenza artificiale e medicina di precisione, il futuro della sanità
La combinazione di intelligenza artificiale e medicina di precisione rappresenta una svolta epocale per la sanità. Attraverso l’Ia, è possibile stratificare i pazienti e personalizzare le cure, rendendo i trattamenti più sicuri ed efficaci. L’Italia, puntando su innovazione, programmazione e governance, potrebbe diventare un modello di sanità integrata e sostenibile.