Bimba in coma a Londra, tra attesa e speranza
Ci sono storie che ci toccano nel profondo, vite per le quali vorremmo poter fare qualcosa. Destini che vorremmo poter cambiare. Una di queste è quella che arriva da Londra, dal Royal London Hospital, dove una bimba di soli 5 anni è ricoverata in condizioni che i medici ritengono ormai irreparabilmente compromesse dopo la rottura di un aneurisma cerebrale. Per questa bimba i medici hanno chiesto che vengano interrotte le cure, come spesso si dice in questi casi “che venga staccata la spina”, perché ormai la sua situazione è considerata irreversibile.
L’APPELLO
Chi invece non si vuole arrendere ad un destino che appare segnato sono i genitori della piccola, che hanno scritto al direttore generale dell’Ospedale Pediatrico Gaslini, Paolo Petralia, per chiedere quella che in gergo viene definita una “second opinion” e, successivamente, la disponibilità ad accogliere la bimba nell’ospedale genovese. Ed è proprio nella risposta arrivata dall’Italia che si annida la speranza. L’ospedale ha infatti accolto la richiesta di ricovero della piccola: «Siamo pronti – ha detto il governatore Giovanni Toti – ad accogliere all’ospedale Gaslini di Genova la piccola ricoverata in condizioni gravissime presso il Royal London Hospital di Londra».
VALUTAZIONI
Il Gaslini aveva composto un collegio tecnico di specialisti che hanno inviato il 5 luglio un documento ai colleghi di Londra, con i quali successivamente si è anche svolta una videoconferenza collegiale. I documenti evidenziano l’estrema gravità delle condizioni cliniche, in linea con quanto indicato dai medici inglesi e il fatto che in Italia non si opera una sospensione delle cure, se non in caso di “morte cerebrale”, quadro clinico che, secondo gli specialisti del Gaslini, è diverso da quello della piccola. Ora la decisione sul caso spetta ai giudici inglesi, che dovranno decidere se consentire che la bimba venga trasferita nell’ospedale italiano.
IL PRECENDENTE
La storia che arriva dal Regno Unito, anche se profondamente diversa, riporta alla memoria quella di Alex Montresor, bimbo che da Londra alla fine è stato trasferito al Bambino Gesù di Roma per un trapianto di cellule staminali. La storia di Alex, come detto, era profondamente diversa e alla fine si è risolta con un lieto fine. Per lui si è mobilitata la solidarietà di un’intera nazione, tutti pronti a mettersi in fila per cercare un donatore compatibile. Per la piccola che in questo momento è ricoverata nel reparto di terapia intensiva al Royal London Hospital la questione è ben diversa, lo è certamente il quadro clinico e forse per lei servirebbe solo un miracolo. La cosa certa è che ancora una volta centinaia di migliaia di persone stanno pregando che possa accadere qualcosa di inatteso e di meraviglioso.