Diabete, screening ai parlamentari, due giorni per sensibilizzare
Il diabete è una delle più diffuse malattie croniche non trasmissibili. Si tratta di una patologia complessa che necessita di un approccio multidisciplinare. La prevalenza è in continua crescita, tanto da essere identificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) quale priorità globale per tutti i sistemi sanitari, compreso quello italiano.
Per questo motivo “è il momento che il diabete sia posto come un tema centrale per la politica tutta e per le Istituzioni”- sottolinea la Sid. Da questo proposito muove, infatti, la Campagna di screening e prevenzione del diabete, realizzata a livello istituzionale, in collaborazione tra l’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete e la FESDI, Federazione delle Società Scientifiche di Diabetologia, costituita da SID – Società Italiana di Diabetologia e AMD – Associazione Medici Diabetologici.
L’iniziativa per sensibilizzare sul diabete
Si è chiusa oggi presso la Camera dei Deputati, negli ambulatori medici di Palazzo Montecitorio, una due giorni di screening del diabete che ha coinvolto proprio gli onorevoli parlamentari. Un gesto di prevenzione per promuovere questa cultura, e sostenere la lotta al diabete, portando il tema al centro dell’opinione pubblica e dell’agenda istituzionale.
La due giorni di screening si è svolta su iniziativa dell’On. Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete e Vice Presidente Vicario di ANCI, con la collaborazione di SID e AMD e del servizio medico della stessa Camera dei Deputati. L’iniziativa ha costituito un importante momento di sensibilizzazione e di stimolo per il Parlamento affinché il tema del diabete sia posto saldamente tra le priorità legislative della presente legislatura.
I numeri del diabete
Ad oggi nel mondo si stimano oltre 500 milioni di adulti con diabete, numero destinato ad aumentare a 640 milioni nel 2030. In Europa il diabete interessa circa 60 milioni di adulti. Gli italiani con diabete sono circa 4 milioni. Si stima che ci sia un altro milione di persone nel nostro Paese con questa malattia senza che essa sia mai stata diagnosticata. Recenti evidenze fanno temere un ulteriore significativo aumento della prevalenza della malattia legato alle conseguenze della pandemia COVID-19. Esperienza, quella della pandemia, che ha fatto emergere peraltro una serie di criticità del sistema, acuite dalla riduzione nei volumi di attività diagnostica e, più in generale, dalla diminuzione della popolazione assistita in diabetologia.
La Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedica un ampio spazio alla riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera e territoriale. Il fine è rispondere alle criticità che la pandemia ha reso ancora più evidenti, e che potrebbero aggravarsi a causa dell’accresciuta domanda di salute derivante dal trend demografico, epidemiologico e sociale.
Il coordinamento del modello di presa in carico da parte del diabetologo, una compiuta integrazione fra Strutture Diabetologiche e Medicina Generale all’interno di un sistema di rete, l’organizzazione e la corretta allocazione delle risorse umane e strutturali sono elementi essenziali per continuare a garantire e migliorare i livelli qualitativi e gli outcome di salute dell’assistenza diabetologica.
«Il diabete, come anche l’obesità, sono malattie croniche che comportano gravi ripercussioni sulla qualità della vita di chi ne è affetto, portando spesso allo sviluppo di ulteriori complicanze, e con un impatto importante sull’economia del Paese con costi diretti, sociali, economici e clinici e costi indiretti legati alla perdita di produttività», commenta l’On. Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Obesità e Diabete” e Vicepresidente Vicario di ANCI, «Da qui l’importanza della prevenzione e del messaggio che abbiamo voluto lanciare attraverso questa iniziativa di screening nel cuore delle Istituzioni, da me promossa anche nel 2019, all’interno della Camera dei Deputati, per la quale ringrazio il Presidente Fontana e il Collegio dei Questori. L’obiettivo è non solo quello di diffondere nell’opinione pubblica del nostro Paese la cultura della prevenzione, ma anche quello di sensibilizzare il Parlamento e collocare il tema del diabete, e quello dell’obesità, al centro dell’agenda politica, farne una priorità di questa legislatura, al fine di bloccare la diffusione di questa epidemia silente e garantire cure e trattamenti adeguati ovunque sul territorio nazionale».
La lotta alle cronicità
«Gli ultimi due anni, oltre ad aver fatto emergere nettamente le disuguaglianze assistenziali, di presa in carico e di accesso alle cure delle singole Regioni, hanno rallentato la messa in atto di interventi in tema di miglioramento della collaborazione tra strutture diabetologiche e la medicina generale e di implementazione dei servizi di teleconsulti e teleassistenza», dichiara la Sen. Daniela Sbrollini, Presidente Intergruppo Parlamentare “Obesità e Diabete” e Vicepresidente della X Commissione del Senato, «Occorre un impegno sinergico nel garantire alle persone con diabete gli stessi diritti delle persone sane, portando avanti un’alleanza tra scienza e istituzioni, e promuovendo a tutti i diversi livelli di governo la cultura dei sani stili di vita e della prevenzione».
«La lotta alle cronicità, come il diabete, deve essere uno degli obiettivi principali della politica nel nostro tempo», dichiara l’On. Simona Loizzo, componente della XII Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, Vice Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete, «Si tratta di una criticità che riguarda non solo la salute dei cittadini e la loro qualità di vita, ma anche la tenuta stessa del Sistema Sanitario. L’attività dell’Intergruppo a cui appartengo è a tal fine molto importante e sono convinta che un’iniziativa come questa dello screening dei parlamentari possa costituire uno stimolo tangibile per porre questo tema davvero al centro dell’agenda istituzionale».
«È sempre più evidente», dichiara il Presidente della SID, Angelo Avogaro, «come le malattie croniche non trasmissibili quali il Diabete Mellito siano associate non solo all’azione combinata di geni e di scorretti stili di vita, ma anche al contesto urbano e socio-economico. Portare lo screening nel cuore delle istituzioni vuole sensibilizzare la politica al concetto che non si possono abbattere i numeri del diabete senza creare i presupposti sia urbani sia sociali affinché questa patologia possa essere trattata, non solo con i farmaci ma anche modificando, in meglio, il contesto sociale di ciascun singolo individuo che sia a rischio o che ne sia già affetto».
«Il diabete mellito tipo 2 nel nostro Paese colpisce oltre 4 milioni di persone e si stima che più di un milione non sappia di averlo», commenta Graziano Di Cianni, Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD). «Con l’attività di screening realizzata in Parlamento, insieme e grazie ai Presidenti dell’Intergruppo parlamentare “Obesità e Diabete”, abbiamo voluto dare un segnale forte e chiaro: prevenire il diabete tipo 2 è possibile – e necessario. La diagnosi precoce è essenziale per poter implementare un tempestivo e adeguato percorso di terapia e presa in carico della persona, anche attraverso un intervento sullo stile di vita per il contrasto dell’obesità, che resta il principale fattore di rischio. In questo modo è possibile intervenire in chiave preventiva contro le più comuni complicanze della patologia, come episodi cardiovascolari, dislipidemia, arteriopatia obliterante agli arti inferiori e danno renale, e preservare una buona qualità di vita per le persone con diabete».