Medici di famiglia in agitazione: “carichi insostenibili”
Medici di famiglia, fortunatamente non tutti, in stato di agitazione. Ad annunciare la protesta di una parte della medicina di base sono le sigle sindacali Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Smi, Simet, Federazione C.I.Pe – S.I.S.Pe – S.I.N.S.Pe che chiedono di poter «lavorare meglio per la cittadinanza». I medici denunciano «carichi di lavoro insostenibili, aggravati da procedure ammnistrative che sottraggono tempo prezioso all’assistenza, l’organizzazione frammentata, lo scarso sostegno dei sistemi sanitari e la mancanza di tutele contrattuali, impediscono ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta, di garantire un’offerta di salute integrata». Un nodo chiave, a leggere la nota congiunta, sembra essere il rinnovo dell’accordo collettivo nazionale 2016/18, sul quale esprimono un giudizio fortemente negativo, perché «non risponde in alcun modo alle richieste dei professionisti di avere maggiori tutele, una più efficiente organizzazione, maggiore sostegno da parte delle Regioni e delle Aziende, e retribuzioni adeguate agli standard europei».
TRACCIAMENTO
Non solo: i medici di famiglia indicano che il sistema di tracciamento sul territorio è saltato e che gli studi medici di medicina generale e pediatri di libera scelta sono presi d’assalto con richieste burocratiche legate alle procedure di messa in quarantena, di isolamento, di fine isolamento, certificazioni Inps, certificazioni Inail e non da ultimo per il tracciamento nelle scuole. «Le piattaforme Regionali inefficienti – dicono – non si interfacciano con il Sistema di Tessera Sanitaria e stanno rendendo difficoltosa l’attività ordinaria rivolta ai pazienti affetti da patologie croniche, oncologiche, cardiache con o senza sintomi da Covid 19. I pazienti hanno difficoltà di accesso al proprio medico di famiglia perchè tutti i canali di contatto sono saturati da centinaia di migliaia richieste di informazioni procedurali da parte dell’utenza». La medicina generale registra inoltre «l’assoluta indisponibilità dei medici sostituti negli studi di medicina generale, pediatri di libera scelta, continuità assistenziale e nell’emergenza urgenza territoriale, nonché la difficoltà di reclutamento del personale di studio con conseguente ulteriore sovraccarico di lavoro improprio che ricade sui medici e i pediatri di libera scelta».
DIPENDENZA
Ciò su cui forse dovrebbero essere i cittadini a protestare è il tentativo da più parti di trasformare i medici di medicina di famiglia in dipendenti del servizio sanitario, andando verso un modello che imita un po quello portoghese con le Case della Salute. Non che le Case della Salute siano un male a prescindere, ma tutto sta a capire come queste vengono realizzate. Anche perché il bene più prezioso che si rischia di perdere è quello della prossimità e del rapporto fiduciario con il medico di famiglia.