Johnson & Johnson, gli USA sospendono la somministrazione
Gli Usa chiedono la sospensione del vaccino Janssen della Johnson & Johnson per verificare alcuni episodi sospetti e valutare se vi è una correlazione con la somministrazione. Sotto accusa alcuni coaguli di sangue, tipici di una malattia rara, che si riscontrerebbero in alcuni pazienti entro le due settimane dalla vaccinazione. Il condizionale è d’obbligo, e al momento non c’è motivo di credere che vi sia una correlazione diretta tra la somministrazione e questi eventi. Ma è anche un dato di fatto che la Food and Drug Administration e i Centers for Disease Control smetteranno di usare il vaccino nei siti federali e solleciteranno gli Stati a fare lo stesso in attesa delle indagini sui problemi di sicurezza.
CONTROLLI
A sollevare il caso è stato il New York Times. Secondo quanto riportato tutti e sei i casi di malattia rara hanno riguardato donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni. Una di queste è morta mentre una seconda, in Nebraska, è stata ricoverata in condizioni critiche. Finora negli Stati Uniti circa sette milioni di persone hanno ricevuto il vaccino Johnson & Johnson. Di qui la raccomandazione della Food and Drug Administration su Twitter a sospendere le vaccinazioni con questo farmaco. Lo stop ha creato non pochi problemi per gli appuntamenti già programmati, a New York la campagna sta andando avanti ma utilizzando il Pfizer. Diversa la situazione nel District of Columbia, dove si trova la capitale federale Washington, gli appuntamenti per il vaccino Johnson&Johnson sono stati tutti cancellati in attesa di essere riprogrammati.
UN FILM GIA’ VISTO
Le dosi Johnson & Johnson che arriveranno nel pomeriggio all’hub della Difesa di Pratica di Mare sono 184mila e si tratta del primo lotto del vaccino statunitense che giunge in Italia. Queste dosi, insieme ai circa 175mila vaccini Vaxzevria (AstraZeneca, ndr) fanno parte dei 4,2 mln di dosi che giungeranno in Italia nel periodo 15-22 aprile per entrare nella disponibilità delle Regioni. «Un film già visto, anche Astrazeneca ha avuto questo percorso, ma i vaccini sono sicuri. Non allarmiamoci, il numero dei casi sospetti di Johnson&Johnson è inferiore a quelli di Astrazeneca, ma non vuol dire che non sono sicuri, è più pericoloso non fare il vaccino», ha detto il ministro Mariastella Gelmini a Tgcom 24 sul caso esploso negli Usa. «Ci sarà un incontro dei ministri europei della salute, ma sono sicura che sarà riconosciuto come sicuro come già successo per Astrazeneca».