Una biopsia liquida (quindi un esame del sangue) e un test di valutazione del rischio. Sono i due elementi attraverso i quali i ricercatori dell’Md Anderson Medical Center di Huston (Texas) possono individuare le persone ad alto rischio di sviluppare un tumore al polmone. Il test, per ora solo sperimentale, si basa in prima istanza su un prelievo di sangue. Con l’anali si punta ad una valutazione personalizzata di 4 marcatori chiave e viene associato ad un modello predittivo (chiamato PLCOm2012) che tiene conto dell’età del soggetto e degli anni di dipendenza dal fumo. Grazie a questo modello diagnostico sarà possibile individuare precocemente i casi a rischio, ma non deve mai mancare uno stile di vita sano.
KILLER SILENZIOSO
Il tumore al polmone è un killer silenzioso, che quasi mai viene individuato prima che la situazione sia già grave. I decessi annui in Italia sono 40.000, dando a questo insidioso nemico il triste primato di prima causa di morte per neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne. Proprio il suo progredire in silenzio rende la diagnosi tempestiva estremamente rara, lasciando a chi si ammala poche speranze di guarigione.
TAC A BASSO DOSAGGIO
Un altro progetto in fase di sperimentazione è quello che valuta l’impiego di Tac a basso dosaggio per individuare precocemente neoplasie polmonari in soggetti a rischio. Se lo studio produrrà dati significativi questa mitologia potrebbe diventare presto una nuova forma di screening gratuito di prevenzione. Il progetto pilota durerà due anni ed è stato avviato dalla Rete Italiana Screening Polmonare che coinvolge 18 tra IRCCS, Ospedali e Policlinici Universitari distribuiti su tutto il territorio nazionale. Lo screening polmonare gratuito prevede la TAC a basso dosaggio di radiazioni e un prelievo di sangue per la ricerca di marcatori tumorali. Lo studio mira a coinvolgere fumatori o ex fumatori di età compresa tra i 55 e i 75 anni: poco meno di 10.000 a livello nazionale.